EcoForum provinciale Palermo sui rifiuti ed economia circolare- Partinico 29 giugno
- data Giugno 28, 2021
- autore UFFICIO STAMPA
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Quali sono gli impianti che servono veramente per trattare e trasformare i rifiuti in materia prima seconda da avviare al riciclo ? Come è possibile che nella provincia di Palermo ci sono decine di Comuni che hanno superato il 70% di raccolta differenziata (qualcuno anche il 90%) e producono meno di 75Kg/ab di rifiuti indifferenziati (qualcuno anche meno di 30Kg/ab), e altri che invece non raggiungo ancora il 30% di RD (qualcuno anche il 2%), e producono oltre 400kg/ab di indifferenziato come il Comune di Palermo? Quali sono le buone pratiche da sostenere nel pubblico e nel privato per migliorare la qualità della vita, creare benessere, sviluppo e occupazione nell’economia circolare?
Questi gli argomenti che saranno affrontati nel corso dell’EcoForum provinciale di Palermo sui rifiuti ed economia circolare che si terrà martedì 29 giugno, a partire dalle ore 16.00, alla Real Cantina Borbonica di Partinico.
Per partecipare in presenza all’EcoForum provinciale di Palermo occorre prenotarsi a segreteria@legambientesicilia.it
L’evento sarà trasmesso anche dai canali social (Facebook e YouTube) di Legambiente Sicilia e Sicilia Munnizza Free.
- Programma in allegato
27 giugno 2021
Ufficio stampa
Teresa Campagna 338 2116468
29.05.2021- EcoForum sui rifiuti e l’economia circolare: La provincia di Ragusa sempre più riciclona: a marzo 2021 il 70% di raccolta differenziata e 11 comuni su 12 sopra il 65%.
- data Maggio 29, 2021
- autore UFFICIO STAMPA
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EcoForum provinciale Ragusa sui rifiuti e l’economia circolare
La provincia di Ragusa sempre più riciclona: a marzo 2021 il 70% di raccolta differenziata e 11 comuni su 12 sopra il 65%. Monterosso Almo unico Comune Rifiuti Free con una produzione di rifiuti indifferenziati inferiore a 75kg/ab.
La provincia di Ragusa conferma il percorso intrapreso già da alcuni anni nella direzione dell’economia circolare con una raccolta differenziata che nel 2020 ha superato il 60% e che già nei primi mesi del 2021 sfiora il 70%, con 11 comuni su 12 oltre il 65%.
Tutti i comuni della provincia sono passati al servizio di raccolta porta a porta che si sta rivelando il sistema più efficace, come dimostra Scicli che, in meno di 1 anno, è passato dal 30% al 66%.
Non mancano certo le criticità, come è emerso in occasione dell’Ecoforum provinciale sui rifiuti e l’economia circolare svoltosi in diretta streaming dal Libero Consorzio di Ragusa. In particolare, è stata evidenziata la difficoltà a gestire la crescente quantità di organico prodotta dai comuni, 42.000 t/a, per i ritardi nell’attivare e adeguare l’impianto di compostaggio di Vittoria, che consentirebbe, insieme a quello di Cava dei Modicani, l’autosufficienza nell’ambito provinciale ma che, al momento, costringe diversi Comuni ad esportare l’umido anche fuori regione con costi enormi.
Allo stesso modo, occorre aumentare la qualità del rifiuto differenziato (oltre il 25% risulta contaminato, come denunciato da Fabio Ferreri, dirigente della SRR Ragusa provincia) attraverso un maggiore coinvolgimento dei cittadini e degli operatori commerciali per una corretta separazione dei rifiuti, un’adeguata informazione, maggiori controlli e il passaggio alla tariffa puntuale.
Proprio in questi giorni la provincia di Ragusa ha vissuto un’emergenza legata anche all’impossibilità di conferire il rifiuto secco residuo biostabilizzato nella discarica di Gela per un indice respirometrico dinamico potenziale superiore alla norma che ha rilevato l’elevata presenza di organico e che ha causato, a catena, una serie di disservizi nella raccolta differenziata. Questo episodio, ancora una volta, sottolinea la necessità e l’urgenza di migliorare il sistema di gestione del servizio e dell’impiantistica, anche in vista degli obiettivi sfidanti e selettivi dell’economia circolare.
“Riteniamo che l’unica strada per uscire definitivamente dall’emergenza sia quello di puntare alla riduzione, al riuso e alla raccolta differenziata di qualità e ad un impiantistica innovativa del recupero e del riciclo che sia quanto più vicina ai luoghi di produzione dei rifiuti- dichiara Tommaso Castronovo coordinatore di Sicilia Munnizza Free e responsabile rifiuti ed economia circolare di Legambiente Sicilia. Prospettare ai Sindaci e alle SRR, come sta facendo la Regione, la soluzione degli inceneritori per risolvere il problema della gestione del secco residuo è solo ingannevole, o meglio, come ha detto il Sindaco di Giarratana, una fuga dalla realtà, poiché oltre ad essere un investimento oneroso sia per il pubblico che per il privato, verrebbe pagato comunque dalle tasse dei siciliani con costi di conferimento di 200€/t. Inoltre, ci vorrebbero non meno di 7 -10 anni per la loro realizzazione e di fatto impedirebbe il raggiungimento gli obiettivi selettivi e sfidanti di riciclo previsti dalle direttive europee sull’economia circolare”.
