12.05.2021 – Legambiente aderisce alla manifestazione nazionale promossa dalla campagna “NO CCS – il Futuro non si s(T)occa” e coordinata da Fridays for Future Italia e diversi movimenti ambientalisti
- data Maggio 12, 2021
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Ribadire l’inutilità della proposta di ENI di stoccare anidride carbonica catturata dagli impianti del polo industriale e contrastare la possibile produzione di idrogeno blu. È questo lo scopo della manifestazione nazionale che si tiene oggi a Ravenna e a cui aderisce anche Legambiente. La CCS (Carbon Capture Storage) di ENI era presente nella prima versione del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) con un investimento di 1 miliardo e mezzo di euro, per poi scomparire nella versione successiva. Nel PNRR del Governo Draghi la presenza o meno del progetto è rimasta incerta, ma le recenti dichiarazioni del ministro Cingolani sottolineano la sua assenza in questa prima fase del piano. “Sicuramente una buona notizia – sostiene Legambiente – che non lascia spazio alla possibilità che il progetto venga finanziato da soldi pubblici. Ma ovviamente tutto ancora può accadere ed è, quindi, importante mantenere alta l’attenzione.” La compatibilità ambientale della produzione di idrogeno viene indicata per convenzione internazionale secondo una scala a colori: verde, grigio, blu, viola e nero. È falso che almeno tre di questi colori possano traghettare l’Italia verso gli obiettivi di decarbonizzazione. Quello blu in particolare dovrebbe nascere da un processo alimentato da fonti fossili ma, a differenza del grigio, la CO2 sarebbe catturata e immagazzinata con un processo che però consumerà parte dell’energia impiegata. “Se a Ravenna – dichiara Anita Astuto, responsabile Energia e Clima di Legambiente Sicilia – ENI vuole stoccare nel sottosuolo la CO2 che produce con le sue attività estrattive anziché ridurne le emissioni, in Sicilia assistiamo invece al paradosso che la stessa azienda che qui ha fatto scempio per cinquant’anni, causando gravi danni sia ambientali che alla salute dei cittadini, terrà addirittura un corso universitario, con la Kore di Enna, sulla sostenibilità ambientale a Gela. Ancora una volta, approfittando del proprio potere economico, il cane a sei zampe persuade il territorio disegnando una falsa transizione ecologica. Pensino piuttosto a fare le bonifiche e risarcire le vittime”. Fare affidamento su tecnologie come il CCS mette in pericolo gli obiettivi di sicurezza climatica e non solo: c’è bisogno di investire su soluzioni concrete, come le energie rinnovabili e l’efficienza energetica.
11.05.2021 – “Puliamo il tuo parco” – 2a edizione. Vallelata e Legambiente ancora insieme in Sicilia per tutelare il verde cittadino e sensibilizzare le giovani generazioni al rispetto dell’ambiente
- data Maggio 11, 2021
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Fino al 30 giugno si potrà votare il parco del cuore tra i 100 in lista in tutta Italia. In Sicilia l’iniziativa vede in lizza 5 parchi e 5 scuole di Trapani, Caltanissetta, Isola delle Femmine, Acireale, Caltagirone. I venti parchi più votati, uno per ogni regione, verranno ripuliti e le venti scuole ad essi associate saranno premiate con un percorso didattico su tematiche ambientali tenuto dagli esperti di Legambiente.
Leggi tutto»06.05.2021 – Preziose per Natura le sfide di Legambiente Sicilia per tutelare la biodiversità e proteggere il 30% del territorio e del mare entro il 2030
- data Maggio 06, 2021
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In Sicilia sono trascorsi 40 anni dall’istituzione delle Riserve (legge regionale n.98 del 6 maggio 1981). Legambiente, in occasione di questo anniversario, oggi, presso la sede di Legambiente Sicilia ai Cantieri culturali alla Zisa ed in diretta Facebook sulla pagina dell’associazione, si è svolta una conferenza stampa
Leggi tutto»05.05.2021 – Verdura Golf Resort di Sciacca. Legambiente Sicilia: è solo un’operazione di facciata, nessuna azione di sostenibilità ambientale, in realtà si tratta di consumo di suolo e modifica di aree naturali
- data Maggio 05, 2021
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Le annunciate iniziative della Rocco Forte in vista della prossima riapertura del Verdura Golf Resort di Sciacca all’insegna del green e dell’ampliamento della Foresta Verdura Resort, delle azioni per l’assorbimento della CO2 e per la protezione della biodiversità, per Legambiente costituiscono una grande operazione di facciata, di greenwashing.
