26.07.2019 – Il monitoraggio di Goletta Verde in Sicilia. L’analisi delle acque in Sicilia: 16 punti sui 25 campionati risultano fuorilegge. 12 sono “fortemente inquinati”
- data Luglio 26, 2019
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Su 25 punti sulla costa monitorati, 16 risultano fuori dai limiti di legge. Di questi, 12 sono giudicati “fortemente inquinati”.Nel mirino ci sono sempre canali e foci che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati.
È questa in sintesi la fotografia scattata lungo le coste siciliane dai tecnici di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. A parlarne Gianfranco Zanna,presidente di Legambiente Sicilia, e Mattia Lolli, portavoce della Goletta Verde, nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamane a Palermo, che ha chiuso l’intensa sei giorni sull’isola.
Cinque sono i punti giudicati “fortemente inquinati” in provincia di Palermo, ma il segno rosso è stato tracciato anche nelle province di Messina, Catania, Agrigento,Caltanissetta, Ragusa e Siracusa.
Ilviaggio dell’imbarcazione ambientalista è realizzato anche grazie al sostegno dei partner principali CONOU, Consorzio nazionale perla gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati e Novamont; dei partner sostenitori Assovetro – Endless Ocean,Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio e con il contributo di Pramerica SGR (PramericaSicav Social 4 Future). Media partner del tour è La Nuova Ecologia.
Qui la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento ei risultati delle analisi
Foto e video della conferenza stampa e della tappa siciliana a questolink
Per l’occasione Legambiente ha presentato anche un reportage fotografico sulla situazione delle coste siciliane realizzato da AnnaPaola Montuoro (le foto sono disponibili per i giornalisti, con cortesia di citare l’autrice e il copyright, a questo link)
Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde
È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri mari, prendendo prevalentemente inconsiderazione i punti scelti in base al “maggior rischio”presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge che rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che,attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare. Il monitoraggio delle acque in Sicilia è stato eseguito dalla squadra di tecnici di Legambiente dal 6 al 10 luglio scorsi.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati”i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e“fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
Otto i punti monitorati in provincia di Palermo: sono risultati fortemente inquinati il punto sullo sbocco dello scarico in via Messina Marine a Palermo; sul piano stenditore del lungomare in località Porticello a Santa Flavia; sulla foce del fiume Chiachea a Carini; in località La Praiola a Terrasini e sulla foce del torrente Nocella tra i territori comunali di Terrasini e Trappeto. “Inquinato” il punto campionato sulla spiaggia fronte canale presso piazza Marina a Cefalù. Entro i limiti di legge, infine, sono risultati i punti analizzati presso la spiaggia libera in località porto a Termini Imerese, sulla spiaggia a sinistra della pompa di sollevamento di fronte via Barcarello in località Sferracavallo a Palermo.
Inprovincia di Messina è risultata “fortemente inquinata”la foce del torrente Patrì a Barcellona Pozzo di Gotto, entro ilimiti la spiaggia libera del lungomare Colombo a VillafrancaTirrena. Tre i punti analizzati nel trapanese dai tecnici diGoletta Verde, di cui due risultati entro i limiti (sul lungomareAlighieri a Trapani e a Marinella di Selinunte a Castelvetrano) e unoinquinato, sulla foce del fiume Delia a Mazara del Vallo.
Treanche i punti analizzati nella provincia di Agrigento:“fortemente inquinato” il punto sulla foce del torrenteCansalamone a Sciacca, “inquinato” quello sulla foce del fiumeAkragas ad Agrigento e infine entro i limiti di legge la localitàspiaggia di Marinella a Porto Empedocle.
Inprovincia di Caltanissetta nessun problema per la spiaggiafronte foce del torrente Rizzuto a Butera, mentre risulta fortementeinquinato il punto sulla foce del fiume Gattano a Gela.
Nelragusano il punto campionato sulla foce della Fiumara diModica nel territorio comunale di Scicli è risultato “fortementeinquinato”, così come anticipato due giorni fa da Legambiente inoccasione del blitz sulla foce stessa.
Agrodolce il bilancio in provincia di Siracusa, con la foce del canale Grimaldi nel capoluogo risultato “fortemente inquinato” e la spiaggia del Granatello ad Augusta con parametri entro i limiti previsti dalla legge.
