4°
EcoForum Regionale sui Rifiuti e l’Economia Circolare
Palermo 22 ottobre 2021 -Cantieri Culturali alla Zisa- Spazio Mediterraneo
ore 9.30-13.30-15.30-17.30
Il 22 ottobre a Palermo la 4^ edizione dell’ EcoForum Regionale sui Rifiuti e l’Economia Circolare che è stato e vuole continuare ad essere un’occasione di incontro e di confronto tra istituzioni, operatori economici ed esperti sulle proposte in campo e sulle soluzioni anche industriali per la gestione sostenibile dei rifiuti, a partire dalla necessità della realizzazione di impianti a servizio della raccolta differenziata e del recupero e riuso della materia prima seconda.
In questa 4^edizione approfondiremo i punti decisivi per sviluppare nella nostra regione, anche alla luce delle imponenti risorse economiche previste dal PNRR, una rete impiantistica pubblica e privata a servizio della raccolta differenziata di qualità e dell’economia circolare:
semplificazioni,
innovazione, e
partecipazione.
La Sicilia ha bisogno di impianti per raggiungere “zero rifiuti in discarica”. È necessario rendere ogni provincia autonoma con impianti di compostaggio per la produzione di biometano e biogas e per il riciclo di diversi materiali, oltre che per il riuso dei prodotti dismessi in Centri di preparazione per il riutilizzo
L’ EcoForum si articolerà in 4 sessioni e si con concluderà con la premiazione dei comuni siciliani rifiuti free
ore 9.30 Saluti e introduzione
ore 9.45/ore 11:00 L’innovazione tecnologica per una rete impiantistica di qualità
ore 11:10/ore 12:15 Economia circolare: Le risorse regionali. nazionali, ed europee per la transizione ecologica
ore 12.15/ore 13:30 : Le proposte e le norme per una corretta applicazione del ciclo integrato dei rifiuti e l’economia circolare in Sicilia
Light Lunch
ore 15:30/ore 17:00 Dibattito pubblico e partecipazione: una strategia per decidere bene
ore 17:00/ore 17:30
Premiazione Comuni Siciliani Rifiuti Free
EcoForum regionale 2021 – Programma
A causa delle limitazioni dovute all’emergenza sanitaria, la partecipazione fisica presso la sede dell’evento è limitata a un numero ristretto di invitati.
Per tale motivo vi chiediamo di compilare il modulo on line che trovaye al seguente link:
https://bit.ly/2YuWsOK
L’ABBANDONO ILLEGALE E INCIVILE DEI RIFIUTI, DOPO LA DENUNCIA DELLA LUCARELLI COSA E’ SUCCESSO?
LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE SICILIA
La polemica ferragostana, accesa dai post social a fulmicotone sullo stato di degrado di molte nostre aree periurbane, aree di sosta stradale e in, alcuni casi, anche in quelle urbane (Palermo e Catania) dovute all’abbandono illegale e incivile dei rifiuti, non sembra ad oggi aver ancora sortito nessun effetto ma, addirittura, ha aggiunto un ulteriore difetto di immagine istituzionale e gestionale.
Se le cause dell’abbandono illegale dei rifiuti, dovunque e ovunque, persino nei mausolei dedicati alle vittime di mafia, sono note agli addetti politici e gestionali del settore (evasione della TARI, seconde case abusive, una non omogenea raccolta differenziata su ambiti territoriali con 203 stazioni appaltanti del servizio su 390 comuni, assenza di centri comunali di raccolta), al contrario le soluzioni proposte sembrano proprio non tenere conto delle cause.
Recentemente, l’assessore regionale Baglieri intervenendo sull’annosa e diffusa questione, ahi noi solo dopo le bordate social della influencer, ha addirittura aggiunto tra le cause degli abbandoni la mancanza dei cassonetti stradali ritenendoli invece “uno strumento utile per contrastare la creazione delle microdiscariche” .
Al contrario, sembrerebbe che in quelle poche città dove i cassonetti stradali sono ancora presenti, come a Palermo e a Catania, questi siano l’attrattore principale della creazione di micro e macro discariche.
