04.03.2023 Sempre più comuni Ricicloni nell’agrigentino, ma adesso occorre un impegno straordinario per realizzare i cantieri dell’economia circolare
- data Marzo 04, 2023
- autore UFFICIO STAMPA
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COMUNICATO STAMPA
Sono 29 su 43 i comuni della provincia di Agrigento che nel 2021 hanno superato il 65% di raccolta differenziata e 4 di questi (Villafranca, Calamonaci, Lucca Sicula e Camastra) sono addirittura Comuni Rifiuti Free, ossia comuni che hanno una produzione pro capite di rifiuti indifferenziati inferiore a 75 Kg.
Tra i Comuni Virtuosi Sciacca con l’83% e Agrigento con il 71%, ma non mancano comuni che ancora sono al palo nella raccolta differenziata come Licata al 12% e Palma di Montechiaro, maglia nera regionale con un magro 3% .
I comuni agrigentini, grazie all’impegno dei cittadini virtuosi, hanno comunque avuto riconosciuto dai Consorzi di filiera del riciclo oltre 4 milioni e mezzo di euro in corrispettivi.
Questi alcuni dei dati che sono emersi nel corso dell’EcoForum provinciale sui rifiuti e l’economia circolare che si è tenuto a Ravanusa con l’obiettivo di costruire una visione comune strategica necessaria per realizzare i cantieri dell’economia circolare.
All’incontro hanno partecipato amministratori locali, esperti e operatori del settore e i presidenti delle due SRR agrigentine.
“Sono indubbiamente risultanti incoraggianti che ci indicano che siamo nella direzione giusta- dichiara Tommaso Castronovo responsabile Rifiuti ed Economia Circolare di Legambiente Sicilia – Ma bisogna fare sicuramente di più. Gli obiettivi selettivi previsti dalla normativa europea e dalla strategia nazionale per l’economia circolare ci obbligano a cambiare passo e ci spingono sempre di più verso il recupero di materia, sia a valle che a monte e ad un ricorso sempre più residuale alla discarica. Non basterà più, quindi, raggiungere il 65% di raccolta differenziata ma la misura di quanto i comuni siano stati efficaci e virtuosi sarà l’effettivo avvio a riciclo dei rifiuti. E’ quindi importante accelerare in questa direzione in cui i comuni devono continuare a svolgere insieme ai cittadini un ruolo straordinario.”
Per questo occorre puntare ad una gestione integrata e innovativa dei servizi di raccolta che vada in direzione della riduzione della produzione dei rifiuti e del recupero spinto di materia, a partire dalla implementazione del porta-a-porta che favorisca sempre di più la raccolta monomateriale e dall’introduzione della tariffa puntuale che premia chi è in grado di produrre sempre meno rifiuti. Altre misure necessarie che Legambiente propone ai comuni riguardano la promozione dei prodotti sfusi e del vuoto a rendere, coinvolgendo attivamente in questo processo la piccola e grande distribuzione, l’apertura dei centri del riuso e di preparazione al riutilizzo per rimettere in circolo oggetti e beni che, anziché finire in discarica, potranno essere destinati a scopi sociali e a famiglie bisognose ed ancora. Accelerare, inoltre, sulla creazione di un mercato dei prodotti riciclati, attraverso gli acquisti verdi (GPP) e sull’introduzione dei CAM nei bandi della pubblica amministrazione.
Così come è apparso altrettanto evidente, dall’intervento dei sindaci e dirigenti delle SRR, accelerare nella semplificazione delle procedure autorizzative per la realizzazione degli impianti di riciclo, necessari per una gestione efficiente ed economicamente sostenibile del ciclo integrato dei rifiuti.
E’ emblematico che gli impianti per il trattamento dell’organico da realizzare in provincia di Agrigento, pur essendo da tempo inseriti nei piani di finanziamento della Regione, abbiano dovuto subire almeno 3 revisioni dei prezzi a causa proprio dei ritardi nel rilascio delle autorizzazioni con evidente aumento complessivo dei costi.
“All’assessore Regionale Roberto Di Mauro– dichiara Giuseppe Alfieri presidente regionale dell’associazione – chiediamo un impegno concreto per ridurre drasticamente i tempi delle procedure autorizzative per la realizzazione degli impianti industriali per il riciclo, quelli attualmente in istruttoria alla regione e quelli che saranno finanziati dai fondi del PNRR e che dovranno giocoforza concludersi entro il 2026.”
