13.02.2017 – Con un emendamento osceno il governo Crocetta vuole cancellare i piani paesaggistici. Neanche precedenti governi guidati da presidenti accusati o condannati per rapporti con la mafia erano mai arrivati a tanto
- data Febbraio 17, 2017
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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“Nello squallido assalto alle ultime norme elettorali che si sta consumando all’Ars, in particolare per opera del governo, il presidente Crocetta, insieme agli assessori Contrafatto e Croce, hanno presentato un emendamento osceno che cancella di fatto i piani paesaggistici, peraltro non sottoscritto dall’assessore ai Beni culturali Vermiglio.
Una proposta palesemente incostituzionale, che, siamo certi, il presidente Ardizzone, qualora arrivasse in Aula, non potrà che dichiarare inammissibile, ma, così come quella dell’estate scorsa sulla sanatoria delle case abusive entro la fascia dei 150 metri, continuerà a far parlare in pessimo modo della Sicilia e della sua squalificata e inqualificabile classe dirigente.
L’ennesima vergogna, un’altra ragione in più per non sentirsi degni di essere siciliani”.
La norma è gravissima e palesemente incostituzionale. “Prevede – spiega Zanna – una deroga generalizzata per le opere di “pubblica utilità” che per legge sono tutte le opere pubbliche più le opere private o di concessionari di servizi e lavori pubblici che possono essere dichiarate tali (un elettrodotto, un porto turistico, un parcheggio, una discarica, un inceneritore, ecc).
Interviene a ritroso pure su opere per cui si sono definiti i provvedimenti di diniego per contrasto con i piani recentemente approvati. E’ in totale contrasto con il D.Lgs 42/2004 sui beni paesaggistici che già disciplina, in adesione ai principi costituzionali di tutela del paesaggio, la prevalenza delle norme di tutela e le procedure per la vigenza delle autorizzazioni paesaggistiche rilasciate prima e che non sono in contrasto con i piani successivamente adottati. E, cosa più grave, sposta sul livello politico la valutazione di compatibilità di un’opera con le norme di tutela paesaggistica che è questione prettamente tecnica. Preannunciamo la richiesta di impugnativa al Governo nazionale”.
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