23.03.2018 – Migranti, solidarietà di Legambiente a ong Proactiva Open Arms Ciafani (presidente Legambiente) oggi a Pozzallo: “Il soccorso in mare non è reato” E domani l’associazione aderisce alle mobilitazioni #FreeOpenArms di Roma e Pozzallo
- data Marzo 24, 2018
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Legambiente porta la propria solidarietà al comandante e all’equipaggio della nave Proactiva Open Arms, messa sotto sequestro dalla procura di Catania. Oggi pomeriggio, il neo presidente dell’associazione ambientalista Stefano Ciafani si è recato con Teresa Renda, presidente del circolo Legambiente di Pozzallo, Alessia Gambuzza, presidente del circolo Legambiente di Scicli e i volontari dei due circoli, al molo nel porto di Pozzallo dove è ferma l’imbarcazione per esprimere il proprio sostegno alla ong spagnola. Perché il soccorso in mare non può essere reato.
“I soccorsi compiuti dalle ong, dopo la cancellazione di Mare Nostrum, hanno garantito la salvezza a migliaia di persone nel Mediterraneo – ha dichiarato Stefano Ciafani – ora, senza peraltro affrontare nessuno dei drammi che portano le persone a emigrare, si vuole desertificare definitivamente il Mediterraneo da ogni spirito di solidarietà portando a termine l’azione avviata dal governo e dal ministro Minniti con gli accordi sui migranti con la Libia. La Convenzione di Amburgo del 1979 e le altre norme internazionali sul soccorso marittimo – ha proseguito il presidente di Legambiente – impongono che le persone soccorse in mare debbano essere sbarcate nel primo “porto sicuro” sia per prossimità geografica sia dal punto di vista del rispetto dei diritti umani. Il sospetto legittimo è che, dopo il reato di clandestinità inventato dall’allora ministro Maroni, si stia configurando un nuovo reato di solidarietà. E questo è per noi inaccettabile”.
Il responsabile della Ong, il comandante e il coordinatore della nave sono indagati per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché, secondo la procura, la nave della ONG si è rifiutata di consegnare alla Guardia costiera libica le donne e i bambini appena salvati da un gommone in avaria e avrebbe quindi portato in Italia illegalmente i 218 migranti soccorsi. Ma, come ricordano gli avvocati di Progetto Diritti, difensori della ONG, la nave della Proactiva Open Arms è intervenuta su richiesta della stessa Guardia Costiera Italiana, che, solo successivamente e a salvataggio ultimato, avrebbe indicato di consegnare i migranti salvati ai libici.
“Consegnare i migranti soccorsi alle autorità libiche, come richiesto alla Open Arms, avrebbe significato riportarli in un paese da anni in balia di una sanguinosa guerra civile, dove sono reclusi in centri di detenzione nei quali i diritti umani sono sistematicamente violati, quando non vengono venduti come schiavi – commenta Gianfranco Zanna, Presidente di Legambiente Sicilia -. Quello che è certo è che oggi è in essere un drammatico paradosso: riconsegnare ai libici i migranti salvati dal mare vuol dire riconsegnare le vittime ai propri aguzzini, e questo è un dato di fatto, tanto che la stessa ONU ha recentemente definito ‘terrificanti’ le condizioni in cui vivono i migranti ammassati nei centri di detenzione libica”.
Per Legambiente deve alzarsi dall’Europa una voce forte e chiara che metta un freno a questa deriva. Se l’Europa ha un senso ce l’ha solo se rifiuta le politiche dei respingimenti, e se cambia passo superando la sindrome da fortino accerchiato, in cui ci stanno facendo precipitare tutti coloro che hanno speculato in questi mesi sulle paure della gente.
Per questo Legambiente aderisce con convinzione alle mobilitazioni organizzate domani, sabato 24 marzo a Pozzallo e a Roma per ribadire l’importanza del soccorso in mare e dire no a chi vorrebbe introdurre il reato di solidarietà. Sarà al sit-in #FreeOpenArms organizzato in Piazza Madonna di Loreto alle 12.00 da Proactive Open Arms in concomitanza con altri appuntamenti in diverse città spagnole: Barcellona, Madrid, Palma, Alicante. A Pozzallo, al porto, a partire dalle 10.00 insieme alla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Casa delle Culture – Mediterranean Hope e la Chiesa Metodista di Scicli.
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