06.06.2019 – “La Commissione Antimafia si occupi, finalmente, delle numerose irregolarità e illeciti che circolano in Sicilia intorno alla gestione dei rifiuti”. Il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, ha incontrato Claudio Fava, a cui ha consegnato il dossier “Impianti rifiuti in Sicilia, dall’emergenza all’autosufficienza. Per la rivoluzione circolare”
- data Giugno 06, 2019
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Il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, ha incontrato il presidente della Commissione regionale Antimafia, Claudio Fava, a cui ha consegnato una copia del dossier “Impianti rifiuti in Sicilia, dall’emergenza all’autosufficienza. Per la rivoluzione circolare”, elaborato e presentato recentemente dall’Associazione ambientalista. Il dossier fa un’analisi dello stato in cui versa la gestione dei rifiuti in Sicilia, in particolare lo stato di grave carenza degli impianti di trattamento, utili e necessari per favorire e incoraggiare, anche nell’isola, l’economia circolare, per il recupero e il riuso dei rifiuti, facendoli diventare una vera risorsa economica.
Leggi tutto»31.05.2019 – Isola di Levanzo. Legambiente Sicilia: no al progetto presentato dalla società Marina di Levanzo. Presentato esposto
- data Maggio 31, 2019
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“Ancora un tentativo di aggressione nei confronti della costa. La richiesta di Concessione Demaniale presentata al comune di Favignana dalla soc. Marina di Levanzo S.r.l.s., per realizzare pontili galleggianti, strutture prefabbricate, WC, docce, tavolini etc., un progetto scellerato che deve essere bocciato in toto”.
Leggi tutto»31.05.2019 – Riserva naturale Grotta di Santa Ninfa, ente Gestore Legambiente Sicilia. Grande soddisfazione per l’inserimento di un progetto della Riserva in una delle mostre della Biennale 2019 di Roma
- data Maggio 31, 2019
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Il progetto di riqualificazione ambientale dell’area circostante la Grotta di Santa Ninfa, proposto dalla Riserva Naturale gestita da Legambiente Sicilia e realizzato alcuni anni fa in collaborazione con l’Azienda Regionale Foreste Demaniali di Trapani, è stato inserito nella mostra “Paesaggio rurale: spazio pubblico non convenzionale” della prossima Biennale 2019 di Roma, Dipartimento di Architettura dell’Università ROMA TRE.
Leggi tutto»30.05.2019 – Abbattimento case abusive a Bagheria. Dichiarazione di Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, e Luigi Tanghetti, presidente del circolo Legambiente di Bagheria
- data Maggio 30, 2019
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“Finalmente anche a Bagheria entrano in azione le ruspe per l’abbattimento delle case abusive.
Ma, come abbiamo recentemente sottolineato in un incontro con il sindaco Tripoli e l’assessore Alaimo, questo non basta e non è sufficiente, perché, nel recentissimo passato, a Bagheria, ci sono stati troppi segnali di ambiguità, con atti amministrativi che riteniamo illeciti e fondati sul nulla,
Leggi tutto»29.05.2019 – Legambiente Sicilia ed il circolo Legambiente Partinico chiedono all’Assessore all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità di intitolare l’invaso Poma a “Danilo Dolci”
- data Maggio 29, 2019
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In un territorio in cui il banditismo appariva come il rimedio naturale all’impossibilità di trovare vie legali alla sicurezza sociale della popolazione, in un territorio caratterizzato da un’economia rurale che soffriva anche per mancanza di acqua, Danilo Dolci, sociologo, poeta, educatore e attivista della nonviolenza italiano, intraprese una serie di lotte non violente tra le quali diversi scioperi della fame e il famoso “sciopero alla rovescia”, con i quali sollevò il problema della diga sullo Jato.
