02.04.2016 – Cambiare il futuro energetico nell’Isola di Favignana. Legambiente dice no al progetto della nuova centrale. Occorre utilizzare il Decreto, che sarà presto approvato dal Governo, per lo sviluppo delle rinnovabili nelle isole minori, per far si che Favignana si spinga sempre più verso le energie rinnovabili
- data Aprile 02, 2016
- autore ufficiostampa
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Impianti da fonti rinnovabili ed efficienti, integrati con smart grid e sistemi di accumulo in modo da ridurre consumi, emissioni e sprechi, avvicinando la domanda di energia e la sua produzione più efficiente. Di questo si è discusso oggi a Favignana, scelta quale campo di sperimentazione ideale per questo tipo di prospettiva.
“ Favignana, come le altre piccole isole italiane, – sottolinea Edoardo Zanchini, vice presidente nazionale di Legambiente – è in qualche modo il simbolo dei problemi energetici italiani, perché l’energia elettrica è prodotta con vecchie e inquinanti centrali a olio combustibile, le bollette per i cittadini sono più alte che nel resto della Penisola. Costruire una transizione per cui queste isole riescano a valorizzare l’energia prodotta dal sole, dal vento, dalle maree, dall’acqua, dalla terra è oggi una sfida affascinante ma anche possibile. Una ricerca che deve essere attenta a integrare queste innovazioni nell’ambiente e nel paesaggio”.
Oggi la produzione e distribuzione dell’energia elettrica è affidata in concessione alla Società Elettrica di Favignana spa che utilizza una centrale termo-elettrica, di 20 MW di potenza installata, alimentati a gasolio e rifornita attraverso navi cisterna. Nell’isola sono installati appena 63 kW di solare fotovoltaico, malgrado le importanti potenzialità per l’utilizzo del solare (1236 kWth/h di radiazione solare annua) ma anche di eolico. L’unico progetto in campo energetico è, però, quello di sostituite la centrale esistente con una da 25 MW, sempre a gasolio, a poche centinaia di metri da Cala Azzurra e da Cala del Bue Marino, in una zona delicata da un punto di vista paesaggistico.
“Fermare il progetto della nuova centrale – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – ed elaborare un piano per rendere Favignana al 100% rinnovabile entro il 2030 è il nostro primo obiettivo. Il secondo è quello di utilizzare il Decreto, che sarà presto approvato dal Governo, per lo sviluppo delle rinnovabili nelle isole minori, per definire i passaggi per un progressivo sviluppo delle fonti rinnovabili. E ancora, rendere conveniente l’autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, e per questo chiediamo che chi produce l’energia da impianti rinnovabili sia esonerato dal pagamento degli oneri di rete e di sistema, e, infine, benefici di incentivi per l’acquisto di pannelli solari e sistemi di accumulo, proprio per il vantaggio che genera attraverso la riduzione dei prelievi dalla rete”.
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