10.02.2022 – A Tutto gas. Ma nella direzione sbagliata. Contro le bufale fossili e nucleari
- data Febbraio 10, 2022
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“Il cambiamento climatico continua la sua inarrestabile corsa e il limite di 1,5°C è sempre più vicino. Continuando con le attuali politiche globali si avrà un aumento delle temperature fino a circa 2,7°C, di molto oltre gli obiettivi fissati negli Accordi di Parigi. Non possiamo perdere altro tempo. In questo contesto il Ministero della Transizione Ecologica, secondo il Sole24ore, sta valutando interventi legati a circa 50 centrali a gas fossile per 20.000 MW di nuova potenza distribuita, parte di un piano da 30 miliardi di euro fatto di più di 115 interventi infrastrutturali del gas fossile. Oltre a rispolverare pericolose e velleitarie ricette come il nucleare. L’Italia sta sbagliando strada. Per uscire dal carbone, il nostro Paese non ha bisogno né di nuove centrali a gas fossile né del nucleare, ma di accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili”. È questo l’appello che 44 sigle tra associazioni, comitati e movimenti lanciano oggi all’Esecutivo annunciando una grande mobilitazione territoriale e di piazza per sabato 12 febbraio che toccherà oltre 20 città come ad esempio Melilli, Ravenna, La Spezia, Napoli, Presenzano, Falconara, Fusina, Brindisi, Venezia, Potenza, Pescara, Portoscuso/Portovesme, in Sardegna, solo per citarne alcune, unite nel messaggio “A tutto gas. Ma nella direzione sbagliata. Contro le bufale fossili e nucleari”. Le associazioni in questione hanno sottoscritto un manifesto nel quale spiegano le loro motivazioni e le proposte che lanciano al Governo Draghi, tra cui quella di esprimere in sede UE e in particolare nel Parlamento Europeo una netta contrarietà all’introduzione di gas e nucleare tra le fonti verdi.
Leggi tutto»09.02.2022 – No alla risoluzione contro i due parchi eolici previsti nelle isole Egadi. “Chiediamo ai deputati di organizzare un dibattito pubblico sulla decarbonizzazione della Sicilia e su come avviare l’isola alla non più rinviabile transizione energetica”. Dichiarazione di Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia
- data Febbraio 09, 2022
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“Invieremo una lettera ai componenti delle Commissioni Attività produttive e Beni culturali dell’Ars per chiedergli di non approvare la risoluzione che impegnerebbe il governo Musumeci a esprimere pareri contrari a due parchi eolici previsti nelle isole Egadi. Ai deputati, ai quali invieremo anche la nota congiunta di
Leggi tutto»07.02.2022 – GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE 2022. Centinaia le persone che in Sicilia hanno partecipato agli eventi per celebrare le Zone Umide
- data Febbraio 07, 2022
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Anche quest’anno Legambiente ha celebrato la Giornata Mondiale delle Zone Umide, i particolari ecosistemi, oltre ad accogliere e conservare una ricca diversità biologica di piante, uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati, garantiscono ingenti risorse di acqua e cibo e altri servizi ecosistemici e svolgono una funzione fondamentale di mitigazione dai cambiamenti climatici. Il valore delle aree umide è costituito dal fatto che esse immagazzinano grandi quantità di carbonio e assorbono le piogge in eccesso, arginando così il rischio di inondazioni, rallentando l’insorgere della siccità e riducendo al minimo la penuria d’acqua.
Leggi tutto»EcoForum provinciale di Messina sui rifiuti e l’economia circolare. Fermo da quasi un anno al Dipartimento rifiuti il progetto della SRR Messina provincia dell’impianto di biodigestione anerobica e di riqualificazione e messa in sicurezza della discarica a Mazzara Sant’Andrea. La provincia peloritana nel 2020 al 38% di raccolta differenziata.
- data Febbraio 06, 2022
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EcoForum provinciale di Messina sui rifiuti e l’economia circolare
Nel 2020 la provincia di Messina si ferma al 38% della raccolta differenziata con un incremento di quasi 6 punti rispetto al 2019 ma i primi dati parziali del 2021 indicano un ulteriore incremento che porterebbe l’intera provincia a sfiorare il 50%, premiando il passaggio del servizio di raccolta al porta a porta da parte di tutti i Comuni messinesi, compresa la Città metropolitana di Messina.
Longi si conferma il Comune più riciclone della provincia e dell’intera regione con il 92% di raccolta differenziata e con una produzione procapite di rifiuti indifferenziati di 19Kg.
Complessivamente, nel 2020 30 comuni – tutti al di sotto dei 15 mila abitanti – si sono attestati sopra al 65% di raccolta differenziata. Mentre sono solo 8 i comuni Rifiuti Free che hanno una produzione di rifiuti indifferenziati inferiore a 75 Kg abitante.
