24.03.2018 – Proposta Amap di imbottigliare l’acqua della sorgente di Scillato. Coordinamento dei circoli Legambiente di Palermo: errore e messaggio del tutto sbagliato. La mission di un’azienda pubblica è quella di investire ancora di più per eliminare gli sprechi della rete, garantire il massimo dei controlli sull’acqua erogata e fornire una corretta informazione e assistenza ai cittadini circa la qualità dell’acqua da rubinetto
- data Marzo 24, 2018
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Il nostro dossier “Acque in bottiglia” ha messo in luce gli enormi guadagni fatturati dalle società private nell’imbottigliamento delle acque di sorgente concesse dalle Regioni a discapito di cittadini, dell’ambiente e delle stesse casse pubbliche. Oltre 2,8 miliardi il fatturato stimato per le sole aziende imbottigliatrici a fronte di un corrispettivo che entra nelle casse regionali di appena 18 milioni (lo 0,6% del fatturato delle aziende imbottigliatrici).
Saranno stati questi dati che la presidente dell’Amap Prestigiacomo ha ascoltato, nel corso degli Stati generali dell’acqua del 22 marzo, ad averla convinta definitivamente a proporre al Consiglio comunale di Palermo di ieri sera che l’azienda pubblica – che gestisce il servizio idrico dei 34 comuni della provincia – possa investire i soldi dei cittadini per creare uno stabilimento e imbottigliare l’acqua della sorgente di Scillato?
Il coordinamento dei circoli Legambiente di Palermo ritiene che sia un errore e un messaggio del tutto sbagliato che arriva alla cittadinanza in un momento in cui si ci si è affidati alla fortuna di queste giornate piovose per scongiurare la turnazione e che ancora molto poco si investe affinché i cittadini possano bere in totale sicurezza e fiducia l’acqua dal rubinetto.
La mission di un’azienda pubblica che vuole promuovere un uso consapevole e responsabile dell’acqua pubblica anche per usi potabili deve essere ben altra, ossia investire ancora di più per eliminare gli sprechi della rete idrica, garantire il massimo dei controlli sull’acqua erogata e fornire una corretta informazione e assistenza ai cittadini circa la qualità dell’acqua da rubinetto.
Per il resto ribadiamo quanto già enunciato nel dossier “Acque in bottiglia“ ossia che la concessione di beni comuni naturali e di pregio venga sottoposta ad attente regole di assegnazione e gestione, nonché a canoni adeguati in modo da evitarne abusi nell’utilizzo e rendite per pochi.
Il dossier “Acque in bottiglia” https://www.legambiente.it/sites/default/files/images/acque_in_bottiglia_2018.pdf
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