20.05.2019 – Presentata l’indagine Beach Litter 2019. Su 93 spiagge monitorate trovati una media di 968 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. A farla da padrona è ancora la plastica (81% del totale)
- data Maggio 20, 2019
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Per ogni passo che facciamo sulle nostre spiagge incrociamo più di cinque rifiuti, dieci ogni metro. Per lo più sono plastica, un frammento ad ogni passo, ma ad invadere i nostri litorali c’è ormai di tutto: oggetti di ogni forma, materiale, dimensione, colore. Una mole incredibile che rappresenta soltanto la punta di un iceberg: i rifiuti in spiaggia e sulla superficie del mare rappresentano appena il 15% di quelli che entrano nell’ecosistema marino, mentre la restante parte galleggia o affonda. Rifiuti spiaggiati gettati consapevolmente arrivati da chissà dove attraverso i fiumi o che provengono direttamente dagli scarichi non depurati, dall’abitudine di utilizzare i wc come una pattumiera e, soprattutto, dalla loro cattiva gestione.
A fotografare il fenomeno è l’indagine Beach Litter 2019 di Legambiente che presenta anche quest’anno una situazione critica per molti arenili italiani: su 93 spiagge monitorate, per un totale di circa 400mila metri quadri, pari a quasi 60 campi di calcio, sono stati trovati una media di 968 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia (sono 90.049 i rifiuti censiti in totale). L’81% è rappresentato dalla plastica (784 rifiuti ogni 100 metri) e per una spiaggia su tre la percentuale di plastica eguaglia o supera il 90% del totale dei rifiuti monitorati.
dossier_beachlitter2019_legambiente
Ai primi posti della top ten dei rifiuti più trovati ci sono pezzi di plastica e polistirolo, ma anche tappi e coperchi di bevande (se ne trovano 1 per ogni metro di spiaggia), mozziconi di sigarette (è stato trovato l’equivalente di 359 pacchetti di sigarette in 9 km), cotton fioc (il 7,4% di tutti i rifiuti monitorati) e materiale da costruzione (con oltre 4mila rifiuti legati a sversamenti illegali in piena spiaggia). E non manca l’usa e getta di plastica, che se disperso nell’ambiente rappresenta uno dei principali nemici del nostro mare: ogni 100 metri di spiaggia si trovano 34 stoviglie (piatti, bicchieri, posate e cannucce) e 45 bottiglie di plastica. Sono oltre 10mila in totale le bottiglie e contenitori di plastica per bevande, inclusi i tappi (e anelli) censiti sulle spiagge, sostanzialmente la tipologia di rifiuti più trovata in assoluto. Non è un caso che la recente direttiva Europea sul monouso di plastica prenda in esame proprio le 11 tipologie di rifiuti più diffusi sulle spiagge europee per imporre agli Stati membri entro il 2021 misure di prevenzione, dai bandi, ai target di riduzione, all’introduzione dei regimi di responsabilità del produttore, misure di sensibilizzazione fin’anche alla revisione dell’etichettatura.
L’indagine Beach litter è stata presentata questa mattina a Fiumicino, presso la spiaggia Coccia di Morto, nel corso dell’anteprima di Spiagge e Fondali Puliti – Clean Up The Med, la campagna di Legambiente – realizzata in collaborazione con i partner principali E.ON e Novamont, i partner Mareblu, Sammontana e Virosac e realizzata anche grazie alla donazione di FinecoBank, Tupperware e dei loro clienti – che vedrà nel prossimo week-end migliaia di volontari in azione in oltre 250 località, in Italia e nel Mediterraneo, per ripulire i nostri litorali dai rifiuti.
