24.01.2024 – Ecosistema scuola. XXIII rapporto sulla qualità degli edifici e servizi scolastici
- data Gennaio 24, 2024
- autore ufficiostampa
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Giunta alla XXIII edizione, l’indagine restituisce una fotografia di quanto le amministrazioni comunali, che hanno competenza sulle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, investono su politiche che intrecciano sicurezza e sostenibilità degli edifici con la diffusione di buone pratiche. Realizzata sui dati forniti dai Comuni capoluogo di provincia, è la ricerca annuale di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche. I dati, raccolti tramite questionario, sono relativi all’anno 2022.
I dati sulle certificazioni di sicurezza continuano a restituire una situazione a livello nazionale stagnante, senza segnare un significativo passo in avanti nella messa a norma degli edifici scolastici. Ancora oggi solo un edificio su due dispone del certificato di agibilità (52,9%), di collaudo statico (49,5%) e di prevenzione incendi (51,6%). Dati che rispetto alle diverse aree del Paese, in alcuni casi tendono ad essere molto distanti tra loro, come nel caso del certificato di agibilità, di cui dispone il 62,6% degli edifici del Nord contro il 41,5% di quelli delle Isole e il 40,5% del Sud. Le amministrazioni del Sud, invece, hanno maggiormente investito per acquisire il certificato di prevenzione incendi degli edifici scolastici, presente per il 58,8% contro un esiguo 29% degli edifici nelle Isole.
C’è inoltre ancora da lavorare per rendere tutte le scuole accessibili: quelle dotate di accorgimenti per il superamento delle barriere architettoniche sono l’87,1%, con uno scarto percentuale di circa 20 punti tra Nord/Centro (91,5%/90,2%) e Sud (71,7%).
A guardare i dai raccolti da Legambiente appare chiaro come le politiche per la scuola non stiano esattamente al primo posto nei programmi degli amministratori locali. Le amministrazioni illuminate che hanno chiesto e beneficiato dei fondi si estendono sulla penisola a macchia di leopardo. La situazione appare sconcertante poi in Sicilia. Registriamo, infatti, il totale disinteresse delle amministrazioni che non hanno risposto al questionario inviato. Pochissimi gli investimenti per manutenzioni ordinarie e straordinarie negli edifici, nessuna nuova scuola costruita e praticamente inesistenti gli investimenti su politiche green, come efficientamento energetico o bioedilizia. Un vero peccato perdere l’occasione costituita dai fondi del PNNR, e ancora una volta a pagare il conto sono i nostri ragazzi”. Lo dichiara Maria Zammito, Coordinamento Legambiente Scuola e Formazione Sicilia.
https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2024/01/Ecosistema-scuola-2024.pdf
I dati siciliani di Ecosistema scuola
SICUREZZA E ANTISISMICA
Gli edifici scolastici posti in zona sismica 1, relativi ai Comuni di Belluno, Benevento, Isernia, Ragusa, Siracusa e Vibo Valentia sono 150, tra questi 40 risultano progettati o adeguati alla normativa tecnica di costruzione antisismica. Messina, in zona , non ha fornito dati, così come Palermo, tra quelle in zona 2.
BIOLEDIZIA
In Sicilia nessun edificio scolastico è stato costruito secondo i criteri della bioedilizia
MANUTENZIONE E INVESTIMENTI
Gli investimenti delle amministrazioni per la manutenzione straordinaria nell’ultimo anno risultano in crescita rispetto alla media degli ultimi 5 anni; è confermato invece il divario presente tra i fondi stanziati e quelli realmente spesi. A livello nazionale, nel 2022 la media di fondi stanziati per singolo edificio risulta pari a €36.770, contro i €32.878 degli ultimi cinque anni; la spesa effettiva a singolo edificio è stata invece di €23.713 nel 2022, €20.063 negli ultimi 5 anni. E’ nel Centro Italia che si investe e spende mediamente di più in manutenzione straordinaria con €34.071 spesi in media a edificio nel 2022, contro i €28.575 del Nord, e gli esigui €9.942 del Sud e €7.382 delle Isole.
Nel 2022, le amministrazioni che hanno dichiarato di aver beneficiato di fondi nazionali per l’edilizia scolastica sono state 46 per interventi su 267 edifici. Grazie ai fondi regionali, sono le scuole delle Isole (17) quelle in cui si è invece maggiormente intervenuti, ma gli edifici del Sud (13) sono quelli che hanno ricevuto i maggiori fondi, con una media a edificio di €737.800, contro i €501.397 della media nazionale.
Risparmio ed efficienza energetica
LE CITTÀ SICILIANE RIMANDATE per non aver fornito dati sugli impianti di energia rinnovabile nelle scuole: Messina, Palermo, Trapani.
Agrigento bocciata per non avere impianti di energia rinnovabile nelle scuole.
Caltanissetta fra le città con la maggior presenza di edifici scolastici con impianti di energia rinnovabile
Strutture per lo sport e aree verdi
Le palestre e gli impianti sportivi, nonostante gli investimenti messi in campo dai vari governi negli ultimi anni, risultano essere presenti solo sul 50,4% degli edifici scolastici di competenza dei Comuni capoluogo di provincia.
Tra le scuole con impianti per lo sport, quelle che restano aperte in orario extrascolastico permettendo l’utilizzo di tali spazi sono il 57,3%; al Nord il 69,5%, al centro il 62,8% al Sud il 40,8%, nelle Isole il 33%.
Gli impianti che risultano necessitare di interventi di riqualificazione urgenti sono il 29,3%, nelle Isole il 30,2%.
Gli edifici scolastici che vedono la presenza di giardini o aree verdi fruibili sono il 68,7%; dove presenti, quelli utilizzati per la didattica all’aperto sono il 42,1%. Dati che, considerate le diverse aree del Paese, presentano un forte divario: al Nord gli edifici con giardini o aree fruibili sono l’81,8% di cui il 62,6% utilizzati per la didattica all’aperto; al Centro rispettivamente l’82,2% e il 55,8%, al Sud il 45% e l’11,6%, nelle Isole il 38,1% e il 20,4%.
Servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche e delle famiglie e pratiche ecocompatibili
In Sicilia solo a Ragusa tutti gli edifici scolastici che usufruiscono del servizio scuolabus
MENSE SCOLASTICHE
Caltanissetta fra le amministrazioni che garantiscono la più alta percentuale di accessi gratuiti al servizio mensa, rispetto al totale beneficiari
Raccolta differenziata negli edifici
Non solo la raccolta differenziata dei diversi materiali risulta essere una buona pratica che ancora non viene realizzata in tutte le scuole, i dati sul conferimento ci forniscono anche un quadro disomogeneo rispetto ai singoli materiali; a livello nazionale la plastica viene differenziata nell’88,9% delle scuole, la carta nell’86,5%, il vetro nel 79,5%, l’organico nel 76,2%, l’alluminio nel 73,6%, i toner nel 58,1%, le pile nel 46,5% e i RAEE nel 33,5%.
Rispetto alle diverse aree del Paese, il Sud presenta mediamente dati del 30% più bassi rispetto a Nord, Centro e Isole.
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