03.07.2015 – Legambiente denuncia: il piano regionale antincendio da tre anni giace inattuato nei cassetti
- data Luglio 09, 2015
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Legambiente Sicilia stigmatizza che il nuovo Piano Regionale Antincendio per la difesa dei boschi e della vegetazione è stato approvato nell’ormai lontano 13 luglio 2012 con deliberazione n. 242 della Giunta Regionale ma da allora giace inattuato nei cassetti della Regione in attesa di essere reso esecutivo con Decreto del Presidente della Regione, come previsto dalla legge regionale 14 del 2006.
Già nel gennaio 2013 e nel maggio 2014 Legambiente aveva sollecitato l’urgente emanazione del Piano, realizzato con studi, rilevamenti e sistemi informativi costati centinaia di migliaia di euro di fondi comunitari del POR Sicilia 2000/2006 Misura 1.09 D, che si sono trasformati in spreco di denaro pubblico e danno erariale a causa della mancata attuazione operativa.
“Chiediamo alla Presidenza della Regione di colmare questi gravi ed immotivati ritardi – dichiara Angelo Dimarca Responsabile Regionale Conservazione Natura di Legambiente Sicilia – e di emanare subito il decreto di approvazione del Piano antincendio predisposto dal Corpo Forestale regionale secondo moderni criteri tecnici e scientifici. La verità è che quel piano imporrebbe di modificare organizzazione e nuove scelte gestionali diverse da quelle improvvisate cui assistiamo da alcuni anni”.
A fronte di quanto realizzato negli anni scorsi, per Legambiente è assurdo che si continui ad operare sulla base del vecchio Piano redatto nel 2003 ed approvato nel 2005, privo delle valutazioni di compatibilità ambientale, frutto di approcci tecnici ed organizzativi obsoleti e da lungo tempo superati non più rispondenti all’assetto degli uffici regionali e soprattutto non coerente con la nuova legge forestale n. 14 del 2006 e con la normativa comunitaria.
Per Legambiente anche questa vicenda è sintomo preoccupante di reiterate omissioni e di una assurda destrutturazione dell’Amministrazione Forestale Regionale che, tra riforme annunciate e smantellamento di quanto è stato realizzato sino ad oggi, sta perdendo ogni connotazione tecnica qualificante e versa in una situazione di disorganizzazione e grave vuoto programmatico.
“Per questo – conclude Dimarca – ci opponiamo alla riduzione del 20% degli operatori del contingente antincendio previsto dalla finanziaria regionale del 2015, in quanto ispirata a criteri ragionieristici e non tecnici sull’efficienza del servizio, che imporrebbe invece un potenziamento ed una diversa distribuzione delle squadre di pronto intervento sul territorio in quanto vi sono zone vulnerabili e a grande rischio non boscate gravemente minacciate ogni anno dagli incendi che distruggono il patrimonio vegetale e le strutture civili”.
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