14.01.2022 – Scacco matto alle rinnovabili. In Italia ancora troppi ostacoli alla diffusione delle fonti pulite. La mappa dei 20 luoghi simbolo dove oggi le rinnovabili sono ostacolate e ferme al palo a causa di burocrazia, amministrazioni locali e regionali, Sovrintendenze e comitati Nimby e Nimto. Gli impianti bloccati in Sicilia. Dichiarazione di Anita Astuto, responsabile Energia e clima di Legambiente Sicilia
- data Gennaio 14, 2022
- autore ufficiostampa
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Nell’Italia del sole e del vento, le rinnovabili faticano a decollare, anzi il più delle volte sono ostacolate da una burocrazia farraginosa, ma anche da blocchi da parte di amministrazioni locali e regionali, da comitati Nimby (non nel mio giardino) e Nimto (non nel mio mandato) senza dimenticare il ruolo del Ministero della Cultura e delle Sovrintendenze. A metterle sotto scacco matto sono normative obsolete, la lentezza nel rilascio delle autorizzazioni, la discrezionalità nelle procedure di Valutazione di impatto ambientale, blocchi da parte delle sovrintendenze, norme regionali disomogenee tra loro a cui si aggiungono contenziosi tra istituzioni. E la poca chiarezza è anche causa delle opposizioni dei territori che devono districarsi tra regole confuse e contraddittorie.
È quanto emerge dalla fotografia scattata dal nuovo report di Legambiente “Scacco Matto alle rinnovabili. Tutta la burocrazia che blocca lo sviluppo delle rinnovabili favorendo gas e finte soluzioni”.
“Assistiamo basiti allo stop alle rinnovabili. Il rapporto pubblicato oggi – dichiara Anita Astuto, responsabile Energia e clima di Legambiente Sicilia – è una fotografia desolante di un Paese e di una Regione che non vuole vedere la soluzione ma crogiolarsi nei suoi problemi, facendo di fatto gli interessi delle lobbies delle fossili, degli eterni signori delle discariche e degli inceneritori.
La nostra atavica emergenza rifiuti potrebbe essere risolta in primis con impianti per la produzione di biometano da FORSU e la questione dei rincari del gas con bollette alle stelle, dovrebbe far riflettere sulla necessità di lavorare perché gli impianti da fonte rinnovabile possano farsi presto e bene. Tra le storie simbolo del rapporto non potevano mancare casi emblematici nella nostra regione: dallo stop all’impianto di biometano a San Filippo del Mela alle opposizioni dell’impianto di biogas di Modica/Pozzallo, all’impianto eolico offsore nel Canale di Sicilia. Uno scacco matto alle rinnovabili dovuto non solo all’immobilismo e alle lungaggini burocratiche, ma anche all’insensata opposizione ad impianti da parte di amministrazioni regionali e locali che di comitati di cittadini, spesso disinformati. Senza dubbio è importante vigilare sulla qualità dei progetti e il ruolo di sentinella da parte di tante espressioni territoriali, compresi i nostri circoli, è importante per evitare che si realizzino opere inutili e dannose. Tuttavia il giudizio negativo da parte di enti e o l’opposizione da parte di amministrazioni locali o cittadini va supportata da valutazioni obiettive che portino all’individuazione di soluzioni, non alla paralisi”.
Il report completo su www.legambiente.it
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