04.05.2013 – Legge finanziaria della Regione Siciliana. Legambiente: auspichiamo l’impugnativa del Commissario dello Stato
- data Maggio 04, 2013
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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“Bilancio e finanziaria della Regione Siciliana contengono scelte che penalizzano politiche settoriali di interesse collettivo e che penalizzano le prospettive di sviluppo – dichiara Mimmo Fontana Presidente Regionale di Legambiente Sicilia – favorendo e consolidando al contempo il sistema clientelare di elargizioni e contributi a pioggia in assenza di qualunque elementare previsione di legge che autorizzi l’assegnazione di fondi pubblici a soggetti indicati da singoli deputati.Per questo auspichiamo un deciso intervento del Commissario dello Stato affinchè vengano apportati urgenti correttivi e ripristinate elementari condizioni nella formazione delle leggi e nell’utilizzo delle risorse finanziarie proprie di uno Stato di Diritto”.
Per Legambiente è sotto gli occhi di tutti che in bilancio e finanziaria vi sono alcune cifre non rispondenti al vero: basta confrontare l’elenco allegato all’originario articolo 52 presentato dal Governo il 17 aprile e quanto poi è stato fatto in aula per trovare fondi a garanzie di spese clientelari o particolari, tagliando le spese per funzioni istituzionali previste da leggi di settore.
“Stiamo predisponendo un’articolata memoria che presenteremo nelle prossime ore al Commissario dello Stato – dichiara Angelo Dimarca Responsabile Conservazione Natura di Legambiente Sicilia – E’ palese la violazione dei principi costituzionali di buona andamento della pubblica amministrazione, di reale copertura delle spese, di mancanza dei presupposti minimi di legittimità per alcune previsioni, irragionevolezza intrinseca, legalità sostanziale.
Non si possono togliere somme indispensabili ad aree protette, Arpa, attività culturali previste dall’ordinamento vigente il cui importo è connesso con funzioni istituzionali o discende da impegni pluriennali o da costi certi del personale, prevedendo la copertura teorica con un ipotetico risparmio non certificato sui costi della sanità”.
Legambiente ripropone anche il tema della soppressione dell’Azienda foreste demaniali che già lo scorso anno era stata impugnata dal Commissario dello Stato.
E’ stato creato un carrozzone chiamato Dipartimento sviluppo rurale che metterebbe assieme rimboschimenti, antincendio, viabilità ed elettrificazione rurale, disconoscendo elementari principi che devono presiedere alla gestione e tutela de demanio forestale regionale.
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