28.02.2014 – La nuova Lampedusa
- data Febbraio 28, 2014
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Come da tempo preannunciato si è oggi verificato un nuovo sbarco ad Augusta di circa 700 migranti soccorsi nelle acque del Canale di Sicilia dalle navi militari dell’operazione “Mare Nostrum”. Tra di loro oltre un centinaio di minori non accompagnati che sono stati condotti presso il Tensostatico di Augusta e che si sono aggiunti agli altri (una cinquantina) rimasti nella struttura sportiva in attesa, da 3 settimane, di trasferimento verso altri centri.
Mentre prendiamo atto che, dopo la nostra sollecitazione del 19 febbraio, con il fondamentale supporto del volontariato, sono stati in una certa misura potenziati i servizi sanitari d’igiene, di prevenzione e cura, torniamo a segnalare che lo stato in cui sono ospitati e mantenuti i minori non accompagnati rimane comunque inaccettabile dal punto di vista abitativo, igienico-sanitario e umano.
La struttura del Tensostatico continua a non possedere i requisiti minimi indispensabili per consentire la permanenza dei minori migranti in accettabili e dignitose condizioni di igiene, di confort e di rispetto della persona umana. Freddo, umidità e carenza di vestiario non sono sopportabili troppo a lungo e sono inoltre il segnale che, a distanza di mesi dall’inizio degli sbarchi, non si è trovato ancora il necessario coordinamento tra tutti gli operatori civili e militari, locali e nazionali, addetti all’operazione di soccorso e di accoglienza.
Nel frattempo, mentre pare si sia verificato l’allontanamento spontaneo di decine di minori (fatto che desta grande preoccupazione per i rischi varia natura a cui questi minori possono andare incontro), altri circolano per la città. Lungi da noi pensare che debbano restare chiusi al Tensostatico ma, trattandosi di minori, ci sembra ovvio che essi devono essere “accompagnati” da chi ne ha la responsabilità. Fatti questi che rischiano di compromettere, con l’ostilità verso i migranti, quel clima di naturale solidarietà che Augusta ha finora manifestato.
Torniamo quindi a chiedere, come pure hanno recentemente fatto tutti i parroci di Augusta, a tutte le istituzioni coinvolte (comunali, regionali, statali, comunitarie), e in prima istanza ai Commissari che amministrano il Comune ed al sig. Prefetto di Siracusa:
– di acquisire ed utilizzare – quelle strutture presenti sul territorio e che molto meglio del Tensostatico si prestano per ospitare i minori
– di rinforzare in misura considerevole i servizi sociali e le dotazioni di prima assistenza (vestiario, coperte, lenzuoli, ecc.);
– di adoperarsi per reperire le risorse finanziarie nell’ambito di quelle assegnate per l’operazione “Mare Nostrum”.
Registriamo con rammarico che nessuno ha ritenuto di invitare il Sig. Presidente della Repubblica, mentre in visita a Catania il 25 e 26 febbraio, di venire a vedere anche la” Nuova Lampedusa” di Augusta per rendersi conto delle difficili condizioni in cui si lavora per l’accoglienza dei migranti. La stessa cosa ci si è dimenticati di fare con l’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, che il 26 febbraio ha fatto visita solo a Siracusa. Come abbiamo già detto Augusta non può e non deve essere soltanto il terminale di sbarco a cui consegnare i migranti e le loro sofferenze. È indispensabile che lo Stato e la Comunità Europea la sostengano concretamente nell’opera di accoglienza.
Ci permettiamo quindi di chiedere noi di Legambiente alle deputazioni nazionale e regionale della provincia di Siracusa di interessarsi di quanto sta accadendo da mesi ad Augusta e, per prima cosa, di andare a constatare di persona quali sono le situazioni reali e di confrontarsi con il volontariato e con chi, nonostante gli scarsi mezzi, deve e vuole operare.
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