“Un Mare di carta” Laboratorio online
- data Dicembre 11, 2020
- autore UFFICIO STAMPA
- In # Campagne
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Ciclo di laboratori di uso e riuso “Il Mare e i suoi abitanti”. Secondo appuntamento: “Un Mare di Carta”
Che legame c’è tra la salute degli oceani e quella delle foreste? Lo scopriremo insieme nel secondo appuntamento dei laboratori, a cura di Legambiente, di riciclo e riuso “Il mare e i suoi abitanti” nell’ambito del Progetto Odisseo.
Insieme alle educatrici ambientali, adulti e bambini avranno l’occasione di avvicinarsi ai temi dell’ecologia attraverso l’autoproduzione. In questo secondo appuntamento ci dedicheremo alla carta, un materiale con cui abbiamo grande familiarità ma di cui spesso non si conoscono origine e destinazione a fine uso. Il workshop illustrerà il contributo ai cambiamenti climatici di una cattiva gestione del patrimonio forestale e del mancato riciclo della carta, con conseguente effetto sugli oceani. I partecipanti impareranno ad autoprodurre la carta dagli scarti per realizzare oggetti come biglietti di auguri.
Venerdì 18 dicembre 2020, dalle 16 alle 18,
online sulla piattaforma “GoToMeeting”.
Per le iscrizioni, clicca qui…
Laboratorio per bambini e adulti, posti limitati. Ai partecipanti iscritti verrà fornito un kit gratuito che potrà essere ritirato presso la sede di Legambiente Sicilia (Cantieri Culturali alla Zisa, Via Paolo Gili 4, pad 13) a partire da lunedì 14 dicembre negli orari che verranno indicati al momento dell’iscrizione. Il kit comprende una doppia cornice per realizzare i fogli e dei panni per l’asciugatura. Materiale non fornito necessario per realizzare la carta: bacinella tipo bucato, recipiente, carta da riciclare, frullatore, fiori secchi (facoltativo), spugna o altro tessuto assorbente
Il Decalogo +1 di Legambiente per decarbonizzare la Sicilia
- data Dicembre 04, 2020
- autore UFFICIO STAMPA
- In # Campagne
- 0
Il pianeta sta soffocando
e la crisi climatica lo sta devastando
L’emergenza climatica è ormai una drammatica evidenza, negli effetti e nelle cause. Dal 1980 le emissioni di gas serra sono raddoppiate facendo salire le temperature medie di almeno 1 °C, con i cambiamenti climatici che hanno già avuto effetti sulla natura, oltre che conseguenze importanti sulla vita quotidiana nelle città e sui territori.
Occorre che tutti facciano qualcosa, ognuno per le proprie responsabilità, con i propri compiti. Se i cittadini devono cambiare i propri stili di vita, sempre più improntati alla sostenibilità ambientale, la politica e le amministrazioni devono compiere delle scelte coerenti e coraggiose se si vuole fermare la febbre del pianeta.
Dobbiamo farla finita con le fonti fossili e puntare con forza, decisione e determinazione sulle energie rinnovabili e sull’innovazione.
La governance europea di Energia e Clima sancisce il principio “Energy Efficiency First”, vale a dire “Efficienza Energetica prima di tutto”, questo perché non dobbiamo dimenticare che l’energia più pulita è quella non consumata.
Per arrivare con più determinazione all’obiettivo di decarbonizzazione (Zero Emissioni al 2050) l’Europa sta fissando al 2030 gli obiettivi in chiave di riduzione di almeno il 55% (rispetto al 1990) dell’emissioni di gas climalteranti.
Tutto questo ormai, e per fortuna, è possibile e riteniamo che sia anche un obiettivo raggiungibile al 2040.
La Sicilia potrebbe diventare
regione leader delle rinnovabili
L’incredibile riduzione dei costi del solare, i passi avanti tecnologici nell’eolico offshore, le innovazioni nelle batterie, nell’efficienza energetica e nella mobilità elettrica possono far diventare la Sicilia la regione leader delle rinnovabili, che sono un’enorme opportunità per il rilancio della nostra isola, la creazione di lavoro, la ripresa di diversi territori.
Il Piano energetico regionale (PEARS) deve almeno raddoppiare i suoi obiettivi, perché non basta assicurare l’autosufficienza alla Sicilia e non perché ce lo chiede l’Europa e la crisi climatica, ma perché è nell’interesse dei siciliani.
