03.08.2021 – Il monitoraggio della Goletta di Legambiente sui laghi siciliani Soprano, diga San giovanni, Piana degli Albanesi e Pozzillo. Dei cinque punti monitorati in quattro laghi, due risultano fuori i limiti di legge. Giudicati come “fortemente inquinati” il prelievo nel lago Soprano e quello nel diga San Giovanni
- data Agosto 04, 2021
- autore ufficiostampa
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Sono stati cinque in tutto, i punti monitorati quest’anno dalla Goletta di Legambiente nelle acque dei laghi Soprano, diga San Giovanni, Pozzillo e Piana degli Albanesi e sottoposti ad analisi microbiologiche. Di questi due sono risultati essere fuori dai limiti di legge. Più precisamente il prelievo effettuato nel lago Soprano e quello nel diga San Giovanni sono stati giudicati entrambi come “fortemente inquinati”.
Qui la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi
Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi.
È questa in sintesi la fotografia scattata nella tappa siciliana lungo le sponde dei quattro laghi da un team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani.
”La conferma del dato negativo per quanto riguarda il Lago Soprano era nelle nostre aspettative ed evidenzia di fatto il colpevole disinteresse da parte delle autorità preposte ai controlli nonostante l’allarme lanciato proprio nella scorsa edizione di Goletta dei Laghi in conseguenza ad un identico risultato – dichiara Claudia Casa Direttrice di Legambiente Sicilia . Ma anche per quanto riguarda la diga San Giovanni, che quest’anno abbiamo deciso di monitorare a seguito di segnalazioni da parte di comuni cittadini, lo scoraggiante referto era abbastanza prevedibile e tra l’altro ci servirà per rapportarlo a quanto emerso dalle analisi fatte alla foce del fiume Naro nell’ambito di Goletta Verde, corso d’acqua dal cui sbarramento prende vita proprio il lago San Giovanni e che quest’anno ha praticamente arrestato la sua corsa verso il mare ben prima di sfociarvi. Da segnalare, oltre ai dati negativi delle analisi riferiti a questi due laghi, anche la penuria di acqua che le squadre di volontari e tecnici incaricati del campionamento, hanno rilevato sia sul Soprano che sul Pozzillo a causa della mala gestione delle dighe”.
“Il patrimonio lacustre della Sicilia è quasi totalmente formato da invasi artificiali, la cui realizzazione ha per lo più favorito gli interessi, spesso poco limpidi, di pochi e non ha dato l’acqua per bere o coltivare ai siciliani – dichiara Gianfranco Zanna Presidente Legambiente Sicilia -. A causa della mala gestione degli Enti preposti la stragrande maggioranza delle dighe hanno non pochi problemi di gestione e manutenzione come testimoniano gli ultimi episodi di quella della Sciaguana, di Ponte Barche, della Nicoletti. Questi episodi che hanno portato al prosciugamento delle acque con conseguente moria di pesci, dimostrano il fallimento continuo e costante di una politica regionale che, invece di occuparsi di risolvere queste emergenze relative a problemi di tenuta, di efficientamento e di collaudo, decide di spendere 60 milioni di euro per completare l’inutile e abusiva diga di Pietrarossa. Con una cifra infinitamente inferiore avremmo potuto manutenere meglio le dighe esistenti riparando ad esempio le perdite e collaudandole al massimo delle loro capacità e, alla fine, avremmo potuto invasare molta più acqua di quella che forse conterrà questa discutibile nuova diga”.
Partner principali della campagna, anche per il 2021, sono il CONOU, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, che grazie alla raccolta e rigenerazione di un rifiuto pericoloso ha consentito all’Italia di diventare una realtà di eccellenza in Europa nel settore dell’economia circolare, Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Media partner il mensile di Legambiente, la Nuova Ecologia.
Anche quest’anno il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati è main partner della campagna estiva di Legambiente. Attivo dal 1984 anni, il CONOU garantisce la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale. L’olio usato – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche. Ma l’olio usato è anche un’importante risorsa perché grazie alla filiera del Consorzio, può essere rigenerato tornando a nuova vita in un’ottica di economia circolare: il 98,8% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti. Un dato che fa dell’Italia il Paese leader in Europa. “La difesa dell’ambiente e in particolare del mare e dei laghi rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega il Presidente del CONOU, Riccardo Piunti. “Il Consorzio, paradigma di circolarità, dovrà continuare a fornire il massimo contributo possibile verso gli obiettivi di economia circolare, che resta il pilastro fondamentale della battaglia per ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali del Pianeta e quindi contrastare il cambiamento climatico”.
I DETTAGLI DELLE ANALISI MICROBIOLOGICHE SVOLTE NEI QUATTRO LAGHI SICILIANI
I prelievi e le analisi di Goletta dei Laghi vengono eseguiti da tecnici e volontari di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando laboratori certificati sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).
LEGENDA
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100ml
FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2000 UFC/100ml
Sono quattro i laghi campionati in questa edizione della Goletta dei Laghi in Sicilia, uno in più dell’anno scorso: il lago Soprano, in provincia di Caltanissetta, il lago diga San Giovanni in provincia di Agrigento, il lago di Piana degli Albanesi (Palermo) e il lago Pozzillo (Enna). Di questi solo il primo era stato campionato anche lo scorso anno, mentre per gli altri è la prima volta.
Andando nel dettaglio delle analisi effettuate e dei loro risultati è emerso che solo per due prelievi effettuati rispettivamente sui laghi Soprano e diga San Giovanni sono emerse criticità, quindi due laghi su quattro.
In particolare sul lago Soprano è stato ripetuto il prelievo nello stesso punto dello scorso anno, in Contrada Cuba, ed è risultato nuovamente “Fortemente inquinato“. Per il lago di Naro, diga San Giovanni, è stato prelevato un campione nel fiume Naro, nel punto di immissione nel lago, ed è risultato “Fortemente inquinato”. Per il lago Pozzillo il punto campionato alla fine di via dell’arena, nella contrada Piano Arena del comune di Regalbuto, è risultato “Entro i limiti” alle analisi microbiologiche e secondo il giudizio di Goletta dei Laghi. Infine, nel lago di Piana degli Albanesi sono stati prelevati due campioni, uno presso l’ansa est, alla fine di via del lago, nel comune di Santa Cristina Gela, l’altro nell’ansa nord, in contrada Sant’Agata, nel comune di Piana degli Albanesi: entrambi sono risultati “Entro i limiti”
E’ bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. Il monitoraggio delle acque in questi quattro laghi siciliani sono stati eseguiti tra il 21 e il 30 luglio.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
Goletta dei Laghi è anche l’occasione per tornare sul tema delle microplastiche nelle acque interne. In particolare, i laghi Garda, Trasimeno e Bracciano sono al centro del progetto Life Blue Lakes che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità competenti e istituzioni.
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