Leggi tutto»04.05.2021 – Il Ddl rifiuti è un pastrocchio. Legambiente Sicilia chiede al governo Musumeci di ritirarlo e di lavorare seriamente per migliorare e adeguare la legge 9 del 2010 agli obiettivi sfidanti dell’economia circolare
- data Maggio 04, 2021
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Oltre 1300 emendamenti, la netta opposizione di sindaci, SRR e operatori del settore hanno costretto il presidente dell’Ars a rinviare la discussione del Ddl di riforma degli ambiti territoriali ottimali e della gestione dei rifiuti.
Leggi tutto»04.05.2021 – Legambiente aderisce alla manifestazione “Faciemu scrusciu” di giovedì 7 maggio indetta da decine di associazioni contro gli incendi
- data Maggio 04, 2021
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Legambiente aderisce alla manifestazione “Faciemu scrusciu” di giovedì 7 maggio indetta da decine di associazioni contro gli incendi e promuove la partecipazione ai flash mob organizzati in tutta la Sicilia per salvare il nostro patrimonio naturalistico.
Si tratta di un momento importante di mobilitazione della società civile e soprattutto di tanti giovani contro gli incendi che da alcuni stanno continuamente devastando i boschi e le aree naturali protette siciliane.
Leggi tutto»03.05.2021 – All’odg dell’Aula da domani il famigerato nuovo ddl sui rifiuti. “Con questa riforma passeremo dalla dittatura delle discariche a quella degli inceneritori, persi tre anni per eliminare privilegi, sprechi e inefficienze nel sistema di gestione dei rifiuti”. Dichiarazione di Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia
- data Maggio 03, 2021
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“Abbiamo perso tre anni per ritrovarci a discutere di una riforma del sistema degli ambiti territoriali ottimali che non farà altro che creare più confusione e ritardi nella corretta applicazione della gestione del ciclo dei rifiuti. Questa riforma – rimarca Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – non tocca nessuno dei privilegi e degli sprechi che fino ad oggi ha retto un sistema inefficiente, elefantiaco, permeabile a corruttele e ad interessi criminali e mafiosi”.
Leggi tutto»28.04.2021 – Giornata mondiale delle vittime dell’amianto. Dopo 6 mesi dalla definizione della procedura di VAS, il Piano regionale Amianto non è stato ancora adottato da parte del Presidente della Regione. Dimenticata un‘emergenza sanitaria e ambientale che miete ogni anno migliaia di vittime in Italia e in Europa: circa 2.000 mesoteliomi diagnosticati in Sicilia negli ultimi vent’anni
- data Aprile 28, 2021
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“Avremmo voluto celebrare la giornata mondiale vittime dell’amianto – dichiara Tommaso Castronovo, responsabile rifiuti ed economia circolare di Legambiente Sicilia – potendo dire che la Regione Siciliana aveva finalmente un Piano Regionale Amianto ma, inspiegabilmente, sono passati 6 mesi dalla definizione della procedura della VAS e dal decreto dell’Assessore all’Ambiente che ha espresso parere favorevole, recependo le osservazioni presentate dalla nostra associazione e quelle dell’ARPA.
Leggi tutto»25.4.2021 EcoForum provinciale Trapani sui rifiuti e l’economia circolare: La provincia di Trapani al top della raccolta differenziata nel 2020 con il 66% e 16 comuni sopra il 70%, 7 Comuni Rifiuti Free.
- data Aprile 26, 2021
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EcoForum provinciale Trapani sui rifiuti e l’economia circolare
La provincia di Trapani al top della raccolta differenziata nel 2020 con il 66% e 16 comuni sopra il 70%, 7 Comuni Rifiuti Free.
