07.10.2024 – Legambiente Sicilia, WWF Sicilia, Zero Waste Sicilia e Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni hanno esposto oggi in conferenza stampa all’Ars i ricorsi depositati avverso gli ultimi atti in materia di gestione dei rifiuti che rischiano di compromettere il territorio regionale
- data Ottobre 07, 2024
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Alla conferenza stampa hanno parlato: Tommaso Castronovo per Legambiente Sicilia, Pietro Ciulla per il WWF Sicilia, Giampiero Trizzino per Zero Waste Sicilia e Antonella Leto per il Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni.
Per le associazioni ambientaliste la nomina di Schifani quale “Commissario straordinario”, soprattutto dopo l’ultima modifica approvata alla Camera dei Deputati, rappresenta una violazione delle leggi in materia di poteri speciali. Queste leggi, che discendono dalla disciplina europea, sono nette nello stabilire che l’emanazione delle ordinanze commissariali sono subordinate alla sussistenza di presupposti di fatto e di diritto che devono essere espressamente indicate.
I rappresentanti delle associazioni in conferenza stampa hanno ribadito che il conferimento di poteri “extra ordinem” in materia di rifiuti richiede la puntuale descrizione delle funzioni esercitabili, delle norme derogabili ed ogni altra specificazione necessaria a non snaturare i sistemi di intervento eccezionale in un settore come quello dei rifiuti già di per sé estremamente tecnico e complesso.
Il DPCM con il quale viene nominato Schifani, non soltanto non fa alcuna menzione circa una possibile situazione di emergenza del sistema integrato dei rifiuti della Regione siciliana tale da giustificare il ricorso a poteri straordinari, ma di più non garantisce un quadro definito circa i poteri derogatori, lasciando ampi e pericolosi margini discrezionali all’interno di una cornice temporale, due anni, assolutamente non in linea con la natura di tali poteri.
Le associazioni con il ricorso depositato chiedono oltreché l’annullamento, previa sospensione, del DPCM di nomina, anche l’annullamento di ogni altro atto consequenziale, dunque il Piano regionale dei rifiuti che a breve dovrebbe essere approvato proprio dal Commissario Schifani.
Accanto a questo ricorso ne è stato appena depositato un secondo avverso la valutazione ambientale strategica al Piano rifiuti, nel quale vengono pesantemente contestati non solo gli aspetti tecnici ma anche la scelta di adottare l’impiego degli inceneritori che rappresentano una opzione non in linea con il Green deal europeo.
Nel piano regionale – dichiarano i rappresentanti delle associazioni- si continua a ribaltare l’ordine di priorità previsto dalla gerarchia di gestione dei rifiuti , privilegiando oggi e nei prossimi anni le operazioni di smaltimento in discarica e, in futuro, lo smaltimento in inceneritori di rifiuti potenzialmente riciclabili, anziché favorire la riduzione e la prevenzione della produzione dei rifiuti riutilizzo e riciclaggio al fine di ridurre l’impatto sull’ambiente” .
Le associazioni annunciano l’avvio di una campagna di informazione e mobilitazione nei territori per mettere al centro le vere priorità per superare le criticità gestionali e infrastrutturali del ciclo dei rifiuti e avviarci verso l’economia circolare.
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