09.12.2018 – Fermare la febbre del Pianeta. COP 24: blitz al Porto di Palermo degli attivisti di Legambiente per chiedere che anche il trasporto marittimo si adegui alle misure di contenimento delle emissioni di CO2.
- data Dicembre 09, 2018
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
- 0
Blitz al Porto di Palermo degli attivisti di Legambiente Palermo per chiedere che anche il trasporto marittimo si adegui alle misure di contenimento delle emissioni di CO2. Una nave da crociera inquina quanto una centrale a carbone. Sia reinstallata la centralina di rilevamento delle emissioni di biossido di zolfo.
In questi giorni in Polonia a Katowice e fino al 14 dicembre si sta svolgendo la conferenza sul clima (COP 24) dove i leader di tutti i paesi sono chiamati a tradurre in azione gli accordi di Parigi del 2015. Occorre che ci sia una risposta politica chiara e forte dei governi al messaggio di urgenza e speranza inviato dall’IPCC per tradurre in realtà la promessa di Parigi.
Nonostante le emissioni siano riprese a crescere, sia a livello globale che in Europa, invertire la rotta è possibile, come evidenzia il rapporto IPCC, sia dal punto di vista tecnologico che economico. Per vincere questa sfida è indispensabile un maggiore impegno da parte dei paesi più ricchi. L’Accordo di Parigi, infatti, prevede la necessità di una più rapida azione climatica per quei paesi che hanno maggiori capacità economiche e responsabilità storiche per l’attuale livello di emissioni climalteranti. In Europa ci sono tutte le condizioni per sfruttare appieno le nostre potenzialità economiche imprenditoriali e tecnologiche andando ben oltre il 55% di riduzione delle emissioni entro il 2030, proposto già da diversi governi europei e dall’Europarlamento, in coerenza con una traiettoria in grado di consentirci di raggiungere zero emissioni nette entro il 2040.
I recenti eventi estremi, che hanno provocato disastri ambientali e perdita di vita umane anche nella nostra regione, hanno una causa comune, il cambiamento climatico e diversi responsabili, il modello di produzione, i nostri stili di vita
L’impegno deve essere pieno e totale, e deve puntare alla conversione ecologica della nostra economia e ad un cambiamento dei nostri stili di vita, dalla produzione e distribuzione di energia pulita e rinnovabile alla mobilità sostenibile in tutti i settori.
Ricordiamo che i maggiori settori energivori sono propri i trasporti che insieme quello delle industrie energetiche sono responsabili di circa la metà delle emissioni nazionali di gas climateranti. Ma se mentre il settore della produzione di energia ha ridotto del 23, 9% le emissioni di gas serra rispetto al 1990, in quello dei trasporti le emissioni sono aumentate del 2,4%, a causa dell’incremento della mobilità di merci e passeggeri; per il trasporto su strada, ad esempio, le percorrenze complessive (veicoli-km) per le merci sono aumentate del 16%, e per il trasporto passeggeri del 19%.
Uno dei maggiori vettori inquinanti nelle città portuali è le nave da crociera che a causa dei loro maxi motori da 20-40 MW alimentati da olio combustibile pesante (HFO)-carburante residuato dalla raffinazione del petrolio capaci di emettere livelli di zolfo fino a 3.500 volte superiore a quello dei motori da strada– producono emissioni pari a quello prodotti da un migliaio di auto ferme al semaforo con motore accesso per 10-12 ore.
Nessuna delle navi da crociera che approdano al porto di Palermo e negli altri porti italiani ha introdotto dei processi di riduzione delle emissioni climateranti e cancerogene prodotte di loro motori alimentati da HFO, come monossido di carbonio, composti organici volatili e ossidi di azoto, polveri killer e anidride solforosa, che sono causa di diverse gravi malattie polmonari, cardiovascolari e danni al sistema neurologico. Recenti misurazioni dell’inquinamento a bordo delle navi da crociera hanno poi dimostrato i potenziali pericoli a cui sono esposti i passeggeri. Troupe televisive europee hanno registrato, a bordo delle navi, livelli di particolato ultrafine fino a 200 volte superiori a quello presente nell’aria pulita.
Diventa urgente pretendere sia a livello europeo che locale che vengano adottate soluzioni per un miglioramento dei livelli di riduzione delle emissioni di CO2 prodotte dalle navi da crociera che si stima siano pari al 3% di quelli globali a partire dall’applicazione anche al trasporto marittimo dell’ETS –il sistema di scambio di quote di emissione inteso a limitare la produzione di gas climalteranti e chiedere che i motori di questi città galleggianti siano alimentati a gas naturale liquefatto.
A livello locale è necessario recuperare quel gap tecnologico che consenta di promuovere l’elettrificazione delle banchine dei porti fondamentale per la riduzione dell’impatto ambientale delle attività portuali e per il risparmio energetico consentendo di garantire l’alimentazione delle navi ormeggiate in porto, garantendone la piena operatività in stazionamento, senza l’accensione dei motori di bordo.
Inoltre chiediamo che vengano rilevate e monitorate le emissioni biossido di zolfo nei pressi dell’area portuale e del centro abitato.
Occorre quindi fare molto e al più presto, è necessario richiamare l’attenzione e l’impegno di tutti i livelli di governo, nazionale, regionale e locale, ad adottare una strategia e azioni per il clima per arrestare questa pericolosa corsa alla soglia critica di 1,5°.
Chiediamo un piano ambizioso per l’energia sostenibile e per il clima anche in Sicilia, la cui adozione attendiamo da anni e che sia adeguato ad una visione strategica di una isola 100% rinnovabile.
Allo stesso modo i Comuni, i cui territori sono sempre più fragili e maggiormente esposti agli eventi climatici possono e devono fare di più adottando i PAES e impegnandosi realmente nel porre in essere azioni di mitigazione e adattamento per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2.
Infine imprese e cittadini devono assumere la consapevolezza della loro responsabilità nella qualità di agenti principali delle cause che stanno determinando il collasso del nostro pianeta e compromettendo la sopravvivenza della specie umana.
Modificare i processi di produzione inquinanti e gli stili di vita e di consumo verso la sostenibilità è diventata un’azione irrinunciabile e improcrastinabile.
Commenti recenti