07.02.2020-““Rap: Regione e Comune non continuino a rimbalzarsi le responsabilità tra chi questa situazione l’ha creata e chi deve risolverla.
- data Febbraio 07, 2020
- autore UFFICIO STAMPA
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“Rap: Regione e Comune non continuino a rimbalzarsi le responsabilità tra chi questa situazione l’ha creata e a chi deve risolverla. La Regione sostenga il costo di trasporto dei rifiuti nelle altre discariche, ma chieda al Comune di realizzare un piano straordinario per estendere la raccolta differenziata in tutta la città entro il 2020. Si ottimizzi il servizio attuale con le risorse umane a disposizione che sono pari a quelli di una città come Milano ma che serve il triplo degli abitanti di Palermo”. Dichiarazione di Tommaso Castronovo, circolo Legambiente Palermo e coordinatore della campagna Sicilia Munnizza Free.
Non possiamo che essere preoccupati per i continui allarmi lanciati sulla situazione economica della RAP che, se confermati, aggraverebbero la già precaria situazione del servizio di raccolta e di spazzamento della città. Ma non vogliamo che, anche questa volta, Regione e Comune continuino a rimbalzarsi le responsabilità tra chi questa situazione l’ha creata e chi deve risolverla. La Regione aveva promesso che avrebbe sostenuto i costi del trasferimento (7,5 milioni di euro) in altre discariche dei rifiuti prodotti dai cittadini palermitani. Lo faccia, senza perdere tempo, ma contestualmente chieda al Comune, come conditio sine qua non, di predisporre e realizzare un piano straordinario per estendere la raccolta differenziata porta a porta in tutta la città entro l’anno. Non è più accettabile che si continui a chiedere soldi alla Regione e a tutti i contribuenti siciliani per gettarli in quel pozzo senza fondo che è la discarica di Bellolampo. Se è necessario, si impegnino invece quei soldi per acquistare mezzi e attrezzi per potenziare la raccolta differenziata in tutta la città. A questo punto non avremo bisogno di altre discariche né a Bellolampo nè altrove, mentre occorrono impianti per il trattamento per l’organico e per il recupero e il riciclo delle materie prime seconde. Leggiamo che il Comune di Palermo si limiterebbe quest’anno a servire con la differenziata solo 250 mila abitanti e che punterebbe ai centri comunali di raccolta. Riteniamo, sulla base delle evidenze locali, che fino a quando ci saranno cassonetti stradali in giro per la città questi servizi funzioneranno poco e male. È necessario ottimizzare il servizio attuale con le risorse umane a disposizione che sono pari a quelli di una città come Milano ma che serve il triplo di abitanti di Palermo e la cui performance superano il 65% di raccolta differenziata”
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