Leggi tutto»28.05.2019 – A2a presenta richiesta di autorizzazione per il digestore anaerobico per produrre biometano a San Filippo del Mela (Me)Legambiente: “Finalmente una buona notizia per l’economia circolare in Sicilia. Si attivi subito il dibattito pubblico per la partecipazione dei cittadini. La Regione autorizzi i tempi brevi questo impianto fondamentale per la Valle del Mela e la provincia di Messina”
- data Maggio 28, 2019
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“Dopo decenni di battaglie contro l’inquinamento industriale nella Valle del Mela, la dittatura delle discariche in Sicilia e dopo aver sventato i progetti di nuovi inceneritori, a partire da quelli proposti dall’allora giunta Cuffaro, finalmente arriva una buona notizia per l’economia circolare siciliana. Il progetto dell’impianto di A2a per produrre biometano e compost di qualità a San Filippo del Mela è quello che serve per archiviare gli errori del passato nel ciclo dei rifiuti siciliano.
Leggi tutto»25.05.2019 – Spiagge e fondali puliti. I sorrisi dei volontari
- data Maggio 25, 2019
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Anche quest’anno Legambiente rinnova il suo impegno per ripulire dai rifiuti i nostri litorali con la campagna Spiaggia e fondali puliti: chiamati a raccolta migliaia di volontari protagonisti di centinaia di appuntamenti in tutta Italia. In Sicilia Spiagge e fondali puliti rientra nella campagna Sicilia Munnizza Free e sono tantissimi gli appuntamenti organizzati dai circoli di Legambiente.
Leggi tutto»21.05.2019 – Dossier “Impianti rifiuti Sicilia”. Legambiente: il Piano Regionale di Gestione Rifiuti non decide su prevenzione e riduzione dei rifiuti, non esclude la realizzazione di inceneritori e non tiene conto delle esigenze del territorio per il trattamento dell’umido. Nel dossier dati e numeri e le nostre proposte per traghettare la Sicilia verso la rivoluzione dell’Economia Circolare
- data Maggio 21, 2019
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Legambiente Sicilia ha presentato oggi ai Cantieri culturali alla Zisa, Palermo il dossier “Impianti rifiuti Sicilia”, redatto ed elaborato dall’ing. Anita Astuto.
Consulta e scarica il Dossier Impianti rifiuti in Sicilia
“Questo lavoro – ha dichiarato Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – nasce dalla volontà di dare un contributo significativo al tema rifiuti proprio in un momento cruciale che vede la nostra regione uscire dall’assetto emergenziale durato decenni in vista dell’approvazione del Piano Regionale di Gestione Rifiuti,
Leggi tutto»20.05.2019 – Presentata l’indagine Beach Litter 2019. Su 93 spiagge monitorate trovati una media di 968 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. A farla da padrona è ancora la plastica (81% del totale)
- data Maggio 20, 2019
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Per ogni passo che facciamo sulle nostre spiagge incrociamo più di cinque rifiuti, dieci ogni metro. Per lo più sono plastica, un frammento ad ogni passo, ma ad invadere i nostri litorali c’è ormai di tutto: oggetti di ogni forma, materiale, dimensione, colore. Una mole incredibile che rappresenta soltanto la punta di un iceberg: i rifiuti in spiaggia e sulla superficie del mare rappresentano appena il 15% di quelli che entrano nell’ecosistema marino, mentre la restante parte galleggia o affonda. Rifiuti spiaggiati gettati consapevolmente arrivati da chissà dove attraverso i fiumi o che provengono direttamente dagli scarichi non depurati, dall’abitudine di utilizzare i wc come una pattumiera e, soprattutto, dalla loro cattiva gestione.
A fotografare il fenomeno è l’indagine Beach Litter 2019 di Legambiente che presenta anche quest’anno una situazione critica per molti arenili italiani: su 93 spiagge monitorate, per un totale di circa 400mila metri quadri, pari a quasi 60 campi di calcio, sono stati trovati una media di 968 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia (sono 90.049 i rifiuti censiti in totale). L’81% è rappresentato dalla plastica (784 rifiuti ogni 100 metri) e per una spiaggia su tre la percentuale di plastica eguaglia o supera il 90% del totale dei rifiuti monitorati.
