09.04.2013 – La Carovana internazionale antimafie a sostegno della battaglia di Legambiente contro il nuovo porto nella baia di Giardini Naxos
- data Aprile 09, 2013
- autore ufficiostampa
- In Ambiente
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La tappa della Carovana Internazionale Antimafie che si è svolta il 6 Aprile a Giardini Naxos è stata pensata come una festa per la celebrazione della bellezza e la difesa del nostro patrimonio culturale in uno dei luoghi che ne sono l’emblema: la baia di Naxos, la cui immagine ritratta dai pittori viaggiatori del gran Tour, da secoli nei più prestigiosi musei del mondo, è divenuta una delle icone (anche turistiche) più celebri della Sicilia. La bellezza nasce sempre dalla fertile contaminazione delle culture ed è dunque simbolico che il tour Siciliano della Carovana, proveniente da Tunisi, si sia concluso nella Baia dove arrivarono, nel 734 A.C. i migranti greci a fondare Naxos, la loro prima colonia in Sicilia.
La tappa di Giardini Naxos ha avuto due momenti ben distinti: il primo culturale, che ha voluto mettere in evidenza le esperienze positive di valorizzazione del territorio, si è svolto al Parco Archeologico di Naxos per esaltare uno dei luoghi più importanti e preziosi del patrimonio archeologico siciliano. Un sito definito “ideale” per la ricerca poiché rappresenta un rarissimo esempio di impianti arcaici su cui non si è mai più edificato, di fondamentale importanza nello studio sulla genesi dell’urbanistica occidentale, e in cui sono molto frequenti, e ricche di scoperte, le campagne di scavi.
La Carovana si è spostata poi davanti al porticciolo di Giardini Naxos dove ha avuto luogo il momento politico di pubblico confronto della tappa per testimoniare solidarietà e sostegno alla battaglia della popolazione locale contro il progetto di nuovo porto turistico.
Come sostiene Caterina Valentino, presidente del circolo Legambiente Taormina-Alcantara che è stato tra gli organizzatori locali della tappa, la realizzazione del progetto della Tecnis SpA sfigurerebbe irrimediabilmente il paesaggio storico della baia di Naxos, cementificherebbe e renderebbe non balneabili le spiagge più frequentate, aggravando le già critiche condizioni di viabilità e specialmente di erosione della costa e rischio idrogeologico, senza peraltro portare alcun giovamento economico ed occupazionale data anche la profonda crisi della nautica da diporto che rischia di trasformarlo in uno dei tanti progetti incompiuti che deturpano la Sicilia.
La prima parte della manifestazione si svolta come un gioioso momento di partecipazione e di incontro tra le associazioni locali e i membri della Carovana. Il parco Archeologico di Naxos è stato lo splendido palcoscenico delle esibizioni di giovani dell’associazione teatrale Peppino Impastato, la Bottega del rumore, la Consulta giovanile del Comune di Giardini Naxos e dei ragazzi del Liceo Scientifico C. Caminiti. Francesco Barberio è stato il cantastorie di questa giornata ed insieme a Livio Puglisi, regista, autore ed attore, ha recitato e cantato, antiche e moderne ballate, sullo sfondo del Torrione del Fortino Borbonico dove sono conservati reperti subacquei (ceppi d’ancora, macine, anfore) rinvenuti nella Baia di Naxos.
Al porto, nella seconda parte della manifestazione, hanno parlato tra gli altri Umberto Di Maggio, Coordinatore regionale in Sicilia di “Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie”, che ha voluto evidenziare l’impegno di Libera nella difesa della bellezza e ricordando il terremoto dell’Aquila, di cui il 6 aprile ricorreva il 4° anniversario, ha sottolineato che tra i nomi delle vittime da commemorare (come fa Libera ogni anno leggendo migliaia di nomi nella giornata della memoria del 21 marzo) dovrebbero esservi anche i morti di “corruzione ambientale” che hanno perso la vita a causa delle fatali conseguenze degli abusi edilizi, dello sversamento di rifiuti tossici, del ciclo illegale dei rifiuti e del cemento, e financo ai nuovi traffici delle nuove ecomafie che stuprano e deturpano il territorio.
Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia, che si trovava a Giardini Naxos insieme a tutto il direttivo regionale di Legambiente, ha voluto lanciare un duro atto d’accusa contro una concezione fondamentalmente sbagliata e ormai vecchia di turismo di rapina che disprezzando il patrimonio culturale e degradando così il territorio, non crea sviluppo ma lo frena. Mimmo Fontana ha sottolineato l’aspetto “demenziale”, anche da un punto di vista economico, del progetto della Tecnis SpA del nuovo porto nella baia di Giardini Naxos che, privatizzando per 60 anni un tratto di costa dall’enorme valenza ambientale e culturale, devasterebbe uno dei paesaggio storici più belli e famosi della Sicilia, su cui si basa la fortuna turistica di questo comprensorio.
Enrico Pistorino, del Comitato Addiopizzo Messina, infine ha messo in risalto l’importanza di una concezione etica dello sviluppo economico presentando il “Manifesto del cittadino/consumatore per la legalità e lo sviluppo” dove i sottoscrittori si impegnano preventivamente e pubblicamente ad effettuare i loro acquisti presso tutti gli operatori economici che denunciano e che si oppongono all’estorsione. L’obiettivo finale della campagna, è sostenere i commercianti affinché trovino il coraggio e la forza di ribellarsi al ricatto mafioso.
La tappa si conclusa nella terrazza ristorante dell’Hotel Palladio dove è stato offerto a tutti i partecipanti un buffet preparato con i prodotti biologici di Libera Terra, provenienti dalle terre confiscate alle mafie.
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