Quattroi punti analizzati nella provincia di Catania: fortementeinquinati lo sbocco dello scarico fognario all’inizio del lungomareGalatea nel comune di Acicastello e la foce dell’Alcantara traCatalabiano e Giardini Naxos; inquinata la foce del torrente Macchiaa Mascali. Infine, entro i limiti di legge il punto sulla spiaggiafronte canale Forcile in contrada Pontano d’Arci a Catania.
“Iltema della depurazione è un’emergenza su cui non ci sono piùalibi – afferma Mattia Lolli, portavoce della Goletta Verde– è infatti notizia di ieri il parere motivato da parte dellaCommissione Europea sulla nuova procedura d’infrazione ai dannidell’Italia sulla maladepurazione. Sono 237 le località nel Paeseche non dispongono di adeguati sistemi di raccolta e trattamentodelle acque di scarico. Molte di queste sono in Sicilia. Si trattadella quarta procedura d’infrazione, basti pensare che solo per laprima la Commissione Europea ha già condannato l’Italia a pagareuna multa di 25 milioni di euro più 30 milioni per ogni semestre diritardo nella messa a norma. Soldi che avremmo potuto spendere perprogetti innovativi a difesa della salute del mare e dei cittadini”.
“Malgrado le nostre denunce costanti e le multe salate da parte della Commissione Europea in Sicilia continua a non cambiare nulla –afferma Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia –al di là dei proclami delle istituzioni e delle rassicurazioni da parte delle autorità preposte ai controlli, restano i fatti. Due terzi dei cittadini siciliani, infatti, non sono collegati a sistemi di depurazione efficienti e funzionanti. Per questo il nostro mare rimane inquinato, sporco, e il nostro territorio malato. In questo quadro quella del palermitano rappresenta la situazione più devastante e vergognosa”.
Permangono,poi, le criticità sulla cartellonistica informativa rivolta ai cittadini che, nonostante sia obbligatoria ormai da anni per i Comuni, non viene ancora rispettata. Indicazioni che hanno la funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del mare e i dati delle ultime analisi. In nessuno dei venticinque punti monitorati i tecnici di Goletta Verde hanno segnalatola presenza di questo cartello.
Tra i fattori inquinanti, troppo spesso sottovalutati, c’è anche il corretto smaltimento degli oli esausti. Ecco perché anche quest’anno il CONOU, il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, affianca, in qualità di partner principale, le campagne estive di Goletta Verde e di Goletta dei Laghi di Legambiente. Da oltre 35 anni il Consorzio è il punto di riferimento italiano per la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale. Nel 2018,in Sicilia, il Consorzio ha proceduto alla raccolta di 7.964 tonnellate di olio minerale usato. L’olio – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che, se smaltito indiscriminatamente, può determinare gravi effetti inquinanti. Altresì, se gestito e rigenerato secondo la prassi corretta, diviene una risorsa preziosa che torna a nuova vita sotto forma di basi lubrificanti; un esempio corretto di economia circolare. Negli anni di attività il CONOU ha raccolto 6 milioni di tonnellate di olio usato, avviandone a rigenerazione 5,3 milioni e consentendo la produzione di 3 milioni di tonnellate di olio rigenerato e un risparmio sulle importazioni di petrolio di circa 3 miliardi di euro, ponendo così l’Italia in vetta al settore a livello europeo. “La nostra è una missione precisa: salvaguardare l’ambiente da un inquinante pericoloso, ottimizzandone la gestione e i costi relativi in una ottica di massimo riutilizzo” – ha spiegato il presidente del CONOU, Paolo Tomasi. “Il nostro operato in difesa dell’ambiente, del mare e dei laghi in particolare, oltre ad evitare una potenziale dispersione di un rifiuto pericoloso, lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese”.
Ilmonitoraggio scientifico
I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente che anticipano il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi,che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) echimico-fisici (temperatura dell’acqua, PH, conducibilità /salinità). Le analisi chimico-fisiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.
LEGENDA
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO =Enterococchi intestinali >200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >500UFC/100ml.
FORTEMENTE INQUINATO =Enterococchi intestinali >400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli>1000 UFC/100ml.
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Ufficio Stampa: MattiaFonzi | +39 349 197 9541 | golettaverde@legambiente.it
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