11.07.2018 – Enna. Progetto Fassa Bortolo. Legambiente: “Nessuna “ossequiosa accondiscendenza”, la nostra associazione è poco incline a dare seguito a sospetti e dicerie, ma si basa su dati e fatti. Vigileremo per verificare se gli impegni assunti saranno rispettati”
- data Luglio 11, 2018
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
- 0
Da anni Legambiente segue le vicende che hanno interessato monte Scalpello, un sito ad altissimo interesse geologico, paesaggistico e archeologico, letteralmente devastato dalle cave di alcune ditte concessionarie che non hanno mai operato una sola azione di ripristino ambientale. Nelle scorse settimane è stato presentato il progetto Fassa Bortolo che, fra le altre cose, prevede la bonifica dell’area di una delle cave, con la demolizione e la messa in sicurezza di tutti gli edifici residuali dei vecchi impianti, il rinverdimento dell’intero versante oggi lasciato glabro con la ricostituzione del profilo della montagna.
“La nostra associazione – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – è poco incline a dare seguito a sospetti e dicerie, ma si basa su dati e fatti. Da tempo immemore seguiamo e denunciamo i fatti di monte Scalpello, addirittura negli anni ottanta chiedemmo la creazione della Riserva Naturale, non so chi altri abbia seguito tutta la vicenda fino ai giorni nostri. Non abbiamo mai avuto, né mai avremo, una “ossequiosa accondiscendenza” nei confronti di alcuno. Anche nei confronti del progetto della Fassa Bortolo abbiamo lo stesso atteggiamento. A noi poco importano le chiacchiere e i finti allarmismi propagandistici fatti da coloro che, negli anni, si sono, magari, girati dall’altra parte. Il nostro ambientalismo scientifico si basa sulla conoscenza dei progetti. Quello di Fassa Bortolo è serio e responsabile. Si pone finalmente l’obiettivo di recuperare una profonda ferita in un bel profilo di montagna ed è mirato alla produzione di materiali edili ad alta sostenibilità ambientale. La serietà è anche dimostrata dalla disponibilità a realizzare una struttura che possa conservare e rendere fruibile i reperti ritrovati nell’attigua zona archeologica che è stata interamente esclusa da qualsiasi operazione estrattiva. Continueremo a vigilare per verificare se gli impegni assunti saranno rispettati”.
Commenti recenti