23.05.2022 – Carovana dell’Economia Circolare. Un salto di qualità nella gestione dei servizi di raccolta rifiuti. A chi interessa cambiare direzione? Grave l’assenza di quasi tutti i candidati a sindaco alla tappa palermitana della carovana
- data Maggio 23, 2022
- autore ufficiostampa
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Un salto di qualità nella gestione dei servizi di raccolta differenziata. È stato questo il tema della terza tappa della Carovana dell’Economia Circolare a Palermo in Piazza Ruggero Settimo.
La Carovana dell’Economia Circolare è l’iniziativa itinerante organizzata nell’ambito del progetto Sicilia Munnizza Free di Legambiente che, in questa prima edizione, farà tappa nei 12 comuni siciliani sopra i 40.000 abitanti, ma ancora sotto il 65% di raccolta differenziata.
Palermo è la tra le grandi città siciliane il fanalino di coda per la raccolta differenziata, solo il 14%, con una produzione di rifiuti indifferenziati pari a circa 300.000 tonnellate all’anno, più di ¼ di tutti i rifiuti indifferenziati prodotti in Sicilia, ed è la maggiore responsabile dell’emergenza rifiuti in Sicilia.
“È un paradosso che, mentre in Europa, in Italia e persino in molti comuni siciliani, si implementa nella gestione dei servizi il modello dell’economia circolare, a Palermo si fa fatica a parlare addirittura di raccolta differenziata – dichiara Tommaso Castronovo, responsabile Rifiuti ed Economia Circolare di Legambiente Sicilia – parola del tutto scomparsa dal vocabolario politico e gestionale in questi anni e purtroppo anche durante questa competizione elettorale”. Fa specie infatti, che all’approfondimento sul tema proposto in occasione della tappa della carovana dell’economia circolare siano risultati assenti i candidati sindaci, tranne Rita Barbera. “Eppure – continua Castronovo- sarebbe stata l’occasione per ascoltare e comprendere come in una città con il doppio degli abitanti di Palermo, Milano, si sia raggiunto il 65% di raccolta differenziata con non più di 700 operai impiegati nella raccolta porta a porta e si punti entro il 2030 al 75% di riciclo dei rifiuti urbani, cosi come ha ben raccontato l’ing. Cristina Fusco, responsabile progettazione servizi Amsa, l’azienda che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti a Milano.”
Infatti, adesso occorre fare un salto di qualità anche a Palermo nell’approccio culturale e gestionale del modello di raccolta differenziata per raggiungere percentuali molto più alte rispetto a quelle minime previste già dieci anni fa, puntando decisamente alla qualità nel recupero di materia e al riciclo, cosi come definito dalle direttive europee e nazionali sull’economia circolare.
Occorre riciclare entro il 2025 almeno il 55% dei rifiuti urbani, il 60% entro il 2030 e il 65% entro il 2035. Ancora più impegnativo l’obiettivo di riciclo dei rifiuti da imballaggio (plastica, vetro, alluminio, carta e cartone, legno, metalli): almeno il 65% entro il 2025 e il 70% entro il 2030.
Obbligo di raccolta differenziata dal 2022 per i rifiuti tessili, dei rifiuti organici e dei rifiuti pericolosi domestici. Riduzione degli sprechi alimentari del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030, attraverso l’incentivo alla raccolta dei prodotti invenduti e alla loro redistribuzione
“Anche a Palermo bisogna al più presto cambiare passo nella direzione giusta di una gestione integrata e innovativa dei servizi – continua Castronovo – che vada verso la riduzione della produzione dei rifiuti e del recupero spinto di materia.”
Imprescindibile per raggiungere questi obiettivi sarà l’estensione delporta a porta in tutta la città e l’introduzione della tariffa puntuale che premia chi è in grado di produrre sempre meno rifiuti. Occorre inoltre promuovere politiche di riduzione della produzione dei rifiuti coinvolgendo attivamente la piccola e grande distribuzione, incentivando la vendita di pronti sfusi, e favorire la realizzazione di centri del riuso e di preparazione al riutilizzo, in collaborazione con il civismo del privato sociale al fine di rimettere in circolo, attraverso semplici interventi di sanificazione e/o di piccola riparazione, oggetti e beni che anziché finire in discarica possano essere destinati a scopi sociali e a famiglie bisognose.
Bisogna però rinunciare a concepire l’utilizzo di Bellolampo come la tomba dei rifiuti dell’intera città, ai limiti del disastro ambientale come rischia di essere oggi. Bellolampo va piuttosto trasformata in un polo tecnologico dell’economia circolare con la realizzazione dell’impianto di biodigestione anerobica per trattare l’organico e valorizzare in compost e biogas e con gli impianti di valorizzazione della frazione secca riciclabile.
Fondamentale in questo processo di transizione verso il modello di economia circolare sarà il maggiore coinvolgimento e l’accresciuta responsabilità da parte dei cittadini per favorire una maggiore qualità dei rifiuti differenziati, evitando contaminazioni fra tipologie di rifiuti non omogenei.
Nella tappa di Palermo i cittadini hanno potuto conferire i propri rifiuti differenziati nel punto mobile messo a disposizione dalla Rap e poter scambiare i punti acquisiti con i prodotti degli artigiani del riciclo dell’associazione ALAB e Artigianando. Proposte anche attività di animazione, laboratori del riciclo e del riuso, con l’obiettivo di coinvolgere e stimolare cittadini a fare sempre meglio la raccolta differenziata e a riciclare, ma ancora prima a ridurre la produzione dei rifiuti.
Le prossime tappe della carovana saranno il 5 giugno a Catania, per poi proseguire tra luglio e settembre con gli altri 8 comuni, Caltanissetta, Trapani, Acireale, Barcellona Misterbianco, Paternò, Vittoria, Gela.
La Carovana dell’Economia Circolare è un’iniziativa di Legambiente nell’ambito del progetto Sicilia Munnizza Free
Sicilia Munniza Free è patrocinata da Anci Sicilia e Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti e sostenuta da: Gold Partner Conai,
Partner sostenitori LVS , Asia Ambiente
Partner Sarco, a2a, Seap e Novamont
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