24.03.2018 – Stanno uccidendo il mare. Il decreto dell’Assessorato regionale alla Pesca sull’uso della sciabica apre – nei fatti – la strada al prelievo indiscriminato di novellame. Legambiente attiverà i suoi uffici legali per valutare eventuali impugnazioni
- data Marzo 24, 2018
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Con la pubblicazione del “decreto di autorizzazione alla pesca sperimentale del Cicirello del Rossetto”, si apre – nei fatti – la strada alla pesca indiscriminata di novellame ed all’impoverimento delle risorse ittiche. La possibilità di tenere a bordo la sciabica per l’uso dichiarato di pesca sperimentale e la sostanziale assenza di controlli permetteranno alle marinerie più spregiudicate di rastrellare il novellame in tratti di mare già soggetti a pressione di pesca insostenibile.
Pare il caso di ricordare che già in vigenza dei divieti si registrava l’immissione sul mercato locale di novellame, segno che i controlli non erano sufficienti ad impedire gli abusi. Col nuovo decreto sarà quasi impossibile sanzionare la pesca illegale, dal momento che sarà consentito tenere a bordo l’attrezzo che la permette.
La “trovata” della sperimentazione costituisce un utile espediente per aggirare divieti e controlli; il nostro mare rischia di essere devastato dalla pesca illegale distruggendo le risorse ittiche con danno per la biodiversità, per i consumatori e, alla lunga, per gli stessi pescatori.
Legambiente si oppone a questo scempio e chiede al Governo nazionale ed a quello regionale di rivedere l’intera materia con l’obiettivo di assicurare l’integrità e la rinnovabilità delle risorse ittiche. Appare opinabile, poi, come questo provvedimento possa determinare la commercializzazione del pescato (in sostanza corrispondere alle aspettative dei pescatori) dal momento che prevede un’attività di ricerca scientifica e di sperimentazione.
Ancora una volta, si rischia di alimentare aspettative immotivate e di spingere i pescatori verso pratiche insostenibili e probabilmente anche illegittime.
Non appena si avrà conoscenza dell’esatto contenuto del decreto, Legambiente attiverà i suoi uffici legali per valutare eventuali impugnazioni.
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