Top ten dei rifiuti spiaggiati – Oltre la metà (il 66%) dei rifiuti registrati sono rappresentati da sole 10 tipologie di oggetto. Pezzi e frammenti di plastica o di polistirolo rappresentano la prima categoria di rifiuti più presenti sulle spiagge italiane, il 21,3%. Tappi e coperchi in plastica per bevande sono al secondo posto e rappresentano il 9,6% dei rifiuti rinvenuti. Seguono i mozziconi di sigaretta con l’8% e i cotton fioc con il 7,4%. Questi ultimi, in particolare, sono il simbolo per eccellenza di maladepurazione e della cattiva abitudine di buttarli nel wc (da ricordare che in Italia, anche grazie alla denuncia di Legambiente, sono stati messi al bando dal primo gennaio 2019 in favore di alternative biodegradabili e compostabili). La massiccia presenza di materiali da costruzione (calcinacci, mattonelle, tubi di silicone, materiali isolanti), il 4,7% di tutti i rifiuti monitorati, segnala che spesso le spiagge vengono utilizzate come luogo per lo smaltimento illegale per i residui delle costruzioni o delle ristrutturazioni. Bottiglie e contenitori di plastica per bevande costituiscono, invece, il 4,6% del totale; bicchieri, cannucce, posate e piatti di plastica usa e getta, con il 3,5%, sono all’ottavo posto. La metà dei rifiuti registrati in quest’ultima categoria è costituita dai soli bicchieri di plastica, per questo secondo Legambiente è necessario lavorare per ridurre drasticamente questo tipo di rifiuto anche con campagne che incrementino la fiducia dei consumatori nei confronti dell’acqua del rubinetto. L’Italia, infatti, è il primo paese in Europa e il terzo al mondo per consumo di acqua imbottigliata, nonostante la qualità e la sicurezza dell’acqua del sindaco. E la sfiducia dei consumatori italiani rispetto all’acqua del rubinetto si legge anche sulle nostre spiagge: se sommiamo bottiglie da bevande e tappi di plastica da bevande arriviamo all’11,7% di tutti i rifiuti presenti sulle spiagge, 11 ogni 10 metri, un’incidenza più elevata di qualunque altro tipo di rifiuto.
A chiudere la classifica dei materiali più trovati ci sono, infine, le retine per la coltivazione dei mitili (3,4%) e i frammenti di vetro o ceramica con il 3,1%.
Nel report di Legambiente, sono state inoltre suddivise geograficamente le spiagge per individuare quali sono i cinque rifiuti più comuni per area. Nelle spiagge del Tirreno oltre la metà di tutti i rifiuti rinvenuti (il 53%) è rappresentato da mozziconi di sigaretta, frammenti di plastica e polistirolo, tappi e bastoncini cotonati per la pulizia delle orecchie. Nell’Adriatico la classifica è guidata frammenti di plastica e polistirolo, ma entrano tra i primi cinque rifiuti più trovati le calze per la coltivazione dei mitili, presenti anche nella classifica delle spiagge che si affacciano sullo Ionio. La classifica dei rifiuti in questo caso è guidata però da tappi e coperchi in plastica di bevande che rappresentano un oggetto su 10 di quelli registrati. Per le spiagge monitorate nelle isole maggiori, Sardegna e Sicilia, la top five mette in risalto la presenza al primo posto dei bastoncini cotonati.
Cause dei rifiuti spiaggiati – La cattiva gestione dei rifiuti urbani si conferma la causa principale (per l’85%) della presenza dei rifiuti sulle spiagge italiane, assieme alla carenza dei sistemi depurativi e alla cattiva abitudine di buttare i rifiuti urbani nel wc (8%): si tratta soprattutto di cotton fioc ma anche blister di medicinali, contenitori delle lenti a contatto, aghi da insulina, assorbenti o applicatori e altri oggetti di questo tipo che ritroviamo sulle spiagge. Pesca e acquacoltura sono responsabili del 7% degli oggetti monitorati: parliamo di reti, calze per la coltivazione dei mitili, lenze, scatoline delle lenze, non solo pesca professionale ma anche amatoriale.
