08.05.2020 – Legambiente Sicilia sulla relazione della Commissione regionale Antimafia dedicata ai rifiuti: “Ben vengano ulteriori approfondimenti sui tanti interrogativi che il testo lascia irrisolti. Un errore essersi concentrati quasi esclusivamente sul tema delle discariche. Si faccia luce sullo scioglimento del Comune di Augusta e sulle autorizzazioni alla fine concesse a due inceneritori e sull’immobilismo della Commissione prefettizia”
- data Maggio 08, 2020
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Ci fa piacere che la commissione regionale antimafia cominci ad approfondire alcuni interrogativi che ci sono nella sua relazione sui rifiuti, sarebbe meglio dire sulle discariche. Vorremmo far qui presente che l’opposizione all’irregolare impianto dell’Acif a Scicli è stata soprattutto una battaglia dei cittadini e di Legambiente, che si sono schierati contro fin dal primo giorno, dando vita a numerose manifestazioni e iniziative. Siamo convinti che con gli argomenti portati avanti e i contenuti sostenuti si è contribuito non poco a far cambiare idee alla Regione sull’autorizzazione inizialmente concessa. Ma, tra i tanti interrogativi e dubbi che la relazione ha lasciato, ci chiediamo, ad esempio, cosa c’entra con questa vicenda lo scioglimento del Comune di Racalmuto o perché la Commissione non si sia interessata dello scioglimento del Comune di Augusta, avvenuta nel marzo del 2013. Nel primo caso la Commissione si basa esclusivamente sulle dichiarazione dell’ex sindaco Salvatore Petrotto, personaggio al quanto particolare, che sostiene, lui e solo lui, un nesso tra lo scioglimento del consiglio comunale e la realizzazione di un centro comunale di raccolta, oltre a sue dichiarazioni roboanti ma velleitarie sul non voler più conferire rifiuti in discarica. Le ragioni dello scioglimento sono invece legate, basta leggere la relazione, a diverse altre questioni sugli affidamenti di lavori pubblici, compromissioni e alle dichiarazioni del mafioso Maurizio Di Gati, diventato collaboratore di giustizia. Viene invece ignorato, alla luce della scelta compiuta dalla Commissione di concentrarsi in modo pressoché totale, compiendo a nostro giudizio un grave errore, sulla vicenda delle discariche in Sicilia come unico tema per affrontare la scandalosa, irregolare e illegittima gestione dei rifiuti nella nostra regione, il caso di Augusta dove il sindaco si era opposto prima che il consiglio comunale venisse sciolto per infiltrazioni mafiose, ma successivamente venivano rilasciate le A.I.A. alla ditta Oikothen per la realizzazione di un impianto di trattamento e smaltimento, inceneritore e discarica, di rifiuti speciali (pericolosi e non) nella zona di Costa Mendola e all’inceneritore Gespi nell’area del porto per il raddoppio delle sue capacità di smaltimento. Come si risponde a questa vicenda rispetto alle letture che la relazione della Commissione fa sugli scioglimenti?”.
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