Per la delicatezza del paesaggio siciliano, con i suoi beni paesaggistici rilevanti da tutelare, e per lo straordinario patrimonio naturale della nostra Regione, già notevolmente minacciati, pretendiamo una seria e alta qualità dei progetti per gli impianti di energie rinnovabili, che devono essere realizzati bene e comunque in poco tempo, semplificando e accelerando i percorsi autorizzativi.
La transizione energetica deve essere vista come una grande opportunità e speranza anche per eliminare le enormi disuguaglianze che ancora oggi impediscono, ad una grande parte della popolazione siciliana, di accedere ai benefici della diffusione delle rinnovabili e dell’efficienza energetica.
La sfida sta ora nel concretizzare una prospettiva per un futuro rinnovabile per tutti siciliani.
Il Decalogo +1 di Legambiente
per decarbonizzare la Sicilia
EFFICIENTAMENTO ENERGETICO
Incoraggiare i progetti di efficientamento energetico di qualità, con particolare attenzione al miglioramento della prestazione energetica dell’involucro, anche attraverso gli incentivi del 110%, di solarizzazione degli edifici e l’installazione di centraline per la ricarica elettrica per auto e bici, perché oggi le rinnovabili possono soddisfare i fabbisogni delle famiglie per il riscaldamento e raffrescamento degli edifici e per la mobilità sostenibile.
IMPIANTI SOLARI
Semplificare e incentivare l’installazione di impianti solari su tetti e in tutte le aree dismesse e da bonificare. La Regione Siciliana e i Comuni devono mettere a disposizione per la realizzazione degli impianti di energie rinnovabili tutte le aree libere presenti nelle zone industriali e artigianali. Bisogna prevedere specifici incentivi e nuovi strumenti normativi per consentire L’utilizzo dei tetti dei capannoni privati.
DECARBONIZZAZIONE UFFICI PUBBLICI
Solarizzare tutti i tetti degli edifici pubblici (scuole, asili, palestre, uffici, ecc.) con gli impianti fotovoltaici e termici deve essere un impegno prioritario per le Amministrazioni locali. Anche i tetti degli edifici nei centri storici devono poter ospitare gli impianti integrati e, quindi, le Soprintendenze devono aggiornare le proprie valutazioni sui pareri da dare tenendo in grande considerazione l’obiettivo della decarbonizzazione.
REVAMPING IMPIANTI EOLICI
Favorire il revamping degli impianti eolici esistenti. Oggi abbiamo la possibilità di ridurre il numero di pale a parità di MW installati, e aumentare la produzione di elettricità dal vento.
NUOVI IMPIANTI EOLICI
Definire una procedura per i progetti di nuovi impianti eolici che preveda la revisione del decreto presidenziale dell’ottobre 2017 che stabilisce i criteri e l’individuazione delle aree non idonee alla realizzazione degli impianti e introduca l’inchiesta pubblica per informare e far partecipare i cittadini, in modo da individuare preoccupazioni e impatti da ridurre.
EOLICO OFFSHORE
Dare il via libera ai progetti eolici offshore galleggianti distanti oltre 10 chilometri dalle coste dell’arcipelago siciliano e accelerare la realizzazione delle connessioni sottomarine verso l’Italia e la Tunisia per rafforzare la produzione da fonti rinnovabili e la sicurezza della rete.
IDROGENO VERDE
Costruire una strategia per l’idrogeno verde (prodotto solo da fonti rinnovabili e non dal gas fossile) in Sicilia da legare ai nuovi progetti eolici offshore e solari di grande dimensione in aree industriali.
AGROVOLTAICO
Valorizzare i progetti di agrivoltaico, ossia di impianti solari integrati con le produzioni agricole e portati avanti dalle aziende agricole, senza consumare ulteriore suolo. E quelle non in rete devono puntare all’autoproduzione a partire dal mini eolico.
ISOLE MINORI
Puntare all’indipendenza energetica e alla sostenibilità delle isole minori siciliane, laddove possibile con la connessione tramite cavo sottomarino alla terraferma e valorizzando al massimo la diffusione e lo sviluppo delle rinnovabili, adeguando, a tal fine, anche le norme contenute nei singoli piani paesaggistici.
