24.10.2018 – Demolizione Villa Abela. Legambiente Sicilia e circolo Legambiente Chico Mendes di Siracusa: “Questa vicenda è un’ulteriore esempio che la strada per fermare il consumo di suolo e la cementificazione selvaggia è ancora lunga e difficile da vincere”
- data Ottobre 24, 2018
- autore ufficiostampa
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Legambiente si è battuta e ha fatto tutto quello che era possibile fare per impedire l’abbattimento e difendere Villa Abela, demolita alcuni giorni fa. Fin dal 2013, quando, appresa la notizia dell’acquisto dell’immobile da parte di una società intenzionata a demolirla per costruire al suo posto un edificio moderno, nel chiedere contestualmente l’accesso agli atti del procedimento di concessione edilizia, avevamo espresso a Comune e Soprintendenza (leggi il documento accesso Soprintendenza) la forte preoccupazione che l’intervento edilizio potesse compromettere la vicina latomia c.d. “dei Cappuccini”, sottoposta a vincolo archeologico e il timore che un manufatto di interesse storico potesse essere distrutto.
La Soprintendenza in effetti aveva già avviato un procedimento di dichiarazione di interesse culturale dell’immobile, adottando i relativi provvedimenti di salvaguardia temporanea, che in seguito all’istruttoria si sarebbe concluso con la decisione di non sottoporre a tutela l’immobile.
Negli anni successivi, del tutto legittimamente, chi si riteneva interessato a impedire la costruzione di un nuovo stabile nel terreno adiacente a quello in cui sorge il proprio condominio, ha proseguito la battaglia al Tar, senza ottenere tuttavia la revoca delle autorizzazioni a costruire.
Non ci piace che una villa, seppur profondamente rimaneggiata nel corso del tempo tanto da perdere – a parere degli organi di tutela – le caratteristiche necessarie per essere sottoposta a vincolo architettonico, sia stata demolita per far posto a una costruzione moderna, ma occorre dire, in tutta onestà, che in assenza di un vincolo da parte della Soprintendenza, in un’area dichiarata edificabile dal vigente piano regolatore (B), per la quale non vale il vincolo di inedificabilità assoluta entro i 150 metri dal mare, inserita in un cotesto già fortemente urbanizzato e in assenza di altri vincoli, non era possibile impedire l’intervento edilizio.
Siamo indignati non solo perché viene cancellata un pezzo della memoria e della storia della città, ma perché questa vicenda è un’ulteriore esempio che la strada per fermare il consumo di suolo e la cementificazione selvaggia è ancora lunga e difficile da vincere. L’unico modo per bloccare la demolizione della villa sarebbe stato quello di modificare per tempo le previsioni urbanistiche del piano regolatore sull’area o vincolare (attraverso un intervento diretto dell’Assessore regionale dei Beni culturali), salvo rifondere al costruttore valore del terreno, spese, mancato guadagno e risarcirgli gli eventuali danni.
Siamo stati tra coloro che con più decisione e coraggio hanno difeso, fin nelle aule di tribunale, il Piano Paesaggistico della provincia di Siracusa, contrapponendoci proprio a quel costruttore che, oggi, costruirà sul terreno di Villa Abela, da presidente dell’Ance, con poca lungimiranza, ha sempre attaccato ogni strumento di tutela paesaggistica e che, se non bastasse, in un’intervista rilasciata ieri al quotidiano ‘La Sicilia’, non esita a definirci quegli “scalmanati pseudoambientalisti” che hanno bloccato la costruzione del resort alla Pillirina. Abbiamo pagato un prezzo molto alto per la difesa di pezzi del territorio della città come l’Epipoli e le Mura Dionigiane, contrapponendoci (spesso da soli!) agli affari loschi del “Sistema Siracusa”.
Da anni ci battiamo per una revisione del PRG che, nel quadro degli strumenti di tutela nel frattempo sopravvenuti, ponga al primo punto la riqualificazione urbana e la rigenerazione. Quindi lezioni sul punto non ne accettiamo da nessuno! La nostra coerenza è cristallina.
Abbiamo vinto, insieme ad altri, tante battaglie per tutelare il patrimonio culturale e naturalistico del nostro territorio, questa è stata una battuta d’arresto, ma non ci farà fermare ne arretrare nel proseguire l’impegno e l’azione per difendere le straordinarie bellezze di Siracusa.
Legambiente Sicilia e circolo Legambiente Chico Mendes di Siracusa
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