12.06.2013 – Secondo anniversario referendum. Flash-mob a Palermo
- data Giugno 13, 2013
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Il 12 e 13 giugno sarà il secondo anniversario dei referendum ed in tutta Italia si organizzano iniziative per ricordare al Paese ed a chi lo governa quell’importante vittoria e per ribadire il necessario rispetto di quell’esito che portò alle urne 27.000.000 di italiani al voto.
A Palermo il 13 giugno diamo appuntamento a tutti i promotori dei comitati referendari, alle associazioni, ai comitati, e sopratutto alle cittadine ed ai cittadini, a Piazza Pretoria alle ore 17.30 per un flash-mob intorno alla Fontana pubblica più bella della nostra città che in quel giorno sarà simbolo della riappropriazione dell’Acqua e dei Beni Comuni
Nonostante la grande vittoria ai referendum del 2011 per l’acqua pubblica e contro il ritorno del nucleare in Italia a favore di un nuovo modello energetico, la volontà popolare allora espressa non è stata ancora tradotta in provvedimenti legislativi e atti concreti.
Il nucleare non è un capitolo chiuso.
In Europa le centrali continuano a funzionare anche a pochi chilometri dai nostri confini e, mentre la Germania decide di abbandonare gradualmente l’atomo, altri paesi del Mediterraneo come la Turchia continuano a progettare l’apertura di nuovi impianti. In Italia non esiste un sistema di messa in sicurezza delle scorie radioattive prodotte durante il nostro passato nucleare; inoltre lo smantellamento delle vecchie centrali va a rilento: la Sogin ha realizzato in 10 anni solo il 10% dei lavori previsti a fronte di una spesa di quasi 2 miliardi di euro caricata sulle bollette di noi cittadini.
Il modello energetico alternativo è ancora lontano.
Il referendum ha indicato una chiara volontà popolare verso un nuovo modello energetico, che però è ancora lontano. La politica energetica degli ultimi governi ha ostacolato la diffusione delle rinnovabili, del risparmio e dell’efficienza energetica. Sono state invece rilanciate le fonti fossili, l’apertura di nuove centrali a carbone e l’estrazione di idrocarburi a terra e a mare. In Sicilia non si è mai data attuazione concreta agli obiettivi del Piano energetico regionale , impedendo lo sviluppo di una vera filiera industriale e ostacolando la produzione di energia da fonte rinnovabili tra le famiglie e le imprese.
L’acqua non è pubblica (e nemmeno pulita).
A due anni di distanza dal referendum sull’acqua pubblica, la volontà popolare rimane disattesa. Manca ancora la definizione di buone politiche di gestione della risorsa idrica e di risoluzione dei problemi del ciclo delle acque. L’Italia, infatti, continua a essere inadempiente rispetto alle direttive europee sulla depurazione delle acque, e siamo ancora molto lontani dagli obiettivi di qualità delle risorse idriche da raggiungere entro il 2015
Per questo chiediamo:
– che i parlamentari ripresentino e avviino la discussione sulla legge di iniziativa popolare “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima”;
– che i Sindaci rispondano alle nostre 10 proposte per una gestione sostenibile dell’acqua e del servizio idrico nel territorio comunale.
– che il parlamento siciliano approvi al più presto il disegno di legge di iniziativa popolare e dei consigli comunali
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