19.04.2013 – Salvalarte Madonie, presentata la settima edizione
- data Aprile 19, 2013
- autore ufficiostampa
- In Beni culturali
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Legambiente ha presentato oggi la settima edizione di Salvalarte Madonie, che si terrà da sabato 20 a domenica 28 aprile. Erano presenti Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia; Angelo Pizzuto, presidente dell’Ente Parco delle Madonie; Marilena Volpes, soprintendente ai Beni culturali di Palermo.
“Dopo circa tre anni e mezzo torna Salvalarte Madonie. Già questa – ha detto Gianfranco Zanna – ci sembra una buona notizia, in un periodo, ormai non tanto breve né di facile soluzione, nel quale i Beni culturali non se la passano troppo bene! Per colpa non solo della crisi, ma soprattutto per la mancanza di una seria ed intelligente politica culturale, sono e restano concrete le minacce di importanti istituzioni culturali siciliane. Tra queste la Fondazione Mandralisca, che conserva, tra i suoi tanti tesori, quel quadro di Antonello da Messina che, molti anni fa, scegliemmo come simbolo per questa nostra campagna di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale siciliano. Oggi la necessità è quella di fare rete, per costruire strutture culturali coinvolgenti, capaci di approcci multiculturali e multidimensionali, rilanciandone l’utilità che significa, innanzitutto, ricostruire i legami con il territorio. Rilanciamo la nostra proposta, fatta nel 2009, di realizzare un Parco culturale, che rafforzi l’idea e la percezione delle Madonie come terra d’arte. Voler bene ai nostri beni culturali – ha concluso Zanna – compiendo delle scelte forse inedite, chiedendo, magari, fondi non per la rinomata sagra di paese, ma per ripulire un’area archeologica o per mettere in sicurezza un antico palazzo e renderlo fruibile”.
“Il Parco delle Madonie – ha dichiarato Angelo Pizzuto – ha sposato il progetto, finanziandolo, per un semplice motivo: all’interno del Parco, oltre ai tesori naturalistici, ci sono tanti beni culturali che vanno salvaguardati. Le situazioni di degrado devono essere segnalate alle autorità preposte. La collaborazione con Legambiente continuerà su tanti fronti, ma Salvalarte – ha concluso Pizzuto – sarà il progetto principale”.
Salvalarte Madonie è stata realizzata in collaborazione con l’Ente Parco delle Madonie e le Amministrazioni comunali.
Programma di sabato 20 e domenica 21 aprile
Sabato 20 Collesano, ore 17, Chiesa di Santa Maria Assunta, convegno: “Idee e progetti per il recupero del Castello”. L’incontro sarà preceduto da una visita ai ruderi del Castello.
Edificato nel corso del XII secolo, si erge a nord dell’abitato, sulla parte sommitale di un poggio a 500 metri s.l.m. scosceso e inaccessibile per tre lati e aperto sul mar Tirreno, all’interno del quartiere “Bagherino”, cioè nella zona dove nel XII secolo venne insediato il piccolo borgo fortificato di Golisano, originario nucleo del centro abitato odierno, fondato per volere dell’alta aristocrazia normanna.
Costruito tra il 1140 e il 1196, il Castello, è di impianto normanno. L’11 gennaio 1693 un devastante terremoto colpì duramente l’abitato e il Castello, che venne danneggiato in modo serio e non più riparato. Adibito a carcere cittadino fino al 1819, quando un altro terremoto lo rese del tutto inagibile, da quell’anno l’edificio cadde in totale decadimento.
Allo stato attuale è un edificio in totale stato di abbandono e di degrado continuato, che aspetta un rapido intervento di restauro mirante al consolidamento e alla messa in sicurezza delle strutture murarie: a pochi anni fa risale uno studio geologico realizzato su interessamento del Comune all’interno del perimetro, che ha dimostrato la situazione geologica non felice in cui si trova l’edificio.
Allo stato attuale le poche mura superstiti del complesso originario si presentano in condizioni molto precarie e necessiterebbero di un urgente intervento consolidativo.
Domenica 21 Piano Battaglia, ore 10, escursione naturalistica al sentiero geologico. Appuntamento alla Battaglietta.
Nel sentiero geologico sono ben 14 i punti d’interesse che raccontano una storia di 220 milioni di anni lungo un percorso di appena 5,2 km – per metà agevole anche ai bambini e poi moderatamente difficoltoso per 213 m di dislivello -, su diverse rocce sedimentarie bucherellate e scolpite dalle intemperie dove ancora regnano sovrani i patriarchi della terra. Coralli coloniali fossili in cespugli, spugne ed alghe di un antico ambiente di scogliera tropicale, trasportati con tutto il loro paleoambiente e deposti, dove oggi possiamo toccarli con mano, dalle immense forze naturali che hanno generato la catena montuosa delle Madonie.
Gangi, “L’emergenza architettonica del Calvario”:
dalle ore 9 alle ore 13, visite guidate;
È uno degli angoli più suggestivi del borgo, opera di arredo urbano del 1861 dovuta all’impulso dei padri della Compagnia di Gesù che frequentavano Gangi in maniera occasionale fin dalla metà del Seicento in occasione delle predicazioni quaresimali.
Il luogo sorge nei pressi della Chiesa di Santa Maria di Gesù, nella parte bassa dell’abitato, e nella sua suggestiva scenografia urbana rievoca il percorso della Via Crucis affrontata dal Cristo condotto al luogo della crocifissione posto in alto.
Questo spazio urbano è particolarmente suggestivo nei giorni della Settimana Santa, soprattutto il Giovedì Santo nella tradizionale visita serale dei “Sepolcri” e il giorno di Venerdì Santo: qui ha inizio, infatti, la lunga ed emozionante processione caratterizzata dalle “vare” che raffigurano la Passione di Cristo – Gesù nell’orto degli ulivi, l’Ecce Homo, la Pietà seguite dalla vara del Cristo morto e dell’Addolorata – che si snoda lungo le vie cittadine e che ha termine nella Chiesa Madre.
ore 11, presentazione di un progetto di intervento conservativo.
Lascari, ore 16, Sala Agostino (Teatrino Parrocchiale), presentazione del “Museo Virtuale della memoria collettiva dei lascaresi” e del libro “Memorie ottocentesche della Comune di Lascari” di Giacomo Tornabene.
Su iniziativa dell’Associazione “Il Girasole” – Circolo Arci, in collaborazione con Legambiente “La Locomotiva” e l’Amministrazione Comunale, nasce il “Museo Virtuale della memoria collettiva”.
Si chiama MuVi Lascari ed è un progetto no profit che prevede l’acquisizione, la conservazione e la valorizzazione di ogni tipo di testimonianza (fotografie, filmati, documenti manoscritti o stampati e reperti vari) che documenti le abitudini e le ricorrenze, i momenti di vita quotidiana, le cerimonie, i luoghi e i paesaggi, le tradizioni, i volti e le attività lavorative e sociali del passato.
Il Museo verrà organizzato in sale tematiche con veri e propri percorsi ed esposizioni virtuali, documenti fotografici, archivistici e con una interessante sezione dedicata alla storia e ai Beni culturali della cittadina.
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