23.09.2023 – Incendi: necessari provvedimenti radicali, si applichino le norme esistenti e si lavori a nuovi strumenti. Legambiente Sicilia esprime cordoglio alle famiglie di quanti hanno purtroppo tragicamente perso la vita e vicinanza a chi ha dovuto lasciare la propria casa
- data Settembre 23, 2023
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
- 0
Il fenomeno incendi in Sicilia è ormai completamente sfuggito di mano, dai ritardi cronici nel controllo e gestione del territorio a fini di prevenzione alla non efficace e rapida attività di spegnimento alla mancata individuazione dei responsabili.
Secondo i dati dell’ultimo Rapporto Ecomafia di Legambiente, la Sicilia nel 2022 è stata la regione più colpita dagli incendi per superficie (boscata e non boscata), con 35.149 ettari andati a fuoco (nel 2021 erano stati addirittura 81.590, oltre la metà del totale nazionale).
Numeri che confermano come questo ecoreato sia tra i più efferati, sia in termini di danno ambientale che economico e, sempre più spesso, anche per perdita di vite umane. Eppure il numero degli incendiari arrestati e condannati resta irrilevante.
“Gli incendi in queste ultime ore – dichiara Vanessa Rosano, direttrice di Legambiente Sicilia – sono tornati ad aggredire l’isola, in particolare Palermo e la sua provincia con ingenti danni per le persone e per l’ambiente, inclusa la perdita di vite umane. Legambiente Sicilia esprime cordoglio alle famiglie di quanti hanno purtroppo tragicamente perso la vita e vicinanza a chi ha dovuto lasciare la propria casa. Tutte le amministrazioni, a vario titolo competenti, stanno dimostrando di non essere in grado di contrastare le fiamme nell’isola. Per provare ad invertire questo processo, sono necessari provvedimenti radicali, applicando le norme esistenti ma anche pensando a nuovi strumenti. La politica non può sottrarsi alle proprie responsabilità”.
Legambiente Sicilia, nell’ambito della campagna “Sicilia Messa a Fuoco”, il prossimo 7 e 8 ottobre promuove una serie di eventi pubblici di approfondimento: il 7 ottobre alle ore 9:30 presso lo Spazio Mediterraneo ai Cantieri Culturali alla Zisa si terrà la Tavola Rotonda “proposte e azioni per fermare gli incendi in Sicilia”. Hanno già confermato la loro presenza Elena Pagana, Assessora regionale al Territorio e all’Ambiente; Luigi Patronaggio, Procuratore Generale presso il Tribunale di Cagliari; Salvo Cocina, Dirigente Generale del Dipartimento della Protezione Civile – Regione Siciliana e Pietro Ciulla, presidente WWF Sicilia Nord-occidentale.
L’8 ottobre i circoli territoriali di Legambiente promuoveranno visite in luoghi percorsi dal fuoco guidate da esperti, per riflettere sulle cause e le conseguenze di questo fenomeno e per chiedere che col termine dell’estate non cessi anche l’attenzione sugli incendi. Gli appuntamenti saranno pubblici nei prossimi giorni.
Da tempo Legambiente ha elaborato sia documenti di analisi dello specifico contesto regionale, sia diverse proposte, indirizzate innanzitutto alle istituzioni regionali, per adottare alcune misure urgenti come prima risposta alle devastazioni di questi anni.
Occorre contrastare alcuni comportamenti che sono alla base di numerosi incendi nelle aree rurali, disincentivare ogni forma di utilizzo delle aree bruciate, dimostrare che gli incendi sono un danno per la collettività, e al contempo qualificare il settore forestale e dell’antincendio, presidiare in maniera più efficace il territorio e superare la cronica assenza di pianificazione e programmazione. In sintesi alcuni punti:
- promuovere una grande campagna di sensibilizzazione sul tema della conservazione della biodiversità, corretta sul piano scientifico, ed un’analoga azione di formazione di amministratori, tecnici e operatori.
- potenziare l’attività di commissariamento avviata dalla Regione nei confronti dei Comuni inadempienti alla redazione del catasto degli incendi ed avviare ispezioni per verificare se negli anni i terreni distrutti dal fuoco siano stati utilizzati per percepire contributi comunitari nel settore zootecnico e forestale o se aree percorse dal fuoco con formazioni vegetali diverse dal bosco siano state, negli anni successivi, oggetto di trasformazioni agrarie o edilizie.
- introdurre il divieto tutto l’anno dell’uso del fuoco in pieno campo a partire dalle stoppie e dagli incolti (si tratta peraltro di una pratica arcaica e ambientalmente dannosa a prescindere dal rischio incendi). Estendere il divieto di pascolo per 10 anni su tutte le aree con vegetazione naturale e agraria percorse dal fuoco mentre attualmente il divieto riguarda solo i boschi. Estendere il divieto di caccia per 10 anni su tutte le aree percorse dal fuoco mentre attualmente il divieto riguarda per legge solo i boschi.
- rendere obbligatoria la redazione dei piani di gestione forestale sostenibile, sia come condizione per l’utilizzo della manodopera che per l’accesso ai fondi pubblici, avviando l’elaborazione di una strategia forestale mai definita nella nostra regione. Servono anche linee guida e atti di indirizzo per la tutela della vegetazione naturale in generale.
- aumentare il controllo sociale su questo fenomeno, rendendo pubblici i dati, coinvolgendo i cittadini nella mappatura e nel monitoraggio. Prevedere la nomina obbligatoria in ogni Comune di un responsabile analogamente a quanto previsto per il contrasto all’abusivismo edilizio con sanzioni per le inadempienze a carico dei funzionari e delle amministrazioni.
- aumentare il controllo del territorio, anche con funzione deterrente mediante l’uso delle forze armate nelle situazioni più critiche e nei periodi a più alta pericolosità (allerte incendi).
Inoltre sono necessarie alcune iniziative a livello nazionale:
- per l’inasprimento delle sanzioni penali e il potenziamento degli strumenti per il perseguimento dei reati connessi con gli incendi;
- per potenziare in Sicilia la presenza dei Carabinieri Forestali e quella dei Vigili del Fuoco;
- per affidare la gestione dei mezzi aerei per lo spegnimento solo allo Stato, al fine di scongiurare interessi privati non leciti in questo settore.
Commenti recenti