Altrettanto fondamentale, per ridurre i costi di gestione del ciclo integrato dei rifiuti e conseguenzialmente la tariffa sui rifiuti a carico dei cittadini, sarà intervenire sulla governance del sistema riducendo le SRR a 5 come richiesto dalla corte dei conti ed eliminare i 280 ARO, di cui 26 operanti nella sola provincia di Agrigento, riportando le competenze agli ambiti ottimali con evidenti ritorni nelle economie di scala.
Sicilia Munniza Free è patrocinata da Anci Sicilia e Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti e sostenuta da :
Gold Partner Conai,
Partner Principale: Snam,
Partner sostenitori: LVS; Agesp, Asia Ambiente
Partner: Sarco, a2a, e Novamont
4 marzo 2023
L’ufficio stampa
Teresa Campagna 338 2116468
05.10.2022 Carovana dell’Economia Circolare . Concluse le tappe di Caltanissetta e Gela
- data Ottobre 05, 2022
- autore UFFICIO STAMPA
- In # Campagne, COMUNICATI STAMPA, Economia Circolare, Rifiuti
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Carovana dell’Economia Circolare
Concluse le tappe di Caltanissetta e Gela
Le soluzioni per aumentare la qualità della raccolta differenziata e contrastare l’abbondono dei rifiuti
🚎Seguici! La direzione è quella giusta
Tante iniziative e grande partecipazione per le tappe della Carovana dell’Economia Circolare, l’iniziativa itinerante organizzata nell’ambito del progetto Sicilia Munnizza Free di Legambiente che, ha fatto tappa a Caltanissetta e a Gela, anch’esse ancora sotto il 65% di raccolta differenziata, come altri 8 comuni siciliani sopra i 40.000 abitanti.
Le tappe della Carovana di questo lungo fine settimana hanno coinciso anche con le iniziative di Puliamo il Mondo, la più grande campagna di volontariato ambientale che ha visto migliaia di cittadini ripulire strade, scuole, parchi e spiagge.
In Sicilia sono stati oltre 20 gli appuntamenti svolti nell’edizione speciale di Sicilia Munnizza Free.
A Caltanissetta e Gela sono state coinvolte durante la settimana diverse scuole nella pulizia straordinaria di alcune aree verdi interne e limitrofe alle stesse scuole, mentre nella giornata di domenica i volontari di Legambiente Caltanissetta e Sicilia insieme all’Agesci, e altre associazioni del territorio, sono intervenuti per la rimozione di alcuni discariche abusive nella strada provinciale SP2 e nelle aree di sosta della SS 640 in prossimità dell’opera commemorativa del Giudice Antonio Saetta, ucciso barbaramente dalla mafia il 25 settembre 1988.
Ed è stato proprio il contrasto agli abbondoni illeciti dei rifiuti il tema del Focus sulla Raccolta differenziata “Un salto di qualità per l’economia circolare” che si è svolto in Piazza Garibaldi a Caltanissetta nel quale sono intervenuti il sindaco Roberto Gambino e l’assessore all’ambiente del comune di Caltanissetta Michele Frangiamore , il responsabile area amministrava della SRR di Caltanissetta Nord Andrea Morreale, i capo gabinetto del Libero Consorzio dei Comuni di Caltanissetta Sergio Scarciotta, la segretaria provinciale della CGIL Rosanna Moncada, associazioni ambientaliste.
“La nostra proposta, dichiara Ivo Cigna presidente di Legambiente Caltanissetta, che è stata accolta dalle parti in causa, è di costituire un tavolo tecnico con la partecipazione della prefettura, dei Sindaci, della SRR e dei gestori del servizio per individuare le soluzioni più adatte per contrastare efficacemente gli abbondoni, non solo con il presidio del territorio, ma con interventi omogenei e strutturati in tutti i comuni dell’ambito nisseno e una campagna di comunicazione inclusiva e responsabile”
“Caltanissetta, dopo un significativo balzo registrato negli ultimi anni che ha portato la raccolta differenziata dal 15% del 2017 al 61% del 2021, grazie al sistema di raccolta porta a porta che è stato introdotto in tutta la città, ha la necessità di fare un salto di qualità nella gestione del servizio di raccolta, proprio a partire dalla introduzione della tariffa puntuale che, oltre a premiare i cittadini virtuosi che produrranno sempre meno indifferenziata, contribuirà ad aumentare la qualità del differenziato e a raggiungere gli obiettivi di riciclo.”
