06.06.2020 – Inchiesta sulla ‘Sicula Trasporti’ e gestione dei rifiuti. “I colpevoli non sono solo i Leonardi o qualche funzionario corrotto. È la politica siciliana, tutta, che ha deciso di mandare da loro enormi quantità di rifiuti sapendo che era impossibile trattarli legalmente. Si volti finalmente pagina: raccolta differenziata, impianti di riciclo, chiusura delle discariche”. Dichiarazione di Gianfranco zanna, presidente di Legambiente Sicilia
- data Giugno 06, 2020
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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“L’inchiesta della Procura di Catania sui possibili illeciti ambientali dei titolari della ‘Sicula Trasporti’, che gestisce la più grande discarica del mezzogiorno, va al di là delle persone incriminate, che risponderanno dei reati contestati nelle sedi giudiziarie”. Lo dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, che continua: “L’indagine, palesemente e in modo trasparente, mette in evidenza la responsabilità politica di chi mandava a quella discarica una quantità enorme di rifiuti, pienamente consapevole che sarebbero stati trattati in modo illegale. Semplicemente perché era noto a tutti che era tecnicamente impossibile trattarli in modo corretto e secondo le normative. E questa non può essere una responsabilità pubblica addebitabile solo ai funzionari, corrotti o meno. È una gravissima responsabilità politica – attacca Zanna – di tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi vent’anni, dell’intero arco parlamentare, di chi sta in maggioranza e, persino, di chi dall’opposizione non ha sollevato la questione seriamente e fino in fondo, chiedendo, come noi facciamo da tempo, soluzioni alternative e coerenti al ‘sistema delle discariche’. L’unica soluzione resta quella di puntare, in modo drastico, senza contraddizioni o tentennamenti, sulla raccolta differenziata; costruire tanti impianti di riciclo diffusi in tutta la regione a partire dai digestori anaerobici per produrre biometano e compost; prevedere la chiusura di tutte le attuali discariche al completamento delle loro capacità di abbancamento, portando, eventualmente, i rifiuti fuori dalla Sicilia.
Queste responsabilità e colpe sono maggiori soprattutto a Palermo, Catania e Messina – conclude il presidente di Legambiente – dove, non facendo la raccolta differenziata, si è continuato ad alimentare questo sistema criminogeno tragicamente noto e finito, per l’ennesima volta, sotto inchiesta”.
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