09.04.2013 – Mafia: appalti pilotati a Trapani. Legambiente: “La straordinarietà nei grandi eventi genera mostri. Solo una corretta rete di controlli può garantire contro abusi di poteri, infiltrazioni mafiose e illegalità”
- data Aprile 09, 2013
- autore ufficiostampa
- In Legalità
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“Il sequestro di questa mattina a Trapani conferma che la scorciatoia dei grandi eventi e il ricorso a procedure straordinarie avrebbero determinato solo abusi e illeciti. La Coppa America di Vela, organizzata in Sicilia, ne è la dimostrazione. E’ stata quella, infatti, l’occasione per perpetrare ogni sorta di illegalità e di speculazione edilizia provocando danni ambientali e d’immagine a Trapani e al suo territorio. All’epoca Legambiente contestò tutto ciò chiedendo, tra l’altro, di non affidare la gestione del grande evento in questione alla Protezione Civile, perché senza una corretta rete di controlli e il rispetto delle procedure amministrative si sarebbero esposti i lavori a una maggiore permeabilità alle imprese mafiose con effetti negativi sull’economia del territorio e sulla stessa qualità dei lavori. Le procedure semplificate in sostanza favoriscono le imprese mafiose e la realizzazione di opere di qualità scadente”, così Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente commenta la notizia del sequestro degli appalti pilotati a Trapani.
Già nel 2005 Legambiente aveva denunciato diverse irregolarità nel rifacimento del porto di Trapani e aveva parlato di leggi aggirate senza scrupoli. Nello stesso anno Goletta Verde, storica campagna dell’associazione ambientalista, aveva assegnato la bandiera nera alla autorità portuale di Trapani per i lavori relativi alla Coppa America all’interno della zona di protezione speciale delle Saline di Trapani.
“Con Louis Vuitton CAP di Trapani – conclude Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia – è iniziata la relazione tra Protezione Civile e grandi eventi, e da subito ci è parso evidente che tutte le deroghe previste dall’organizzazione delle Grandi iniziative, da parte della Protezione Civile, potessero favorire l’infiltrazione di interessi mafiosi. Per questo Legambiente ha sollevato subito la questione e con le nostre denunce siamo riusciti a bloccare alcune opere per ridurre il catastrofico impatto sull’area protetta delle Saline di Trapani. Vogliamo, inoltre, sottolineare il prezioso lavoro che Giuseppe Linares, a capo della divisione anticrimine della Questura di Trapani, e i suoi uomini hanno portato avanti nella battaglia contro le ecomafie. Linares ha ricevuto da Legambiente il premio ambiente e legalità. Infine Legambiente Sicilia si costituirà parte civile nel processo che ci sarà dopo l’inchiesta” .
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