Occorre riciclare entro il 2025 almeno il 55% dei rifiuti urbani, il 60% entro il 2030 e il 65% entro il 2035. Ancora più impegnativo l’obiettivo di riciclo dei rifiuti da imballaggio (plastica, vetro, alluminio, carta e cartone, legno, metalli): almeno il 65% entro il 2025 e il 70% entro il 2030.
Obbligo di raccolta differenziata dal 2022 per i rifiuti tessili, dei rifiuti organici e dei rifiuti pericolosi domestici. Riduzione degli sprechi alimentari del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030, attraverso l’incentivo alla raccolta dei prodotti invenduti e alla loro redistribuzione
Anche Gela, seconda tappa del weekend dell’economia circolare, è ferma da alcuni anni sotto il 65%, e in questi mesi è al centro di una querelle per la decisione di affidare la gestione del servizio di raccolta ad una società in house che già gestisce altri comuni dell’ambito sud della provincia nissena.
Durante il dibattito, al quale hanno partecipato il Sindaco Lucio Greco e il presidente della SRR Caltanissetta Sud Enzo Marino, la segretaria provinciale della CGIL Rosanna Moncada, gli studenti sono state evidenziate le criticità del passaggio di gestione nell’intento anche di salvaguardare i livelli occupazionali ma anche la necessità di garantire un servizio sempre più puntuale ed efficace che consenta di raggiungere gli obiettivi di riciclo previsti dalla normativa.
“Per molti comuni sarà un impegno straordinario – dichiara Tommaso Castronovo, responsabile Rifiuti ed Economia Circolare di Legambiente Sicilia – che richiederà una rimodulazione dei servizi di raccolta che dovranno essere sempre più puntuali ed efficaci.
Occorre puntare ad una gestione integrata e innovativa dei servizi, continua Castronovo, che vada in direzione della riduzione della produzione dei rifiuti e del recupero spinto di materia.
Fondamentale risulterà l’introduzione della tariffa puntuale che premia chi è in grado di produrre sempre meno rifiuti, indifferenziati ma anche differenziabili. Favorire altresì i centri del riuso e di preparazione al riutilizzo al fine di rimettere in circolo oggetti e beni che anziché finire in discarica possano essere destinati a scopi sociali e a famiglie bisognose. Ma accanto a quest’azione di gestione del sistema di raccolta devono trovare spazio e sostegno le iniziative economiche private a servizio del recupero e riciclo, capaci di creare occupazione e sviluppo durevole e sostenibile nel territorio”
Nella provincia di Caltanissetta da qualche mese è stato avviato il primo impianto di biodigestione aneorobica della regione che tratta oltre 36 mila tonnellate di organico proveniente dalla raccolta differenziata e che viene trasformato in compost e in biogas, contribuendo sia agli obiettivi di riciclo sia a quelli di decarbonizzazione del nostro Paese.
Tuttavia sono ancora insufficienti gli impianti per il recupero e il riciclo dei materiali nella provincia nissena costringendo i comuni – in particolare quelli dell’ambito SRR SUD che tra l’altro hanno anche visto nei scorsi mesi il sequestro dell’unico impianto di compostaggio pubblico del territorio – a conferire in altre province i rifiuti differenziati raccolti.
Fondamentale in questo processo di transizione verso il modello di economia circolare sarà il maggiore coinvolgimento e l’accresciuta responsabilità da parte dei cittadini nel favorire una maggiore qualità dei rifiuti differenziati, evitando contaminazioni fra tipologie di rifiuti non omogenei.
Nelle due tappe appena concluse, Caltanissetta e Gela, è stata registrata una numerosa e gioiosa partecipazione da parte delle scuole e delle famiglie alle iniziative proposte – animazione, laboratori del riciclo e del riuso, un punto mobile per la raccolta differenziata dei rifiuti e il centro del riuso di Caltanissetta, i cui oggetti sono stati donati alle famiglie bisognose – con l’obiettivo di coinvolgere e stimolare i cittadini, a fare sempre meglio la raccolta differenziata e a riciclare, ma ancora prima a ridurre la produzione dei rifiuti.
La Carovana dell’Economia Circolare è un’iniziativa di Legambiente nell’ambito del progetto Sicilia Munnizza Free
Sicilia Munniza Free è patrocinata da Anci Sicilia e Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti e sostenuta da :
Gold Partner: Conai,
Partner sostenitori: LVS, Asia Ambiente
Partner Sarco,a2a, Seap e Novamont
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