04.07.2016 – Lavori del nuovo porto di Tremestieri, Legambiente Sicilia chiede intervento dell’assessore regionale alle Infrastrutture per non ritardare l’opera ed evitare che sia vanificata la gara d’appalto
- data Luglio 04, 2016
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Nel corso dell’Assemblea dei Soci di Legambiente Sicilia, che si è svolta ieri, alla presenza del vicepresidente nazionale Edoardo Zanchini, è stato approvato un documento riguardante “le pretestuose manfrine procedurali” per bloccare l’avvio del nuovo porto di Tremestieri.
Il nuovo Porto è necessario per la città di Messina, innanzitutto, per motivi di emergenza dovuta al traffico gommato di attraversamento urbano. Ed infatti, l’appalto nasce per rispondere ad una situazione di grave crisi dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri OPCM 3633 del 2007, emessa in regime emergenziale.
Il progetto definitivo è stato consegnato il 17 aprile 2015, già adeguato al parere favorevole alla compatibilità ambientale reso dalla Commissione VIA. Inoltre è stata espletata dalla Stazione appaltante la conferenza di servizi indetta al fine di conseguire tutti i pareri istruttori, conclusa favorevolmente il 18 dicembre 2015.
Ma la Regione Siciliana ha sollevato diversi problemi, come il fatto che si riserva di erogare la sua parte di cofinanziamento solo dopo che il rimanente dell’intera somma sia reso disponibile concretamente dal Ministero per le Infrastrutture. Inoltre la Commissione Regionale dei Lavori Pubblici, lo scorso 15 giugno, ha sollevato una questione di validazione del progetto definitivo post gara, chiedendo che sia sottoposto al parere sia della Commissione Regionale che del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Motivando questa tardiva richiesta con il fatto che la procedura sarebbe passata dal regime speciale a quello ordinario, in sostanza perché i poteri speciali scaduti non sono stati rinnovati.
Legambiente ritiene gli argomenti pretestuosi e parla di “accanimento burocratico” tendente non soltanto a ritardare l’iter dell’opera, ma anche a vanificare la gara d’appalto rendendo impossibile l’avvio dei lavori alle scadenze previste e producendo un danno economico all’Impresa aggiudicataria, nonché un danno ambientale incalcolabile alla città di Messina. Senza contare che il progetto prevede oltre al porto la piattaforma logistica intermodale, che è un’attrezzatura di primaria importanza per la strategia del futuro sviluppo sostenibile dell’intera Area Metropolitana dello Stretto.
Il documento è stato inviato all’Assessore regionale alle Infrastrutture con la richiesta di attivarsi per risolvere la situazione.
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