08.11.2021 – Sull’acqua pubblica non si torna indietro. Legambiente Sicilia: Occorre al più presto correggere le storture del sistema idrico siciliano dando compiuta applicazione alla legge 19/2015
- data Novembre 08, 2021
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
- 0
“Si scrive acqua, si legge svendita e affari per SicilAcque”. Parafrasando uno slogan utilizzato durante il referendum per la pubblicizzazione dell’acqua del 2011, sembra proprio questa la finalità del ddl 1066 /21 sull’istituzione dell’autorità unica che, nei fatti, consegnerebbe a SicilAcque, la società monstre voluta da Cuffaro di proprietà della multinazionale Veolia, una posizione dominante nella gestione degli ingenti fondi pubblici del PNRR e della prossima programmazione europea. Timori e perplessità su questa paventata riforma che Legambiente condivide con chi, sindaci, associazioni e il Forum Acqua Bene comune, si è battuto in questi anni per affermare in Sicilia la risorsa acqua come bene comune e per garantirne l’accesso e il diritto anche ai meno abbienti. Occorre al più presto correggere le storture del sistema idrico siciliano dando compiuta applicazione alla legge 19/2015, rivendicando innanzitutto la correttezza degli adempimenti contrattuali in capo a Siciliacque sugli investimenti effettuati e sulle tariffe applicate dal 2016 ad oggi riconosciute illegittime dal CGA. La riforma proposta creerebbe ulteriori ritardi e confusione. Occorre, invece intervenire su una legge esistente – che Legambiente ritiene essere una buona legge – migliorandola e adeguandola alle necessità di una gestione della risorsa idrica più equa, razionale e sostenibile attraverso il coinvolgimento del settore urbano, civile, industriale e agricolo.
Commenti recenti