Risultati importanti acquisti negli ultimi due anni dalla provincia di Trapani nella raccolta differenziata passando dal 38% del 2018 al 66% del 2020, facendola diventare la provincia siciliana più virtuosa grazie anche ad un’attenta pianificazione del servizio di raccolta porta a porta nei comuni. Particolarmente significativo il grande balzo in avanti fatto anche al Comune di Trapani che è passato dal 15% al 64% in soli due anni.
Sono invece sette i Comuni Rifiuti Free della provincia, ossia i comuni che hanno una produzione pro-capite di rifiuto secco residuale inferiore a 75kg. Il Comune di Paceco si piazza al primo posto in questa particolare classifica con 63,95 kg/ab, a seguire Buseto Palizzolo con 68,90 kg/ ab, Partanna 70 Kg/ab, chiudono Salemi, Santa Ninfa Vita e Poggioreale con 75Kg/ab.
Sono questi alcuni dei dati emersi nel corso del EcoForum provinciale sui rifiuti e l’economa circolare svoltosi in diretta streaming dal Centro Esplora ambiente della Riserva Naturale della Grotta di Santa Ninfa
All’EcoForum hanno partecipato 10 sindaci della Provincia e i Presidenti delle due SRR trapanesi (Massimo Grillo e Nicola Catania) che hanno unanimemente manifestato le difficoltà di dover gestire gli importanti risultati ottenuti nella raccolta differenziata in assenza di impianti del trattamento dell’organico, che incide per oltre il 42% del complessivo di quanto raccolto. Infatti, gran parte dei comuni sono costretti a sobbarcarsi enormi i costi, pari anche a 260/280€/t, per il conferimento, anche fuori regione, ad impianti dedicati.
E tutto questo pur in presenza di progetti pubblici autorizzati, finanziati, o addirittura già realizzati, ma ancora bloccati. Come denunciano gli stessi sindaci del territorio, a proposito dell’impianto per il trattamento dell’organico a Calatafimi Segesta, già autorizzato nel 2013, finanziato per 16 milioni di euro e con progetto esecutivo realizzato nel 2019, ma la cui messa a gara è bloccata da gennaio 2020 in attesa che la Regione affidi la titolarità, quale soggetto attuatore, alla SRR Trapani Nord.
O ancora più paradossalmente come il polo tecnologico di Castelvetrano – già realizzato con soldi pubblici -la cui vicenda kafkiana si trascina dal fallimento dell’Ato Belice ambiente con la messa all’asta dell’impiantistica da parte del procuratore fallimentare, sottraendola di fatto alla disponibilità da parte della SRR Trapani Sud. Anche in questo caso in attesa di ricevere un finanziamento da parte della Regione necessario a riacquistare, come estrema ratio, nuovamente l’impianto pubblico.
“Abbiamo sperato che questo governo regionale segnasse una discontinuità con le tragedie del passato- ha detto Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, a conclusione dei lavori -. È stato fatto qualcosa sulla raccolta differenziata, ma poi più nulla. Si è continuato con la vecchia logica che i rifiuti vengono portati in discarica, gli unici progetti realizzati e pianificati nel piano rifiuti riguardano nuove discariche o l’ampliamento di quelle esistenti, mentre nessun impianto pubblico per il riciclo è stato realizzato e i comuni sono stati lasciati soli e costretti a portare i rifiuti fuori regione. La questione è questa: ci vogliono impianti per il riciclo e l’economia circolare, e non gli inceneritori, e norme che semplificano il rilascio delle autorizzazioni e tempi certi per la loro realizzazione”.
“Non c’ è più tempo d perdere- ha ribadito Tommaso Castronovo, coordinatore di Sicilia Munnizza Free e responsabile rifiuti ed economia circolare di Legambiente Sicilia- gli obiettivi sfidanti e selettivi del pacchetto dell’economia circolare impongono un approccio diverso rispetto al passato, non più basato sulla quantità di raccolta differenziata dei rifiuti, ma sull’effettivo riciclo dei rifiuti e quindi sulla qualità di quanto raccolto. Ma per tutto questo occorre avere tanti impianti di riciclo di tutte le materie prime seconde e occorrono procedimenti ben definiti da parte degli uffici della regione e norme chiare che non facciano più attendere, come accade normalmente oggi, due anni per avere un autorizzazione.”
