19.05.2023 – Il Dodecalogo di Legambiente per la tutela, la gestione e la valorizzazione dei beni culturali siciliani
- data Maggio 19, 2023
- autore ufficiostampa
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Legambiente ha riassunto in 12 punti quelle che considera priorità nell’ambito dei Beni culturali: il Dodecalogo di Legambiente per la tutela, la gestione e la valorizzazione dei beni culturali siciliani.
La Legambiente chiede da sempre un modello di governance del patrimonio culturale basato su tutela, valorizzazione e fruizione, che metta al centro le comunità locali prima dei visitatori; la presenza di competenze specialistiche specialmente nei parchi archeologici; l’offerta di servizi aggiuntivi; l’attivazione di concorsi di idee per la realizzazione degli interventi di maggior rilievo; la sperimentazione di nuovi modelli di comunicazione culturale che trasformino i musei, i parchi, i palazzi, le chiese in testimonianze dinamiche del tempo passato e non li fossilizzino in stereotipati e superati modelli espositivi.
Legambiente, con la sua campagna Salvalarte Sicilia, da più di 20 anni accende i riflettori su degrado, incuria, restauri non finiti o mai iniziati, uso improprio dei finanziamenti pubblici o non utilizzo dei fondi comunitari e, non ultimo, sulle conseguenze dei cambiamenti climatici sul nostro patrimonio culturale.
Occorre un cambio di passo ed uno sforzo eccezionale per far sì che la nostra isola diventi veramente l’isola del tesoro; servono regole chiare e definite, ma soprattutto l’individuazione di un percorso condiviso e strutturato che proietti il nostro patrimonio verso il futuro.
12 punti, 12 focus, da porre all’attenzione del nuovo Governo regionale ma che continueranno ad essere 12 punti dell’impegno di Legambiente Sicilia.
Il Dodecalogo
1 -Piani paesaggistici. Adozione prioritaria entro un anno dei piani che ancora non lo sono stati (Palermo, Enna e Messina 2), passando successivamente alla fase dell’approvazione di tutti, compresi quelli adottati da tempo, così da dotare la Sicilia di una pianificazione paesaggistica finalmente compiuta e definita, anche in vista delle novità normative intervenute con il recepimento della direttiva europea RED II, e di quelle che interverranno, per l’installazione di impianti FER (Fonti Energia Rinnovabili), a partire dal regolamentarne e potenziarne la presenza nei centri storici e nelle isole minori.
2- Parchi archeologici. Il sistema dei parchi archeologici siciliani gode, oggi, di una autonomia decisamente virtuale perché appesantita da istituzioni ed accorpamenti non coerenti con quanto previsto dal secondo titolo della legge regionale n.20/2000.
Occorre ripristinare le finalità originarie della l.r. n.20/2000, ridefinendo il sistema dei parchi archeologici, individuando quelli d’indubbio valore archeologico riconosciuto, con territori e storia coerenti e omogenei – restituendo le altre aree archeologiche alle competenze dirette delle Soprintendenze -, con una governance di eccellenza, aprendo anche ai concorsi esterni, attribuendo nel contempo competenze certe ai CTS, che devono comunque presentare una composizione prevalentemente tecnica e con un solo sindaco in rappresentanza del territorio del Parco.
3 – Musei regionali e servizi aggiuntivi. Abolire il biglietto d’ingresso nei musei regionali e garantire l’ingresso gratuito a tutte/i, prevedendo forme di sostegno e promozione del patrimonio conservato, anche con una forte campagna di comunicazione; rafforzare i servizi aggiuntivi per migliorare l’offerta culturale, puntando in questo modo all’aumento dei ricavi.
4 – Carta dei Diritti dei visitatori dei musei e standard di qualità. Definizione di un codice per affrontare adeguatamente la gestione di un museo, secondo standard di qualità univoci, anche con riguardo alla soddisfazione dei visitatori.
5 -Soprintendenze. Potenziamento delle stesse rafforzandone il loro ruolo e le loro funzioni di tutela, conservazione e ricerca, dotandole di nuovo, giovane e motivato personale qualificato e competente.
6 – Consiglio regionale dei Beni Culturali. Riformarlo e ricostituirlo, secondo i criteri in vigore al Ministero dei Beni culturali per il Consiglio nazionale, facendone un organismo prettamente e unicamente tecnico.
7 – Prestiti di opere d’arte. La confusione che regna da sempre in questo settore ha comportato contraddizioni e scelte poco coerenti. La Sicilia è stata, spesso, inutilmente generosa e disponibile, mancando di autorevolezza nelle interlocuzioni con gli altri Istituti culturali, italiani ed esteri. Occorre abolire il D.A. n.6/Gab del 29 gennaio 2019 sulle eventuali autorizzazioni ai prestiti temporanei e rispettare anche in Sicilia le procedure previste dal Codice dei Beni culturali.
Occorre, inoltre, valorizzare l’ingente patrimonio presente nei magazzini delle Soprintendenze e dei musei ed attivare politiche concrete per il rientro in Sicilia, nei territori di provenienza, dei reperti da questa provenienti, conservati o esposti in altre regioni italiane o all’estero.
8 – Patrimonio archeologico subacqueo. Informazione, promozione e applicazione del decreto interassessoriale per la tutela del patrimonio archeologico subacqueo del 12 agosto 2010.
9 – Liberty a Palermo. Istituzione della ‘Casa Museo Ernesto Basile’ al Villino Ida di via Siracusa, con un serio investimento per ristrutturala, arredarla e renderla fruibile; acquistare Villa Baucina Pottino unica testimonianza liberty di via Notarbartolo urbanisticamente stravolta dal cosiddetto Sacco di Palermo e destinazione del Villino Messina – Verderame di via F. Lojacono a Museo della storia del Liberty e sede locale del Réseau Art Nouveau Network, l’itinerario culturale riconosciuto dal Consiglio d’Europa, di cui il liberty palermitano fa parte dal 2 giugno 2022.
10 – Museo regionale di Storia Naturale. Rafforzamento dell’Istituzione con specifica norma legislativa, dotandolo di autonomia tecnica e finanziaria, assegnandogli apposito personale specializzato e adeguate risorse economiche per la sua attività scientifica e di conoscenza, con anche l’obiettivo di farne il fulcro di una rete dei musei naturalisti pubblici e privati – in forte relazione con gli enti gestori del patrimonio naturalistico e ambientale siciliano.
11 – Siti Unesco in Sicilia. Istituzione di una Consulta permanente tra enti locali, istituzioni culturali e associazioni del terzo settore, presenti nei territori in cui ricadono i siti Patrimonio dell’Umanità con, tra le altre, funzioni di Osservatorio, anche allo scopo di dare piena attuazione ai Piani di Gestione UNESCO.
12 – Partecipazione. Attivare sui territori processi culturali partecipati, plurali e non più singolari, riconoscendo il ruolo delle comunità, così come definite dalla Convenzione di Faro e dal Codice del Terzo Settore in particolare, che mettano al centro l’accessibilità, l’inclusività, la diversità e la sostenibilità.
Legambiente Sicilia declinerà i punti del Dodecalogo con diversi incontri. Il primo si terrà venerdì prossimo, 26 maggio, a Palermo, allo Spazio Mediterraneo dei Cantieri culturali alla Zisa e avrà come tema i parchi archeologici.
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