“Raccogliamo e condividiamo la preoccupazione dei Sindaci, delle SRR e degli operatori del settore – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – sulla riforma degli ambiti ottimali proposta dal Governo e della trasformazione delle SRR in ADA che rischia ancora di più ingessare e paralizzare il sistema come lo è stato nei precedenti anni. Bisogna dare invece piena attuazione alla legge 9/2010, riconducendo gli ambiti ottimali a quanto previsto dalla norma nazionale e alle esigenze dei territori, adeguandola ai nuovi obiettivi di riciclo e far si che le SSR si assumano le loro responsabilità, mettendoli però nelle condizioni di funzionare pienamente con tempi, risorse e procedure certe in particolare nella gestione dell’impiantistica”.
All’EcoForum sono intervenuti diverse realtà industriali e start up della provincia dell’economia circolare che hanno anche loro sottolineato le difficoltà a definire e realizzare investimenti e creare occupazione a causa dei ritardi e le incertezze legate al rilascio delle autorizzazioni e anche dell’adozione dei criteri minimi ambientali da parte delle amministrazioni pubbliche per poter generare quella domanda dei prodotti riciclati del mercato dell’economia circolare.
L’intero Ecoforum provinciale è disponibili sui canali social di Legambiente Sicilia
https://www.facebook.com/watch/live/?v=838687370410707&ref=watch_permalink
https://www.youtube.com/watch?v=bN6ay0V7ej0
29 maggio 2021
Ufficio stampa Teresa Campagna 338 2116468
14.04.2021 – La Sicilia sull’orlo dell’ennesima “Emergenza rifiuti programmata”. Il Governo regionale punta su soluzioni inadeguate ed anacronistiche. Appello di WWF Sicilia, Rifiuti Zero Sicilia e Legambiente Sicilia che dicono no alla costruzione di nuovi inceneritori
- data Aprile 14, 2021
- autore ufficiostampa
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Impianti prevalentemente pubblici di gestione della frazione organica dei rifiuti; investimenti in “Fabbriche dei Materiali”; estensione del “porta a porta” con tariffazione puntuale; applicazione di piani di prevenzione atti a ridurre la mole di rifiuti prodotti; una pianificazione seria, trasversale e l’apertura di un concreto dibattito a valere sulla spesa dei fondi previsti dal PNRR sulla transizione ecologica. Queste le richieste di WWF Sicilia, Rifiuti zero Sicilia e Legambiente Sicilia, in un appello al governo regionale affinché rispetti l’applicazione delle leggi e l’osservanza delle direttive europee, attui strategie impiantistiche basate sull’osservanza della gerarchia dei rifiuti, e soprattutto preveda l’intervento del pubblico per l’apertura degli impianti che servono realmente al territorio e lo sviluppo economico dell’isola.
Per le associazioni ambientaliste è inaccettabile che la nuova politica ambientale sui rifiuti si baserà sulla costruzione degli inceneritori, invertendo la rotta e inficiando la strategia che aveva finalmente permesso alla Sicilia di avviare processi di normalizzazione nella gestione. L’obiettivo “discarica zero” grazie agli inceneritori non è credibile, fermerebbe la raccolta differenziata, rallenterebbe la raccolta domiciliare dei comuni già in difficoltà per la mancanza di impianti a cui conferire la differenziata e si produrrebbe comunque dal 22 al 27% di scorie speciali da smaltire in qualche nuova discarica. La costruzione e la loro messa in funzione richiederebbero almeno 7 anni; sarebbe molto più onerosa di altre soluzioni e non si ripagherebbe prima di 20 anni, condannando la Sicilia al medioevo nella gestione dei rifiuti.
Per una Sicilia più verde, innovativa e inclusiva
- data Marzo 17, 2021
- autore UFFICIO STAMPA
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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
che serve alla Sicilia
Incontro online
giovedì 25 marzo 2021
dalle ore 17.30
Introduce Giuseppe Alfieri
Ufficio di presidenza Legambiente Sicilia
Intervengono
Alessandro Albanese
Vice presidente vicario Sicindustria
Gaetano Armao
Vice presidente della Regione Siciliana
Stefano Ciafani
Presidente nazionale Legambiente
Adele Furnari
Fridays For Future
Alfio Mannino
Segretario CGIL Sicilia
Leoluca Orlando
Presidente ANCI Sicilia
Giuseppe Provenzano
Ex Ministro per il Sud e la Coesione territoriale
Diretta streaming sulle pagine Facebook di Legambiente Sicilia
e La Nuova Ecologia e sul canale YouTube di Legambiente Sicilia
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Attività laboratoriale “Il Mare e i suoi abitanti”
- data Gennaio 03, 2021
- autore UFFICIO STAMPA
- In # Campagne, Rifiuti
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Laboratori di biologia marina, ecologia
e autoproduzione per bambini e adulti
UN MARE DI CARTA
11 gennaio 2021 dalle 16:00 alle 18:00
Che legame c’è tra salute degli oceani e delle foreste? Questo workshop illustrerà come i cambiamenti climatici, la cattiva gestione del patrimonio forestale e il mancato riciclo della carta danneggino la salute degli oceani.
I partecipanti nel laboratorio impareranno ad autoprodurre la carta dagli scarti. Dopo aver ricevuto la conferma via mail, gli iscritti potranno recarsi presso la sede di Legambiente Sicilia ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo (pad. 13) per ritirare un kit di autoproduzione della carta in regalo!
UN TUFFO NEL PIANETA BLU
14 gennaio (prima parte) e 18 gennaio 2021 (seconda parte) dalle 16:00 alle 18:00
In questi due incontri ci tufferemo nel pianeta blu per imparare a riconoscere
i suoi abitanti. In collegamento con esperti biologi marini, ci immergeremo virtualmente per scoprire animali, piante e alghe marine con particolare attenzione alla tartaruga “Caretta caretta”. Come possiamo proteggere tutta questa bellezza? Sali a bordo per scoprirlo e diventarne il custode!
È possibile partecipare gratuitamente a uno o a entrambi i laboratori
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