31.05.2013 – Salvalarte Belìce. Salaparuta: “Un popolo senza memoria non ha futuro. Si recuperino i resti della Chiesa madre”
- data Maggio 31, 2013
- autore ufficiostampa
- In Ambiente
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Tappa a Salaparuta, questa mattina, nell’ambito dell’edizione 2013 di Salvalarte Belìce.
Nel vecchio centro, abbandonato dopo il terremoto del 1968, nel recuperato Convento dei Cappuccini, si è svolto un incontro sul recupero a fini museale dei resti architettonici della Chiesa Madre.
All’incontro hanno partecipato il sindaco di Salaparuta, dott. Rosario Drago, il parroco del paese, don Salvatore Pavia e l’architetto Gloria Martellucci, che nel 1985, ideò un progetto di ricostruzione/esposizione nel nuovo paese dei reperti recuperati e che non si realizzò per litigi con l’impresa che si era aggiudicata il primo stralcio di lavori e incomprensioni tra la popolazione.
Purtroppo, col tempo, il progetto è andato definitivamente in fumo e i reperti, lasciati per tutti questi anni in totale stato di abbandono, sono stati depredati e rimangono in un pessimo stato di conservazione.
“Un popolo senza memoria non ha futuro – ha detto Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente, intervenendo durante l’incontro -. È un delitto perdere definitivamente questo pezzo importantissimo del passato e della storia della comunità di Salaparuta,
Con questa nostra iniziativa chiediamo che si riparta dallo spirito e dall’obiettivo del progetto di 30 anni fa – ha continuato Zanna – recuperando tutti i resti architettonici della Chiesa Madre ancora in giro, catalogarli nuovamente per capire cosa è rimasto e, sulla base di queste essenziali informazioni, riprogettare una loro collocazione museale, anche nell’antico paese, magari nei pressi dei ruderi dell’originale Chiesa Madre, rianimati negli ultimi anni dall’impegno della Parrocchia e del Comune. Anche così possiamo contribuire – ha concluso Zanna – a non far perdere la memoria e ricostruire un futuro con saldi radici nel nostro passato”.
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