20.04.2017 – In nome del popolo inquinato. Legambiente lancia una grande mobilitazione per chiedere norme contro le emissioni industriali, il piano regionale per la tutela della qualità dell’aria e prescrizioni più stringenti per le industrie
- data Aprile 20, 2017
- autore ufficiostampa
- In Ambiente
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Denunce, segnalazioni … ne abbiamo fatte tante nel corso di questi anni. Sempre più circostanziate e puntuali, accompagnandole con l’elaborazione di dati che abbiamo messo a disposizione delle autorità amministrative e giudiziarie. Come è avvenuto con i dossier “Mal’aria Industriale” presentato nel 2012 e “Bonifiche dei siti inquinati: chimera o realtà?”, sulle bonifiche delle aree che ricadono all’interno del Sito d’Interesse Nazionale di Priolo, del 2014.
L’impegno di tanti – inizialmente associazioni, comitati, singoli cittadini e da qualche tempo anche Sindaci, deputati nazionali e regionali – ha prodotto un corpus di norme e di prescrizioni non indifferente. Oltre alle previsioni del D.lgs n. 152/06 (T.U. ambientale) e al Decreto legislativo 13/08/2010, n. 155 che stabilisce i valori limite per le concentrazioni nell’aria ambiente dei diversi inquinanti, individua gli obiettivi di qualità dell’aria ambiente volti a evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l’ambiente, vanno annoverati il “Protocollo d’Intesa per il monitoraggio e la prevenzione dei fenomeni di inquinamento atmosferico nell’area ad elevato rischio ambientale della provincia di Siracusa”, sottoscritto presso la Prefettura di Siracusa il 09/05/05, il DDUS dell’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana N. 7 del 14/06/2006 con il quale è stato approvato il Piano d’azione con le misure (riduzione marcia impianti, cambio combustibili, fermo totale, ecc.) da attuare nel breve periodo.
Questo sistema di norme non ha ancora dato i risultati sperati. Gli episodi di emissioni inquinanti a forte impatto odorigeno anziché diminuire si verificano con sempre maggiore frequenza. Elevatissime emissioni di idrogeno solforato ed idrocarburi, come quelle segnalate in questi giorni che stanno provocando malessere nelle popolazioni, si fanno sempre più ricorrenti e segnalano il deficit nelle misure per contenere e ridurre quegli inquinanti non normati che però hanno effetti negativi sulla qualità dell’aria e la salute delle persone.
È una nostra antica rivendicazione, quella di adeguare la normativa vigente introducendo limiti e/o valori obiettivo per alcuni inquinanti come idrocarburi non metanici, idrogeno solforato, che ad ottobre 2016 ha trovato conforto nella presa di posizione di ARPA Sicilia che ha investito della questione il Ministero Ambiente ed altri enti.
Nessun intervento concreto ne è però seguito. La segnalazione dell’ARPA, rivolta in primo luogo al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Siciliana è rimasta lettera morta!
Per questo è il momento di alzare il tiro e chiedere una mobilitazione generale e popolare per chiedere interventi immediati e non più rimandabili.
Su alcuni obiettivi, che ci piace definire misure salvavita, già proposti negli anni passati e ancora più recentemente e che sommariamente qui ricapitoliamo, chiediamo un impegno forte, concreto e misurabile di tutte le istituzioni, da quelle locali fino a quelle nazionali. Ne va della loro credibilità ma, soprattutto, della nostra salute.
– la revisione dei provvedimenti AIA finora concessi per verificare, per ciò che attiene le emissioni in atmosfera, che siano state prescritte e poi realmente adottate le migliori tecnologie disponibili (BAT);
– la realizzazione presso le industrie di sistemi tali da recuperare in tutto o in massima parte gli off-gas per evitarne l’invio alle torce;
– l’adeguamento tecnologico dell’impianto di depurazione IAS di Priolo per azzerare le sue emissioni;
– il controllo e la revisione degli impianti di desolforazione con il divieto di utilizzo della H2S nei forni;
– uscita graduale dal pet-coke (carbone da petrolio) nei forni delle cementerie, puntando sull’innovazione;
– un check-up straordinario di tutti i serbatoi e le condutture al fine di verificare ed eliminare le emissioni fuggitive;
– il controllo costante sulle navi mercantili e sui terminali petroliferi per verificarne la rispondenza alle norme di sicurezza e di legge per quanto attiene le emissioni, il recupero vapori e l’efficienza delle linee di ritorno gas;
– il censimento delle attività di bonifica con azoto presso i depositi, gli impianti, le linee e le navi gasiere e petroliere per valutare l’entità delle emissioni;
– garantire costantemente l’accesso e la diffusione delle informazioni alla popolazione relative alla qualità dell’aria ambiente previste dal Decreto legislativo 13/08/2010, n. 155, pubblicando i report giornalieri sui siti istituzionali dei comuni dell’area e dell’Arpa.
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