Metodologia e spiagge monitorate – L’indagine di Legambiente (realizzata per il sesto anno consecutivo nei mesi di aprile e maggio), è una delle più importanti azioni a livello internazionale di citizen science sul tema dei rifiuti spiaggiati, il risultato cioè di un monitoraggio eseguito direttamente dai volontari dei circoli dell’associazione, che setacciano le spiagge italiane contando i rifiuti presenti secondo un protocollo scientifico riconosciuto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, a cui ogni anno vengono inviati i dati dell’indagine. L’indagine rientra nel progetto di citizen science di Legambiente Volontari per Natura.
Le spiagge sottoposte a monitoraggio sono state 2 in Abruzzo; 2 in Basilicata; 6 in Calabria; 29 in Campania; 3 in Emilia-Romagna; 3 in Friuli-Venezia Giulia; 5 nel Lazio; 5 nelle Marche; 1 in Molise; 14 in Puglia; 5 in Sardegna; 13 in Sicilia; 3 in Toscana e 2 in Veneto.
Iniziative Spiagge e Fondali – L’elenco completo delle iniziative, in continuo aggiornamento, è disponibile su sito di Legambiente (https://www.legambiente.it/spiagge-e-fondali-puliti/). Chiunque potrà partecipare all’evento – in molte località saranno anche realizzate attività di educazione ambientale e animazione rivolte ai bambini – e condividere il suo impegno a favore del mare sui propri canali social (Facebook, Twitter, Instagram) utilizzando gli hashtag #spiaggefondalipuliti e #ceraunavoltailmare.
Tutte le iniziative di Spiagge e Fondali Puliti su:
https://www.legambiente.it/spiagge-e-fondali-puliti/
19.05.2019 – La Sea Watch 3 bloccata fuori dal porto di Lampedusa con i naufraghi a bordo. Legambiente Sicilia presenta un esposto alla Procura della Repubblica di Agrigento
- data Maggio 19, 2019
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Coerentemente con quanto già fatto per la Nave Diciotti e per la stessa Sea Watch, Legambiente Sicilia presenta un esposto alla Procura della Repubblica di Agrigento, chiedendole di verificare, analizzare e valutare le dichiarazioni
Leggi tutto»19.05.2019 – Spiagge e fondali puliti. Il mare non te lo chiede, ma ha bisogno di te. Ogni anno spiagge e fondali sono soffocati da 8 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui almeno l’80% di plastica
- data Maggio 19, 2019
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Anche quest’anno Legambiente rinnova il suo impegno per ripulire dai rifiuti i nostri litorali con la campagna Spiaggia e fondali puliti: chiamati a raccolta migliaia di volontari protagonisti di centinaia di appuntamenti in programma nei prossimi giorni in tutta Italia. In Sicilia Spiagge e fondali puliti rientra nella campagna Sicilia Munnizza Free e sono tantissimi gli appuntamenti organizzati dai circoli di Legambiente.
Leggi tutto»18.05.2019 – Continua l’attacco all’autonomia delle Soprintendenze. Legambiente Sicilia chiede al Governo nazionale di impugnare tutte le norme diverse e/o in eccesso rispetto alla legge Madia
- data Maggio 18, 2019
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“Continua l’attacco all’autonomia delle Soprintendenze. Con la legge appena approvata all’Ars, sulla semplificazione amministrativa, il loro parere tecnico e scientifico può essere cancellato da un organo politico.
Leggi tutto»16.05.2019 – Arresti per traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale. Legambiente Sicilia: “Ci costituiremo parte civile”
- data Maggio 16, 2019
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“È gravissimo l’operato dei due dipendenti della società Energeticamente srl, tratti in arresto oggi, a dimostrazione del fatto che in questo settore sono forti gli interessi illeciti.
Leggi tutto»09.05.2019 – Legambiente Sicilia è molto preoccupata per quello che accade a Catania, dove il consumo di suolo è molto alto ed il verde pubblico latita
- data Maggio 09, 2019
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“Le ultime notizie apparse sui giornali – dichiarano Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, e Viola Sobello, presidente del circolo di Catania di Legambiente – destano allarme. La città non ha certo bisogno di sbancare nuove aree verdi per realizzare case e centri commerciali.