All’EcoForum sono intervenute, anche, diverse realtà industriali e start up della provincia dell’economia circolare che hanno sottolineato le difficoltà a definire e realizzare investimenti e creare occupazione a causa dei ritardi e le incertezze legate al rilascio delle autorizzazioni e anche dell’adozione dei criteri minimi ambientali da parte delle amministrazioni pubbliche per poter generare quella domanda dei prodotti riciclati del mercato dell’economia circolare.
Un altro grave problema denunciato dai circoli di Legambiente del Trapanese, con un video realizzato per l’occasione, è il proliferare degli abbandoni illegali dei rifiuti e la creazione di micro discariche nelle campagne che richiede un maggiore e deciso impegno per il contrasto e vigilanza del territorio da parte delle autorità competenti.
L’intero Ecoforum provinciale è disponibili sui canali social di Legambiente Sicilia
https://www.facebook.com/SiciliaMunnizzaFree/videos/192204882716980
https://www.youtube.com/watch?v=MaVL3CVi72c
Sicilia Munnizza Free è patrocinato dal Dipartimento Regionale dei Rifiuti –Assessorato Regionale Energia e servizi di pubblica utilità -Regione Sicilia e dall’Anci Sicilia
Il progetto è sostenuto da: CONAI, ASJA, LVS GROUP, AGESP, SARCO, A2A, SEAP e NOVAMONT.
25 aprile 2021
Ufficio stampa Teresa Campagna 338 2116468
EcoForum provinciale Trapani sui rifiuti e l’economia circolare
- data Aprile 22, 2021
- autore UFFICIO STAMPA
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EcoForum provinciale Trapani sui rifiuti e l’economia circolare
Diretta streaming sabato 24 aprile dalle ore 10.00 sui canali social di Sicilia Munnizza Free e Legambiente Sicilia dal centro Esplora Ambiente della riserva naturale Grotta di Santa Ninfa
Venti comuni sopra il 65 per cento, sette Comuni Rifiuti Free con produzione di secco residuale inferiore a 75kg/ab, un distretto dell’economia circolare del vetro e tante esperienze virtuose pubbliche e private di economa circolare. Trapani è la provincia che negli ultimi anni ha registrato il maggior incremento percentuale di Raccolta differenziata e che ha fatto grandi passi verso l’economia circolare, ma, purtroppo, ancora sconta la mancanza di un impiantistica di servizio.
Nel corso della diretta streaming di sabato prossimo, 24 aprile, analizzeremo con sindaci, SRR, esperti, realtà industriali e associative del territorio, le criticità e le soluzioni per sostenere il percorso della provincia verso l’economia circolare.
L’EcoForum provinciale sarà trasmesso sui canali social di Sicilia Munnizza Free e Legambiente Sicilia, dal Centro Esplora Ambiente della Riserva naturale Grotta di Santa Ninfa
Nella prima sessione, confronto con esperti e realtà industriali, pubbliche e private, sul nuovo modello industriale per l’economia circolare. La seconda sessione sarà dedicata alle criticità nella gestione del ciclo dei rifiuti e le buone pratiche dell’economia circolare nella provincia di Trapani. Nella terza sessione saranno affrontate, con i responsabili locali e regionali, le strategie e le prospettive dell’economia circolare.
Programma EcoForum provinciale TRAPANI
Sicilia Munnizza Free è patrocinato dal Dipartimento Regionale dei Rifiuti –Assessorato Regionale Energia e servizi di pubblica utilità -Regione Sicilia e dall’Anci Sicilia
Il progetto è sostenuto da: CONAI, ASJA, LVS GROUP, AGESP, SARCO, A2A, SEAP e NOVAMONT, Kalat IMPIANTI
22 aprile 2021
Ufficio stampa Teresa Campagna 338 2116468
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