25.02.2023 – Clean Cities: luci e ombre per Palermo. Qualità aria, sicurezza stradale e tpl da migliorare. Legambiente: “Palermo deve fare di più per diventare una città moderna, pulita e sicura per i suoi cittadini e pendolari”
- data Febbraio 25, 2023
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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La campagna itinerante Clean Cities organizzata da Legambiente arriva oggi a Palermo per presentare i dati sull’inquinamento atmosferico e le performance locali sui principali indicatori di mobilità urbana, con proposte sulle politiche necessarie a rispondere agli impegni di riduzione imminenti.
L’aria di Palermo è inquinata e le azioni messe in campo dalla politica risultano ancora insufficienti. Ma dal prossimo anno, con i nuovi valori limite che stanno per essere adottati in tutta Europa: il PM10 dovrà essere ridotto del 29% il PM 2,5 del 30% e gli ossidi di azoto (NO2) del 44%, entro il 2030. Legambiente ha provato a proiettare gli andamenti discendenti delle curve di inquinamento nei prossimi anni e ci si è accorti che, di questo passo, non riusciremo a rientrare nei limiti europei fissati per tempo: forse nel 2036 per il particolato e neanche nel 2050 per gli ossidi di azoto. Si devono dunque raddoppiare gli sforzi per trasporti e zone a zero emissioni.
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I cittadini del capoluogo siciliano devono fare quotidianamente i conti con un traffico automobilistico che è un vero e proprio cappio al collo della città, causato prevalentemente da un numero di auto per abitante eccessivo rispetto alla media di altre grandi città italiane ed europee, con l’aggravante di un parco mezzi privati ancora troppo vecchio ed inquinante. Tutto questo in un contesto in cui la Zona a Traffico Limitato che delimita il quadrilatero del centro storico nei fatti non costituisce un vero disincentivo alla circolazione dei veicoli inquinanti, che possono comunque transitare in gran numero pagando il ticket giornaliero (o non pagandolo ed accettando di ricevere la sanzione, che spesso non viene neppure pagata).
Il tema della progressiva ma decisa elettrificazione dei mezzi del TPL – ma anche la messa in campo di politiche pubbliche regionali e locali di sostegno e di accompagnamento al passaggio all’elettrico del parco mezzi privato – deve andare di pari passo con lo sviluppo della rete di ricarica che sta già avvenendo in tutto il Paese e con le politiche industriali del settore automotive che guarda ormai in via prioritaria ai veicoli ad emissioni zero, grazie anche all’orizzonte temporale oramai segnato del 2035 per lo stop alle vendite dei veicoli con motore endotermico.
Inoltre, il trasporto pubblico locale non è ancora adeguato ai bisogni dei cittadini e dei lavoratori, mentre la politica – per l’associazione ambientalista – ha colpevolmente provocato un ritardo nei passaggi amministrativi per il completamento e l’implementazione del sistema tram, predisponendo il bando di gara per le tratte B e C ma compiendo la scelta incomprensibile di relegare in coda alle priorità di intervento e di dotazione finanziaria lo sviluppo della linea A della rete tramviaria, quella che darebbe ossigeno al centro di Palermo e che consentirebbe una nuova pianificazione anche di Via Roma, strategica per i transiti cittadini e turistici nonché per una ripresa del commercio in forma di centro commerciale diffuso all’aperto.
Nonostante i passi in avanti fatti negli ultimi anni con l’adozione del PUMS, l’aumento di chilometri di piste ciclabili ed una dotazione importante di monopattini elettrici, è necessario oggi più che mai mettere a sistema questi ed altri interventi, dotando la città di soluzioni di mobilità integrata che vadano incontro alle esigenze di pendolari e lavoratori, ampliando in maniera decisa la rete di piste ciclabili che devono essere realizzate in fretta e bene, e devono essere rese veramente percorribili ogni giorno dotandole di un fondo stradale idoneo, svolgendo l’ordinaria manutenzione dei percorsi e, soprattutto, sanzionando con frequenza giornaliera e con severità i tanti incivili che quotidianamente invadono le corsie dedicate con scooter, moto o con auto e furgoni parcheggiati sulla pista o sugli scivoli, impendendo così anche il libero passaggio alle persone in difficoltà, alle carrozzine dei diversamente abili ed ai passeggini.
C’è ancora tanto da fare anche sul fronte dell’accessibilità e della sicurezza urbana. Legambiente chiede che le strade a velocità calmierata e ridotta a 30 km/h a Palermo diventino almeno l’80% delle strade cittadine entro il 2030, facendo di Palermo una “CITTÀ”30”, misura che consentirebbe di ridurre drasticamente il numero e la gravità degli incidenti che avvengono ogni giorno in città.
“Palermo – dichiara Giuseppe Alfieri, Presidente Legambiente Sicilia – deve fare molto di più per rinnovare, per certi versi radicalmente, il proprio approccio ai temi dell’inquinamento urbano e della vivibilità e per diventare finalmente una città euromediterranea moderna, pulita, sicura ed attenta alle esigenze ed ai bisogni quotidiani di migliaia di palermitani e di studenti e lavoratori pendolari. Serve dare un forte impulso alla rete del trasporto pubblico locale puntando ad utilizzare al meglio le risorse PNRR per riconvertire all’elettrico i mezzi su gomma e chiudendo finalmente e con decisione la partita del tram, mettendo a bando per la realizzazione tutte le linee previste, compresa la tratta A del centro. Inoltre, bisogna garantire alle cittadine ed ai cittadini di Palermo che ogni giorno scelgono di camminare a piedi, di usare la bicicletta o il monopattino di poterlo fare su percorsi sempre più ampi, integrati e sicuri, sanzionando gli automobilisti ed i motociclisti incivili che ne impediscono la libera fruizione”.
“Inoltre – continua Alfieri – la “cura del ferro” che, come Legambiente, chiediamo a gran voce per il sistema ferroviario e tramviario in Italia deve riguardare anche le decisioni politiche regionali e comunali. L’obiettivo, nel 2023, deve essere quello di fare arrivare le persone a Palermo con treni nuovi, efficienti e puntuali e di consentire loro di raggiungere le altre località della Sicilia occidentale puntando all’ammodernamento ed anche allo sviluppo di nuove infrastrutture ferroviarie, e non lanciando soluzioni obsolete e sbagliate come la pedemontana di Palermo, opera inutile che andrebbe solo a consumare altro suolo”.
Clean Cities è un viaggio in 18 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere con forza una nuova mobilità urbana: più sicura, più efficiente, meno inquinante. L’iniziativa rientra nell’ambito della Clean Cities Campaign, un network europeo di associazioni ambientaliste e movimenti di base che ha come obiettivo una mobilità urbana a zero emissioni entro il 2030. Dopo Palermo il tour di Legambiente raggiungerà anche Catania (27 febbraio), Prato (27 e 28 febbraio) e Firenze (1 e 2 marzo). Insieme alla campagna viaggia anche il progetto MOB – movimento in rivoluzione della Fondazione Unipolis, in partnership con Legambiente, un’iniziativa che ha come obiettivo l’engagement e la sensibilizzazione delle nuove generazioni sul tema della mobilità sostenibile.
Scheda “Palermo 2030” – un focus sui principali indicatori urbani di mobilità, strumenti (in primis, la Città dei 15 minuti e l’indice di prossimità) e proposte per trasformare il capoluogo siciliano in una vera clean city, inclusiva e sicura per tutti, entro il 2030.
Petizione on line “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!” per chiedere al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada. Firmala anche tu >> attivati.legambiente.it/malaria
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