25.09.2024 – Osservatorio astronomico su Monte Mufara: alla luce dell’ordinanza del Tar, l’opera non rientra nelle deroghe introdotte dal decreto legge n. 104/2023. I lavori non possono iniziare per il prevalente vincolo di inedificabilità assoluta DIFFIDA ALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI CHE DEVONO VIGILARE.
- data Settembre 25, 2024
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Le Associazioni Ambientaliste CLUB ALPINO ITALIANO, LEGAMBIENTE SICILIA, LIPU e WWF SICILIA rendono noto che, alla luce dell’ordinanza n. 515/2024 adottata dal TAR Sicilia, Palermo, Sez. I (il quale non ha esaminato in alcun modo i numerosi profili di illegittimità evidenziati dalle Associazioni ritenendo la presentazione del ricorso tardiva), il provvedimento finale di autorizzazione dell’opera è la determinazione conclusiva della conferenza di servizi del 23 maggio 2023 e che il successivo nulla osta dell’Ente Parco del 9 maggio 2024, reso per fare valere la deroga ai vincoli introdotta dall’art. 9 del D.L. n. 104/2023, è da ritenere inefficace.
Da ciò deriva che i vincoli cui è soggetta l’opera sono quelli in vigore al maggio 2023 e che la realizzazione dell’osservatorio non beneficia del regime derogatorio discendente dalla norma nazionale entrata in vigore nell’agosto 2023, successivamente alla chiusura del procedimento in conferenza di servizi; norma voluta dallo Stato e dalla Regione proprio per superare i vincoli ordinari che non consentono la realizzazione dei previsti imponenti lavori edilizi e di sbancamento.
Pertanto riteniamo il vincolo di inedificabilità assoluta vigente su Monte Mufara (oggetto di declaratoria di improcedibilità del progetto da parte della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo del 9 agosto 2022, della sentenza confermativa della Corte Costituzionale n. 135 del 3 giugno 2022 e della nota dell’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente del 30 giugno 2023) pienamente operante ed ostativo alla ripresa dei lavori in forza della pronuncia del TAR.
Stiamo predisponendo a tal fine una diffida alle Autorità responsabili della garanzia dell’integrità degli aspetti paesaggistici e forestali dei luoghi, tutelati dalle norme penali.
Sulla pagina “Salviamo Monte Mufara” https://www.facebook.com/profile.php?id=61565232141096 continuerà la pubblicazione degli atti del ricorso per far conoscere all’opinione pubblica tutti profili di illegittimità che il TAR non ha ritenuto di esaminare, denegando il diritto di accesso alla giustizia.
Procederemo alla predisposizione di un ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per violazione della Convenzione di Aarhus e delle norme comunitarie su diritto ambientale e sulla partecipazione ai procedimenti decisori, nonché alla individuazione del giudice competente sugli atti dell’ Agenzia Spaziale Europea, la quale ritiene di godere di una immunità di giurisdizione, aprendo una grande questione di rispetto dei principi costituzionali e del diritto nazionale su tutela dell’ambiente e del paesaggio e partecipazione dei cittadini.
L’ESA e i suoi facilitatori locali, che hanno gestito procedure confuse e irrituali, hanno scelto la linea dello scontro frontale così sottraendosi all’esame delle osservazioni di merito sia di legittimità che progettuali: ciò renderà il percorso dell’osservatorio non condiviso, irto di scogli e di imprevisti.
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