COMUNITÀ ENERGETICHE
Sostenere la creazione di comunità energetiche e informare i cittadini delle nuove possibilità di autoproduzione e condivisione di energia da fonti rinnovabili, rese possibili dalle nuove Direttive europee. Finalmente si è aperta una prospettiva che può aiutare cittadini, imprese ed enti locali e che in Sicilia può offrire opportunità enormi, anche occupazionali, in ogni territorio.
BIOMETANO
Realizzare in Sicilia gli impianti di digestione anaerobica per gestire la frazione organica della raccolta differenziata e per i sottoprodotti dell’agroalimentare per produrre biometano da mettere in rete e compost di qualità per i territori sempre più desertificati.
Aderisci anche tu
Nei prossimi giorni metteremo online una petizione per richiedere anche la tua adesione al Decalogo +1 di Legambiente Sicilia. Seguici anche sulla nostra pagina Facebook.
Documenti correlati
Scarica e consulta i documenti Legambiente in formato PDF®
Documento Legambiente
sull’agrivoltaico
Lettera ai Ministri
sul ruolo del fotovoltaico
Manifesto per lo sviluppo
dell’eolico offshore in Italia
Dépliant “Decalogo +1” Legambiente
per la decarbonizzazione della Sicilia
28.4.2020 Giornata mondiale delle vittime dell’amianto. Dimenticata un‘emergenza sanitaria e ambientale che miete ogni anno migliaia di vittime in Italia e in Europa
- data Aprile 28, 2020
- autore UFFICIO STAMPA
- In # Campagne, COMUNICATI STAMPA, Rifiuti
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Giornata mondiale delle vittime dell’amianto. Dimenticata un‘emergenza sanitaria e ambientale che miete ogni anno migliaia di vittime in Italia e in Europa, quasi 2.000 mesoteliomi diagnosticati negli ultimi vent’anni in Sicilia. E’ urgente dotarsi del Piano regionale Amianto e provvedere al censimento, rimozione e bonifica dell’amianto presente in Sicilia.
In occasione della Giornata mondiale vittime dell’amianto, che si celebra ogni 28 aprile, Legambiente Sicilia intende riaccendere l’attenzione su un‘emergenza ambientale e sanitaria, purtroppo ancora sottovaluta dalle istituzioni regionali e locali, ma anche dalle categorie professionali e dei lavoratori edili impegnati nei lavori di riqualificazione edilizia nei comuni siciliani. Pur in assenza di dati ufficiali, è del tutto evidente la larga diffusione nei nostri territori dei manufatti in cemento amianto (MCA), in particolare serbatoi idrici e tettoie, utilizzati dai cittadini. In particolare, si ritiene che gli edifici privati in Sicilia rappresentino il 70-80% del totale dei siti con presenza dei materiali contenenti amianto.
Sono già trascorsi più di 27 anni dalla messa al bando della loro produzione e commercializzazione a causa dei rischi mortali (mesotelioma, asbestosi, etc.) ai quali si è esposti in seguito all’inalazione di fibre di amianto rilasciate dai MCA in cattivo stato di conservazione.
Mentre sono passati 6 anni dall’approvazione della legge regionale 10/2014, con la quale si ambiva ad eliminare nei successivi 3 anni tutto l’amianto presente in Sicilia. Ma, praticamente la legge è rimasta lettera morta. Niente censimento né mappatura, nessun Piano regionale dell’amianto, non sono stati mai destinati i 10 milioni di euro ai Comuni per la bonifica, la rimozione e lo smaltimento dell’amianto. In questo periodo di emergenza sanitaria, nella quale si è posta la tutela della salute come prioritaria a costo di pesanti ripercussione sociali ed economiche, non possiamo non sottolineare come in questi anni la stessa attenzione non sia stata posta nei confronti di questa emergenza sanitaria e ambientale permanente legata all’amianto. Nel corso degli ultimi 20 anni, solo in Sicilia, sono stati diagnosticati quasi 2.000 casi di mesotelioma, mentre in Europa sono circa 15.000 i decessi ogni anno a causa di patologie amianto correlate. Ritorniamo a richiedere maggiore attenzione da parte della Regione ad affrontare con solerzia l’emergenza amianto, con adeguati interventi efficaci sotto l’aspetto amministrativo, sanitario e prioritariamente ambientale (eliminazione del rischio amianto) mettendo a disposizione adeguate risorse economiche, cosi come è stato fatto per il covid 19.
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