dossier_beachlitter2019_legambiente
Ai primi posti della top ten dei rifiuti più trovati ci sono pezzi di plastica e polistirolo, ma anche tappi e coperchi di bevande (se ne trovano 1 per ogni metro di spiaggia), mozziconi di sigarette (è stato trovato l’equivalente di 359 pacchetti di sigarette in 9 km), cotton fioc (il 7,4% di tutti i rifiuti monitorati) e materiale da costruzione (con oltre 4mila rifiuti legati a sversamenti illegali in piena spiaggia). E non manca l’usa e getta di plastica, che se disperso nell’ambiente rappresenta uno dei principali nemici del nostro mare: ogni 100 metri di spiaggia si trovano 34 stoviglie (piatti, bicchieri, posate e cannucce) e 45 bottiglie di plastica. Sono oltre 10mila in totale le bottiglie e contenitori di plastica per bevande, inclusi i tappi (e anelli) censiti sulle spiagge, sostanzialmente la tipologia di rifiuti più trovata in assoluto. Non è un caso che la recente direttiva Europea sul monouso di plastica prenda in esame proprio le 11 tipologie di rifiuti più diffusi sulle spiagge europee per imporre agli Stati membri entro il 2021 misure di prevenzione, dai bandi, ai target di riduzione, all’introduzione dei regimi di responsabilità del produttore, misure di sensibilizzazione fin’anche alla revisione dell’etichettatura.
L’indagine Beach litter è stata presentata questa mattina a Fiumicino, presso la spiaggia Coccia di Morto, nel corso dell’anteprima di Spiagge e Fondali Puliti – Clean Up The Med, la campagna di Legambiente – realizzata in collaborazione con i partner principali E.ON e Novamont, i partner Mareblu, Sammontana e Virosac e realizzata anche grazie alla donazione di FinecoBank, Tupperware e dei loro clienti – che vedrà nel prossimo week-end migliaia di volontari in azione in oltre 250 località, in Italia e nel Mediterraneo, per ripulire i nostri litorali dai rifiuti.
Top ten dei rifiuti spiaggiati – Oltre la metà (il 66%) dei rifiuti registrati sono rappresentati da sole 10 tipologie di oggetto. Pezzi e frammenti di plastica o di polistirolo rappresentano la prima categoria di rifiuti più presenti sulle spiagge italiane, il 21,3%. Tappi e coperchi in plastica per bevande sono al secondo posto e rappresentano il 9,6% dei rifiuti rinvenuti. Seguono i mozziconi di sigaretta con l’8% e i cotton fioc con il 7,4%. Questi ultimi, in particolare, sono il simbolo per eccellenza di maladepurazione e della cattiva abitudine di buttarli nel wc (da ricordare che in Italia, anche grazie alla denuncia di Legambiente, sono stati messi al bando dal primo gennaio 2019 in favore di alternative biodegradabili e compostabili). La massiccia presenza di materiali da costruzione (calcinacci, mattonelle, tubi di silicone, materiali isolanti), il 4,7% di tutti i rifiuti monitorati, segnala che spesso le spiagge vengono utilizzate come luogo per lo smaltimento illegale per i residui delle costruzioni o delle ristrutturazioni. Bottiglie e contenitori di plastica per bevande costituiscono, invece, il 4,6% del totale; bicchieri, cannucce, posate e piatti di plastica usa e getta, con il 3,5%, sono all’ottavo posto. La metà dei rifiuti registrati in quest’ultima categoria è costituita dai soli bicchieri di plastica, per questo secondo Legambiente è necessario lavorare per ridurre drasticamente questo tipo di rifiuto anche con campagne che incrementino la fiducia dei consumatori nei confronti dell’acqua del rubinetto. L’Italia, infatti, è il primo paese in Europa e il terzo al mondo per consumo di acqua imbottigliata, nonostante la qualità e la sicurezza dell’acqua del sindaco. E la sfiducia dei consumatori italiani rispetto all’acqua del rubinetto si legge anche sulle nostre spiagge: se sommiamo bottiglie da bevande e tappi di plastica da bevande arriviamo all’11,7% di tutti i rifiuti presenti sulle spiagge, 11 ogni 10 metri, un’incidenza più elevata di qualunque altro tipo di rifiuto.