Sono questi i dati presentati all’EcoForum sui rifiuti e l’economia circolare organizzato a Barcellona Pozzo di Gotto nell’ambito della 3^ edizione di Sicilia Munnizza Free, il progetto di Legambiente per liberare la Sicilia dai rifiuti per un avviarla verso l’economia Circolare.
L’incremento della raccolta differenziata, se da una parte si è tradotto in un aumento dei contributi riconosciuti ai comuni da parte del Conai, dall’altra parte, come è stato segnalato dagli interventi dei sindaci intervenuti, i comuni sono stati costretti a accollarsi gli alti costi per il trattamento dell’organico a causa della mancanza di impianti dedicati nella provincia, come il caso del Comune di Acquedolci che ha dovuto conferire l’organico raccolto in Piemonte.
Una criticità – denunciano le SRR – dovuta ai ritardi della Regione per la definizione delle procedure autorizzative, come nel caso dell’impianto in project financing per il trattamento dell’organico e la produzione di biogas previsto a Mazzara Sant’Andrea e per il quale da quasi un anno si è in attesa della convocazione di un tavolo tecnico da parte della regione, o come nel caso dell’impianto di biodigestione aneorbica contrada Mili a Messina. E questo nonostante siano previste procedure semplificate per la realizzazione di impianti pubblici.
“Il quadro che emerge dai nostri EcoForum provinciali”- dichiara Tommaso Castronovo coordinatore di Sicilia Munnizza Free e responsabile rifiuti ed economia circolare di Legambiente Sicilia – “nei quali presentiamo i progetti industriali, pubblici e privati, di trattamento dei rifiuti differenziati descrive come in ogni provincia non mancano di certo le proposte anche tecnologicamente avanzate ma sembrerebbe che per nessuno di questi vengano rispettati i tempi autorizzativi previsti dalle norme nazionali e regionali”.
“È un dato di fatto” – prosegue Castronovo – “che nel 2017 gli impianti per il trattamento dell’organico erano 14, di cui 6 pubblici, e nel 2021 gli impianti operativi sono addirittura 12, che hanno trattato poco meno di 300.000 tonnellate di Forsu rispetto al fabbisogno annuo del 2020 di oltre 460.000 tonnellate”.
“Purtroppo nonostante le promesse iniziali del governo Musumeci – dichiara Gianfranco Zanna Presidente regionale di Legambiente- il sistema di gestione del ciclo dei rifiuti continua a reggersi ancora sulle discariche pubbliche e private, gli unici impianti che sono stati realizzati negli ultimi 4 anni come quelli di contrada Timpazzo di Gela, di contrada Borranea di Trapani e la VII vasca di Bellolampo a Palermo. Mentre abbiamo bisogno di impianti a servizio della raccolta differenziata per recuperare materia ed avviarla al riciclo, come ci chiede l’Europa e il nuovo modello di economia circolare e non di impianti che, invece, la seppelliscono o la bruciano come le discariche e i Termovalorizzatori. Prospettare ai Sindaci e alle SRR, come sta facendo la Regione, la soluzione degli inceneritori per risolvere il problema della gestione del secco residuo è solo ingannevole, poiché oltre ad essere un investimento oneroso sia per il pubblico che per il privato, che verrebbe pagato comunque dalle tasse dei siciliani con costi di conferimento di 200€/t, ci vorranno non meno di 7 -10 anni per la loro realizzazione e di fatto impedirebbe il raggiungimento gli obiettivi selettivi e sfidanti di riciclo previsti dalle direttive europee sull’economia circolare.”
All’EcoForum sono state illustrate le buone pratiche del comuni nell’ambito del compostaggio domestico e di comunità di Acquedolci e Taormina e start up dell’economia circolare come quella promossa da Fondazione di Comunità di Messina e da Ecosmed nel comune di Roccavaldina che, attraverso il recupero e la riqualificazione di alcuni capannoni industriali abbandonati, insedierà una realtà produttiva che punterà a valorizzare le trebbie di scarto prodotte dalla lavorazione della birra al fine di produrre bioplastiche e a dirigerà l’attenzione a percorsi di inclusione sociale e lavorativa di persone fragili.
Sicilia Munnizza Free è patrocinato dal Dipartimento Regionale dei Rifiuti –Assessorato Regionale Energia e servizi di pubblica utilità -Regione Sicilia e dall’Anci Sicilia
Il progetto è sostenuto da: CONAI, ASJA, LVS GROUP, AGESP, SARCO, A2A, SEAP e NOVAMONT
05/02/2022
Ufficio stampa Teresa Campagna 338 2116468
05.02.2022 – GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE 2022. Legambiente Sicilia: i Pantani Gelsari Lentini diventino riserva naturale
- data Febbraio 05, 2022
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Nell’ambito della campagna PrezioseXNatura, flash mob questa mattina di Legambiente Sicilia per chiedere che i Pantani Gelsari e Lentini diventino una riserva naturale.
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