Se ci sono delle soluzioni da proporre, queste non possono che essere in coerenza con lo sforzo che molte amministrazioni locali e milioni di cittadini siciliani onesti hanno fatto negli ultimi anni per avere un servizio di gestione della raccolta differenziata efficace ed efficiente, come il porta a porta in linea con gli obiettivi di recupero e riciclaggio previsti dalla normativa nazionale ed europea. Cassonetti stradali (anche quelli presunti intelligenti), discariche e inceneritori rappresentano solo scorciatoie che farebbero ripiombare nella preistoria la gestione dei rifiuti in Sicilia.
Vediamo alcune soluzioni che altre città hanno già adottato e che hanno dato risultati positivi.
Se la causa di gran parte degli abbandoni illegali e incivili è legata alla sistematica mancata denuncia di diversi immobili (prime e seconde case) ai fini del pagamento della TARI, allora occorrerebbe rapidamente intervenire sulle banche dati del catasto edilizio di ogni comune per individuare gli evasori e chiedere l’immediata regolazione della denuncia, del pagamento e dell’adeguamento al servizio di raccolta differenziata porta a porta (imprescindibile affinché il sistema funzioni efficacemente).
Al fine di rendere ancora più efficace l’intervento, è necessario che il sistema di tariffazione non sia, basato sulla metratura dell’immobile e sul numero dei componenti familiari, come è attualmente oggi nel 99% dei comuni siciliani, ma si basi invece sulla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti, vale a dire su un sistema che consenta la tracciabilità della produzione dei rifiuti, così come è corretto che sia, in base al principio “chi inquina paga”.
Nei diversi comuni italiani che sono passati alla cosiddetta TARIP (tariffazione puntuale) i risultati sono stati evidenti sia nel miglioramento della quantità e qualità della raccolta differenziata sia nel contrasto all’evasione ma anche, e come conseguenza della estensione dei contribuenti regolari, in una significativa riduzione della tariffa.
Altrettanto efficace, soprattutto nei comuni ad alta densità turistica, risulta essere la presenza di centri comunali di raccolta o isole ecologiche presidiate da personale qualificato e disponibile, aperti 7 giorni su sette come nel comune di Cefalù, situati in prossimità di quelle aree periurbane nelle quali è difficile effettuare un servizio capillare di raccolta differenziata.
Contestualmente, andrebbe rafforzato un sistema di controllo e vigilanza del territorio utile a contrastare e perseguire tutte le forme di abuso illegale del nostro territorio.
È evidente che questa transizione, necessaria e urgente, verso un sistema efficace di gestione del servizio di raccolta differenziata, capace di contrastare gli abbandoni illegali dei rifiuti, non possa e non debba essere fatta a macchia di leopardo (vanificherebbe di fatto gli sforzi di quei comuni virtuosi), e lasciata esclusivamente sulle spalle dei comuni con le loro poche risorse economiche e professionali ma, come è corretto che sia, prontamente ed efficacemente sostenuta e regolata dal governo regionale e dalle sue articolazioni territoriali.
Tommaso Castronovo, Responsabile Rifiuti ed Economia Circolare
Quali sono gli impianti che servono veramente per trattare e trasformare i rifiuti in materia prima seconda da avviare al riciclo ? Come è possibile che nella provincia di Palermo ci sono decine di Comuni che hanno superato il 70% di raccolta differenziata (qualcuno anche il 90%) e producono meno di 75Kg/ab di rifiuti indifferenziati (qualcuno anche meno di 30Kg/ab), e altri che invece non raggiungo ancora il 30% di RD (qualcuno anche il 2%), e producono oltre 400kg/ab di indifferenziato come il Comune di Palermo? Quali sono le buone pratiche da sostenere nel pubblico e nel privato per migliorare la qualità della vita, creare benessere, sviluppo e occupazione nell’economia circolare?
Questi gli argomenti che saranno affrontati nel corso dell’EcoForum provinciale di Palermo sui rifiuti ed economia circolare che si terrà martedì 29 giugno, a partire dalle ore 16.00, alla Real Cantina Borbonica di Partinico.
Per partecipare in presenza all’EcoForum provinciale di Palermo occorre prenotarsi a segreteria@legambientesicilia.it
L’evento sarà trasmesso anche dai canali social (Facebook e YouTube) di Legambiente Sicilia e Sicilia Munnizza Free.
27 giugno 2021
Ufficio stampa
Teresa Campagna 338 2116468
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