16.11.2020 – “Parta subito la bonifica della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea e, nel rispetto delle norme, si porti avanti il progetto per realizzare i nuovi impianti per eliminare i pericoli attuali, gestire i rifiuti in modo produttivo, far risparmiare i cittadini”. Dichiarazione di Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, e Carmelo Ceraolo, presidente del circolo del Longano
- data Novembre 16, 2020
- autore ufficiostampa
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“La Sicilia ha bisogno d’impianti per gestire i rifiuti. Non ha più bisogno di discariche, nuove o ampliate. E quelle che ci sono bisogna chiuderle prima possibile e bonificarle.
La discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, l’ennesimo, putrescente e vergognoso sito dove negli anni sono stati abbancati tonnellate e tonnellate di rifiuti senza regole, creando una gravissima situazione di pericolo per tutte le comunità che vivono nel territorio, deve essere messa in sicurezza nel più breve tempo possibile per evitare un disastro ambientale sempre più probabile e completamente bonificata per evitare ulteriori danni in futuro”. Lo dichiarano Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, e Carmelo Ceraolo, presidente del circolo del Longano, che continuano: “La discarica di Mazzarrà rappresenta una delle pagine più vergognose di come sono stati gestiti i rifiuti nella nostra regione negli ultimi 20 anni, adesso però dobbiamo voltare pagina e batterci perché, oltre alla bonifica del sito, si realizzino quegli impianti moderni ed efficienti per gestire in modo virtuoso i rifiuti e affermare anche in Sicilia l’economia circolare.
La ‘SRR Messina provincia’ si è posta giustamente l’obiettivo di realizzare degli impianti per accogliere i rifiuti, innanzitutto dei Comuni dell’intero comprensorio, e farli diventare una risorsa. Altrimenti, si continuerà, per ancora molti anni, a portare i rifiuti di Barcellona Pozzo di Gotto, Terme Vigliatore, Furnari, Capo d’Orlando e di tutti i Comuni limitrofi a centinaia di chilometri, riempiendo altre discariche. E i cittadini di questi paesi dovranno continuare a pagare TARI sempre più care per coprire i costi anche dei trasporti. Inoltre, com’e noto, l’area adiacente la discarica di contrada Zuppà ospita degli impianti di trattamento del biogas e del percolato, in pratica mai entrati in funzione, e dei capannoni anch’essi in stato d’abbandono. Tutto è nella disponibilità della SRR e riteniamo in regola con tutte le concessioni, compresa quella edilizia. Il progetto di projet financing proposto riesce a mettere insieme tutte queste questioni, compreso quella di eliminare alcune possibili minacce per l’ambiente come, appunto, il percolato e il biogas prodotti ogni giorno dalla discarica non più utilizzata.
L’impianto di digestione anaerobica, cioè senza aria, quindi senza alcuna emissione di cattivi odori, risponderebbe a tante esigenze di chi vive e lavora in questa parte della provincia di Messina: gli sfalci, le potature, gli altri sottoprodotti agroindustriali, sarebbero con la frazione organica della raccolta differenziata – che resta per noi la priorità e la vera e seria risposta all’emergenza che continuiamo a vivere dopo 20 anni – trattate per diventare compost di qualità e fertilizzante per le nostre campagne sempre più desertificate e povere di azoto e per i vivai della zona, al posto degli additivi chimici usati adesso. Inoltre, sarebbe prodotto del biometano da mettere in rete e che domani si potrebbe usare anche per alimentare i mezzi pubblici come gli scuolabus, contribuendo alla decarbonizzazione della nostra regione.
È ovvio e scontato che i progetti di tutti gli impianti previsti, vecchi e nuovi, dovranno essere valutati rigorosamente e ottenere le necessarie autorizzazioni previste, ma speriamo che si faccia presto.
Seguiremo con la massima attenzione quali sviluppi ci saranno – concludono – per arrivare ad una nuova vita del sito di contrada Zuppà, che deve chiudere con un triste e pericoloso passato e aprire una prospettiva di futuro sostenibile e produttivo. Legambiente guarda avanti, vuole continuare a confrontarsi con tutti i protagonisti del territorio, dalle istituzioni alle associazioni, dai comitati civici a chi opera e produce, ma lo vuole fare sapendo che questo è il tempo del coraggio e della coerenza, dove non sono più ammissibili le facili semplificazioni o quei comportamenti che alimentano la disinformazione tra i cittadini: questi sono comportamenti irresponsabili. Noi ci mettiamo la faccia e indichiamo una soluzione seria e concreta ai problemi dei nostri territori”.
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