16.02.2017 – Abbattimento dei cinghiali sulle Madonie con ordinanze comunali. Legambiente: decisione grave, scientificamente scorretta, già censurata dai giudici
- data Febbraio 17, 2017
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Legambiente Sicilia stigmatizza la decisione assunta dalla Regione, dal Parco delle Madonie e dai Sindaci di procedere all’abbattimento dei cinghiali con ordinanze comunali, come riportato recentemente dalla stampa.
Le leggi nazionali e regionali fissano in modo inderogabile i criteri e le procedure per il controllo della fauna, anche per gravi ed urgenti ragioni di interesse pubblico, imponendo la predisposizione di specifici piani e di censimenti e l’utilizzo preventivo di mezzi di selezione ecologici e di piani di cattura. Gli abbattimenti hanno carattere residuale e possono essere attuati in modo selettivo solo da personale appositamente selezionato.
All’interno del Parco delle Madonie è già stato autorizzato nel 2015 e sino al 2019 un piano di controllo dei suidi, approvato dall’ISPRA-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Legambiente propone di estendere tale modalità operativa al resto del territorio madonita secondo le previsioni delle leggi regionali n. 33 del 1997 e n. 18 del 2015 ed il rispetto dei principi della legge nazionale n. 157 del 1992 sulla protezione della fauna.
È peraltro singolare che tale emergenza cinghiali venga agitata all’indomani della chiusura della stagione venatoria, con la motivazione dell’incolumità alle persone. E’ documentato che le minacce del randagismo sono di gran lunga superiori ma nessuno potrebbe autorizzare l’abbattimento dei cani.
Legambiente ricorda che già il TAR Sicilia ha più volte annullato le ordinanze comunali urgenti e contingibili per l’abbattimento dei cinghiali e per questo ha già interessato il Ministero dell’Ambiente, la Procura della Repubblica di Termini Imerese, il Prefetto di Palermo, il Comando Carabinieri Forestali e tutte le stazioni dell’Arma del comprensorio madonita.
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