30.03.2022 – Deposito nazionale delle scorie nucleari, informazione e voglia di paure
- data Marzo 30, 2022
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Il 15 marzo scorso la SOGIN, società pubblica che si occupa della dismissione degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, ha consegnato ufficialmente al Ministero per la Transizione Ecologica la Carta Nazionale dei Siti Idonei (CNAI) ad ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari. circa 95mila metri cubi di rifiuti radioattivi, tra il decommissioning delle centrali nucleari italiane, alle scorie della medicina nucleare e dell’industria.
La CNAI è il frutto di un lungo ed a tratti tormentato lavoro di scrematura fatto da SOGIN a seguito della consultazione pubblica svoltasi tra settembre e dicembre 2021 (il Seminario Nazionale) che ha visto enti locali e associazioni dei territori interessati dalla CNAPI (Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee, pubblicata il 5 gennaio 2021) intervenire in 9 incontri per ben 67 siti distribuiti in 7 regioni (Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna) e a cui anche Legambiente ha partecipato con i propri rappresentanti regionali.
I siti siciliani presenti nella CNAPI erano quattro: Trapani, Calatafimi-Segesta, Petralia Sottana/Castellana Sicula, Butera. Non sappiamo se e quanti di essi saranno ancora presenti nella CNAI che al momento è secretata, in attesa del via libera dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare (Isin), dopo il quale il ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibile (Mitm) e il Mite potranno approvarla e pubblicarla: solo allora conosceremo la rosa dei siti idonei (dovrebbero essere circa una ventina) entro la quale verrà indicato un unico sito nazionale.
Oggi, la consegna ufficiale della CNAI ha rinvigorito il clamore mediatico e con esso le paure da sindrome di NIMBY, diversi gli articoli di stampa e quasi tutti tesi a paventare la quasi certa scelta dei siti siciliani citandone in alcuni casi ben 5 (!) facendo confusione tra la carta già nota della CNAPI e la nuova CNAI, che al momento non è ancora pubblicata.
Legambiente intende quindi ribadire che è ben altra la situazione ed in particolare che:
a) Il Deposito Unico nazionale è un obbligo che tutte le Nazioni aderenti alla UE devono soddisfare, pena pesanti procedure di infrazione;
- b) I rifiuti nucleari, sebbene presenti in misura minore in Italia rispetto ad altre nazioni europee, non sono derivati esclusivamente dalle vecchie centrali nucleari chiuse già nel 1986 ma anche da una complessa rete di attività medicali, scientifiche ed industriali che prevedono l’uso di sostanze radioattive e quindi la produzione di rifiuti ad alta, media e, soprattutto, bassa attività.
- c) Questi rifiuti oggi sono in gran parte stoccati in siti provvisori e non di rado insicuri, o in condizioni inaccettabili per le possibili ricadute in caso di incidente, come nel caso di Trino Vercellese;
- d) La CNAI, depositata al Mite in questi giorni, individua solo alcuni dei 67 siti potenzialmente idonei contenuti nella CNAPI, dunque non ci è dato sapere – finché essa rimarrà secretata – se e quanti dei 4 siti siciliani potenziali ha “superato la selezione”.
- e) Tra le controdeduzioni presentate, ci sono quelle accuratamente preparate dai tecnici di Legambiente che, nel caso dei quattro siti siciliani, hanno evidenziato diversi ulteriori motivi di esclusione degli stessi non riscontrati dal lavoro della SOGIN, primo fra tutti l’insularità, che rende il trasporto dei rifiuti ben più complesso di quanto non sia per siti continentali.
Per quanto su detto Legambiente chiarisce che al momento non è noto se tra i siti idonei siano ricompresi i 4 siti siciliani, e per saperlo si dovrà aspettare l’approvazione e pubblicazione della CNAI da parte di Mitm e Mite; nel frattempo si ribadisce che l’Italia deve dotarsi del Deposito Unico per i Rifiuti Nucleari e che la scelta del sito deve necessariamente passare da momenti di confronto e concertazione diffusa con il territorio e le comunità, senza spinte in avanti alla NIMBY (Not In My BackYard- Non nel mio cortile) o alla NIMTO (Not In My Term of Office – Non nel mio mandato)
In allegato la restituzione sintetica della sessione dedicata ai siti siciliani tenutasi il 15/09/2021 dove si può leggere l’intervento dell’ ing. Anita Astuto per Legambiente Sicilia
SemNaz_RestituzioneLavori_Sessione_Sicilia
link al video
https://www.youtube.com/watch?v=B59-9aqQdBc&list=PLZwd4XtNUaG0qe32HpknGZa-zpV54HIbJ&index=15
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