Leggi tutto»03.05.2019 – Triscina. Legambiente: “”Finalmente sono arrivate le ruspe per demolire le case abusive costruite sulla duna di una delle spiagge più belle del Mediterraneo. Ringraziamo la Commissione prefettizia per il lavoro svolto”
- data Maggio 03, 2019
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Legambiente ha ringraziato, in un colloquio oggi, i tre membri della Commissione prefettizia di Castelvetrano per avere avviato la demolizione di 85 edifici, costruiti dopo il 1976, ossia dopo l’entrata in vigore della legge che fissava l’inedificabilità assoluta nei 150 metri del mare.
Leggi tutto»23.04.2019 – Plauso di Legambiente al ministro Costa per il no definitivo all’ampliamento della piattaforma petrolifera Vega nel Canale di Sicilia
- data Aprile 23, 2019
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Plauso di Legambiente al ministro dell’Ambiente per il no definitivo al progetto di ampliamento della piattaforma petrolifera Vega. “Con decreto ministeriale ho approvato la decisione della Commissione Via Vas e abbiamo dato valutazione negativa per 8 pozzi petroliferi nel canale di Sicilia, accanto alla piattaforma Vega, tra le più impattanti” scrive Sergio Costa su Facebook.
Leggi tutto»23.04.2019 – Legambiente accoglie con interesse la visita del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa a Milazzo, un segnale di attenzione verso una zona già dichiarata ad alto rischio di crisi ambientale nonchè SIN dal 2006
- data Aprile 23, 2019
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“Accogliamo con favore ed interesse la visita del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa a Milazzo. E’ un segnale di attenzione verso una zona già dichiarata ad alto rischio di crisi ambientale nonchè SIN dal 2006. Ci preme ricordare il più che trentennale impegno di Legambiente sulle problematiche della Valle del Mela iniziato con il referendum contro la trasformazione a carbone della centrale Enel, fino alla battaglia vinta sulla realizzazione di un inceneritore all’interno della stessa. Abbiamo poi seguito con grande attenzione il percorso delle bonifiche presentando in più di un’occasione attraverso i nostri dossier i deludenti risultati sull’attuazione delle stesse nonostante la sottoscrizione di un accordo di programma con relativo impegno delle somme. Al ministro chiediamo un cambio di passo, che può concretizzarsi solo attraverso la messa in opera di tutte le azioni che vadano nella direzione di una economia circolare, cominciando dalla realizzazione di tutti gli impianti per una corretta gestione dei rifiuti, a partire dal digestore anaerobico per la produzione di biometano dalla frazione umida, nonchèda impianti per il recupero della frazione secca, potendo contare su aree idonee nella zona industriale che così andrebbe valorizzata in maniera sostenibile. La recente istituzione dell’Area Marina Protetta, al cui percorso abbiamo partecipato attivamente, testimonia come per Milazzo ed il suo comprensorio sia possibile un modello di sviluppo altenativo a quello industriale, ed unito alle eccellenze in campo agricolo florovivaistico, può dare una concreta speranza di occupazione nel rispetto degli equilibri naturali che già hanno subito troppe alterazioni nel tempo. Non va infatti dimenticata la presenza altamente impattante fin dagli anni 60 della Raffineria di Milazzo, che è in fase di revisione AIA e che continuiamo a seguire nella corretta applicazione delle migliori tecniche per ridurre drasticamente le emissioni. Ripartiamo insieme da Milazzo per una nuova stagione di consapevolezza e cura di questo pianeta”.
Leggi tutto»12.04.2019 – Piano paesaggistico di Marsala. Legambiente Sicilia: “Il Sindaco e l’on. Pellegrino fanno campagna elettorale chiedendone la modifica. Non lo consentiremo”
- data Aprile 12, 2019
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“Dopo solo poche settimane dalla pubblicazione della sentenza del CGA, che ha rigettato il ricorso del Comune di Marsala avverso il Piano Paesaggistico, il Sindaco, con i deputati regionali del territorio, è corso a Palermo a chiedere di modificare il piano.
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