05.08.2021 – Basta buttare soldi sulle carte del Ponte sullo Stretto. Altri 50 milioni di euro per un progetto fallito. Dichiarazione di Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente, e Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia
- data Agosto 05, 2021
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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L’annuncio del Ministro Giovannini riguardante il fatto che in Primavera sarà pronto il progetto di fattibilità per il Ponte sullo Stretto, con la conseguenza di avviare un dibattito pubblico e arrivare ad una scelta condivisa con risorse da individuare nella legge di bilancio 2023, ha eccitato gli animi del partito pro ponte ma in realtà nasconde molte bugie, come Legambiente racconta da tempo.
“L’unica certezza – dichiarano Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente, e Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – è che saranno spesi altri 50 milioni di euro che si aggiungono ai 900 milioni spesi in questi anni, solo per disegnare elaborati e tenere in piedi società inutili. Il progetto del ponte a campata unica è, infatti, fallito tecnicamente, perché non superava i problemi geologici e sismici, ed economicamente perché le risorse private non riuscivano a finanziare l’opera. Siamo curiosi di sapere come questi problemi saranno risolti e come le risorse pubbliche potranno finanziare un’opera di questa dimensione, considerando che non si potrà accedere alle risorse del Pnrr o a quelle europee. Intanto, la realtà dei fatti è che il servizio di traghettamento e ferroviario in questi anni è peggiorata sia tra Sicilia e Calabria che nei collegamenti verso Roma. Al Ministro Giovannini chiediamo di raccontare come sarà potenziato il servizio nei prossimi mesi e anni, perché questo si aspettano i cittadini siciliani e calabresi, che da troppo tempo ascoltano promesse e impegni. Chiediamo anche, – concludono Zanchini e Zanna – di garantire che il percorso di decisione e di dibattito pubblico non riguardi solo la soluzione a campata unica o a più campate, ma anche quella di un vero potenziamento del traghettamento con soluzioni come quelle esistenti nel Mar Baltico con traghetti lunghi oltre 200 metri che permetterebbero di ridurre a meno di 30 minuti l’attraversamento in treno”.
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