12.03.2013 – Priolo: ennesimo oltraggio al sito archeologico di Thapsos
- data Marzo 12, 2013
- autore ufficiostampa
- In Beni culturali
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Ancora un ennesimo oltraggio con devastazione dei luoghi è stato apportato al nostro patrimonio culturale, ambientale ed archeologico di Thapsos; un importantissimo sito di interesse archeologico che si trova sulla penisola di Magnisi a Priolo e che dopo anni di denuncia ed abbandono rischia ora di essere perduto per sempre, nonostante i proclami e gli impegni solenni degli enti interessati. Ci riferiamo alla ennesima distruzione della recinzione metallica di un capanno e della successiva entrata in azione di mucche e vandali all’interno del sito, con la conseguenza di spostare i segni storico-archeologici del capanno stesso che, se non recuperati per tempo rischiano di essere perduti per sempre, con un danno incalcolabile al futuro parco archeologico,se mai sarà fatto visto che aspettiamo da 20 anni. Ci chiediamo e chiediamo al Prefetto di Siracusa, alla Regione, al la Soprintendenza, al presidente della Provincia e all’assessore provinciale all’Ecologia di Siracusa, nonché al Sindaco e all’assessore all’Ecologia di Priolo, che hanno la tutela del sito, fino a che punto di distruzione dobbiamo arrivare, prima di intervenire? Cosa dobbiamo aspettarci prima di avviare un serio piano di intervento e recupero di tutto il sito?
Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia: “Il luogo dove è nata la Magna Grecia è mortificato e umiliato. E’ inaccettabile il livello di trascuratezza e abbandono di un sito archeologico così importante per tutta la storia della Sicilia e del Mediterraneo. Si intervenga subito per la sua tutela e per farlo uscire dal degrado e si organizzi un minimo di fruizione per non cancellare un pezzo della nostra storia più preziosa”.
Il Circolo L’Anatroccolo di Legambiente chiede, quindi, alla Soprintendenza ed a tutti gli enti interessati di verificare le condizioni del sito e di provvedere urgentemente alla sua sistemazione prima che sia troppo tardi.
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