14.07.2021 – Ripascimento arenile di Rinella all’Isola di Salina. Lettera aperta di Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, all’assessore Cordaro e ai Sindaci dei Comuni delle Eolie: “Milioni di euro per devastare la spiaggia, che un tempo era di sabbia nera, con ghiaietto acuminato dell’Etna, che scoraggia turisti e locali. Preoccupati per quello che accadrà alle altre spiagge dell’arcipelago”
- data Luglio 14, 2021
- autore ufficiostampa
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Qualche mese fa è stato effettuato un nuovo intervento di consolidamento e di ripascimento dell’arenile di Rinella, comune di Leni – Isola di Salina: questa piccola e magnifica spiaggia di sabbia nera aveva già sofferto gli effetti nefasti della realizzazione della banchina, risalente a quarant’anni fa; sebbene ridotta in estensione, nonostante ciò presentava ancora caratteristiche di pregio fino a quando – circa sette anni fa – hanno avuto inizio le opere di ripascimento.
Un primo stralcio dei lavori (per un importo di 800mila €uro) si è concretizzato nella costruzione di una barriera con rocce laviche provenienti dall’Etna; lo scopo era la protezione delle retrostanti grotte di tufo, un tempo usate dai pescatori come deposito dei loro attrezzi, che sono state spacciate – senza alcun riscontro in letteratura – per antichi rifugi di appestati, motivando una loro “valorizzazione storico-culturale” nel Piano Portuale di Rinella.
I lavori sono proseguiti con lo sversamento di abbondante ghiaietto grigio e appuntito sulla porzione antistante della spiaggia, dove era impossibile camminare a piedi nudi.
Nel settembre del 2020 sono ripresi i lavori di completamento del “ripascimento”, per un importo di circa 2,5 milioni di euro, con ulteriore sversamento di decine di migliaia di metri cubi di ghiaietto – sempre grigio e ben aguzzo. Questo materiale è stato trasportato dalle pendici dell’Etna fino ad Augusta e imbarcato su pontoni per giungere infine a Rinella: un’invidiabile crociera tra Ionio e Tirreno che ha certamente contribuito nel determinare l’eccezionale sforzo economico dell’intervento, dato che un metro cubo è costato ben 130 euro, a fronte del costo medio di un metro cubo di sabbia che solitamente varia tra 20 e 30 euro. Il ghiaietto ha finalmente ricoperto per intero l’antica spiaggia di fine sabbia vulcanica, conferendole un aspetto simile a quello di una discarica di inerti.
“Oltre a scoraggiare ogni velleità balneare da parte di turisti e locali, – scrive Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – ad oggi il risultato di tali interventi sembra solo quello di avere vanificato la nidificazione di una tartaruga Caretta caretta, approdata per ben due notti di seguito laddove esisteva un’antica spiaggia e fuggita sconsolata dopo avere inutilmente tentato di scavare una buca dove deporre le uova nella ghiaia acuminata. Insomma, se questo è stato considerato il “fiore all’occhiello”, quello che si paventa per altre spiagge dell’arcipelago (Pollara a Salina, Portinenti e Unci a Lipari, Spiagge Nere a Vulcano), dove le amministrazioni comunali prevedono di effettuare nuovi e costosi ripascimenti, può solo destare ragionevoli e comprensibili preoccupazioni”.
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