A chiudere la classifica dei materiali più trovati ci sono, infine, le retine per la coltivazione dei mitili (3,4%) e i frammenti di vetro o ceramica con il 3,1%.
Nel report di Legambiente, sono state inoltre suddivise geograficamente le spiagge per individuare quali sono i cinque rifiuti più comuni per area. Nelle spiagge del Tirreno oltre la metà di tutti i rifiuti rinvenuti (il 53%) è rappresentato da mozziconi di sigaretta, frammenti di plastica e polistirolo, tappi e bastoncini cotonati per la pulizia delle orecchie. Nell’Adriatico la classifica è guidata frammenti di plastica e polistirolo, ma entrano tra i primi cinque rifiuti più trovati le calze per la coltivazione dei mitili, presenti anche nella classifica delle spiagge che si affacciano sullo Ionio. La classifica dei rifiuti in questo caso è guidata però da tappi e coperchi in plastica di bevande che rappresentano un oggetto su 10 di quelli registrati. Per le spiagge monitorate nelle isole maggiori, Sardegna e Sicilia, la top five mette in risalto la presenza al primo posto dei bastoncini cotonati.
Cause dei rifiuti spiaggiati – La cattiva gestione dei rifiuti urbani si conferma la causa principale (per l’85%) della presenza dei rifiuti sulle spiagge italiane, assieme alla carenza dei sistemi depurativi e alla cattiva abitudine di buttare i rifiuti urbani nel wc (8%): si tratta soprattutto di cotton fioc ma anche blister di medicinali, contenitori delle lenti a contatto, aghi da insulina, assorbenti o applicatori e altri oggetti di questo tipo che ritroviamo sulle spiagge. Pesca e acquacoltura sono responsabili del 7% degli oggetti monitorati: parliamo di reti, calze per la coltivazione dei mitili, lenze, scatoline delle lenze, non solo pesca professionale ma anche amatoriale.
Metodologia e spiagge monitorate – L’indagine di Legambiente (realizzata per il sesto anno consecutivo nei mesi di aprile e maggio), è una delle più importanti azioni a livello internazionale di citizen science sul tema dei rifiuti spiaggiati, il risultato cioè di un monitoraggio eseguito direttamente dai volontari dei circoli dell’associazione, che setacciano le spiagge italiane contando i rifiuti presenti secondo un protocollo scientifico riconosciuto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, a cui ogni anno vengono inviati i dati dell’indagine. L’indagine rientra nel progetto di citizen science di Legambiente Volontari per Natura.
Le spiagge sottoposte a monitoraggio sono state 2 in Abruzzo; 2 in Basilicata; 6 in Calabria; 29 in Campania; 3 in Emilia-Romagna; 3 in Friuli-Venezia Giulia; 5 nel Lazio; 5 nelle Marche; 1 in Molise; 14 in Puglia; 5 in Sardegna; 13 in Sicilia; 3 in Toscana e 2 in Veneto.
Iniziative Spiagge e Fondali – L’elenco completo delle iniziative, in continuo aggiornamento, è disponibile su sito di Legambiente (https://www.legambiente.it/spiagge-e-fondali-puliti/). Chiunque potrà partecipare all’evento – in molte località saranno anche realizzate attività di educazione ambientale e animazione rivolte ai bambini – e condividere il suo impegno a favore del mare sui propri canali social (Facebook, Twitter, Instagram) utilizzando gli hashtag #spiaggefondalipuliti e #ceraunavoltailmare.
Tutte le iniziative di Spiagge e Fondali Puliti su:
https://www.legambiente.it/spiagge-e-fondali-puliti/
19.05.2019 – La Sea Watch 3 bloccata fuori dal porto di Lampedusa con i naufraghi a bordo. Legambiente Sicilia presenta un esposto alla Procura della Repubblica di Agrigento
- data Maggio 19, 2019
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Coerentemente con quanto già fatto per la Nave Diciotti e per la stessa Sea Watch, Legambiente Sicilia presenta un esposto alla Procura della Repubblica di Agrigento, chiedendole di verificare, analizzare e valutare le dichiarazioni
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