16.11.2022 – Ecomostro di Aspra. “Dopo la sentenza del Tar, aspettiamo il “progetto, di riqualificazione ecoambientale” che, nel rispetto delle normative vigenti e del regolamento edilizio e delle norme tecniche di attuazione, ci chiarisca come le piccolissime porzioni dell’antico costrutto verranno riqualificate”. Dichiarazione congiunta di Legambiente Sicilia e del circolo Legambiente Bagheria e dintorni
- data Novembre 16, 2022
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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“Dopo la sentenza del Tar sull’ecomostro di Aspra, che ha stabilito che alcune parti sono abusive e dovranno essere, pertanto, abbattute, attendiamo adesso il “progetto, di riqualificazione ecoambientale” che, nel rispetto delle normative vigenti e del regolamento edilizio e delle norme tecniche di attuazione, ci chiarisca come le piccolissime porzioni dell’antico costrutto scampate al crollo dell’illegale e offensiva costruzione, verranno riqualificate e quale ne sarà la consistenza progettuale. Il Genio civile dopo avere analizzato la condizione dello stabile, la sua consistenza e lo stato avanzato di fatiscenza nonché la sua evidente pericolosità, aveva suggerito la demolizione dell’edificio fatte salve le parti ante 65, quelle piccole parti che in caso di demolizione qualora non venissero compromesse nella loro stabilità, potrebbero costituire quanto da sempre si sapeva: le sole basi da cui poter elaborare una nuova progettualità da presentare come adeguata per il nuovo costrutto. Ma riteniamo queste parti difficilmente conservabili rispetto all’abbattimento della restante costruzione illecita, una volta che questa franato su di esse determini la caduta e, quindi, l’impossibilità, come da prescrizioni della Soprintendenza di poter ricostruire ex novo in sito”.
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