21.02.2013 – Legambiente denuncia: i “parchi naturali” siciliani si sono trasformati in “parchi elettorali”
- data Febbraio 21, 2013
- autore ufficiostampa
- In Ambiente, COMUNICATI STAMPA
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Dopo la candidatura alla Camera del presidente dell’ente parco fluviale dell’Alcantara Bruno De Vita, denunciata alcuni giorni fa da Legambiente Sicilia, emerge che sono candidati anche il vicepresidente del parco dell’Alcantara Andrea Scarpignato (alla Camera con il Centro Democratico) e il vicepresidente del parco dei Nebrodi Bruno Mancuso (al Senato con il PdL), che continuano incredibilmente a rimanere in carica.
“Si tratta di una brutta pagina – dichiara Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette di Legambiente e consigliere nazionale di Federparchi -. I parchi siciliani sono al minimo storico in termini di credibilità. In ambito nazionale non succede nulla di tutto cio’, con candidature non rispettose del ruolo e dell’immagine degli enti e del progetto stesso di parco naturale. Il presidente del parco delle Madonie Angelo Pizzuto addirittura si presenta come vicepresidente di Federparchi, basta andare sul sito di Federparchi per verificare la falsità di tale dichiarazione, e diffonde comunicati non veritieri su iniziative della Federparchi come quella di una firma tra il Consiglio Nazionale dell’associazione delle aree protette di convenzione con il patron di Eataly Oscar Farinetti per promuovere i prodotti tipici. O di suoi interventi pubblici mai avvenuti come quello del 29 gennaio a Roma in un convegno di Federparchi. Le aree protette siciliane possono essere di nuovo essere credibili se su questi avvenimenti fanno chiarezza e pulizia.”
“Siamo ormai alla follia ed allo smarrimento del buon senso – dichiara Angelo Dimarca, Responsabile Conservazione Natura di Legambiente Sicilia – i parchi in Sicilia sono diventati un deteriore esempio di pratiche lottizzatorie e di sottogoverno, fenomeno accentuatosi a causa di una scandalosa modifica della legge regionale che nel 2012 ha limitato la partecipazione negli organi di gestione ai soli rappresentanti dei comuni, cancellando la presenza della componente scientifica e di quella ambientalista. Le comunità dei parchi non sono mai state costituite. Manca la sensibilità istituzionale da parte di chi è chiamato ad assumere cosi’ rilevanti responsabilità di gestione”.
“Chiediamo un deciso intervento dell’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello – conclude Mimmo Fontana presidente regionale di Legambiente Sicilia – per l’azzeramento di tutti gli incarichi di presidente, commissario e direttore reggente dei parchi, procedendo alle nuove nomine secondo criteri di rigorosa competenza e con procedure ad evidenza pubblica comparative per scegliere le persone con i titoli più adeguati. Bisogna ridare dignità e credibilità al sistema dei parchi che in altre regioni sono diventati uno strumento importante delle politiche di conservazione della natura e di promozione dello sviluppo sostenibile”.
Legambiente in questi anni ha realizzato interventi di rinaturalizzazione, progetti di conservazione delle specie minacciate, realizzato sentieri e consentito esclusivamente l’accesso pedonale a tutela del sito e delle tartarughe.
“ Paradossalmente questo importante riconoscimento avviene in un momento tragico per le riserve naturali siciliane – denuncia Mimmo Fontana presidente regionale di Legambiente Sicilia –. Quest’anno la Regione Siciliana ha previsto sul bilancio un taglio del 65% rispetto ai fondi del 2012 e quindi nei prossimi mesi c’è il rischio imminente di chiudere le aree protette e licenziare gli operatori. Anche per questo chiediamo al nuovo governo regionale un impegno a reperire le risorse per un rilancio del sistema delle riserve naturali siciliane che rappresentano un insostituibile strumento per la promozione di uno sviluppo ambientalmente compatibile e realmente sostenibile della nostra regione”.
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