22.06.2015 – Goletta dei Laghi saluta la Sicilia: non solo Bandiera Nera e inquinamento. “Il Ganzirri è un esempio di buona pratica da cui ripartire”
- data Giugno 22, 2015
- autore ufficiostampa
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Una tappa decisamente ricca di spunti e novità, quella siciliana. Nella seconda regione toccata dalla Goletta dei Laghi 2015, campagna nazionale di Legambiente per la tutela dei bacini lacustri italiani, l’associazione ambientalista ha avuto modo di registrare una serie di situazioni di grande importanza. Dallo stato di salute degli invasi isolani a come le istituzioni locali procedono alla loro gestione, i temi affrontati tra venerdì 19 e domenica 21 giugno sono stati diversi, purtroppo non sempre con risultati positivi.
A Palermo, Legambiente Sicilia tramite il suo direttore Gianfranco Zanna ha dovuto consegnare – per il secondo anno consecutivo – la Bandiera Nera all’assessore al Territorio e all’Ambiente, Maurizio Croce. Il motivo? La mancata applicazione della norma a tutela delle acque interne, approvata dalla Sicilia ben 15 anni fa. Durante l’incontro, però, l’assessore Croce ha voluto rassicurare i rappresentanti dell’associazione ambientalista, annunciando la convocazione di un tavolo tecnico per l’attuazione della norma in tempi brevi. “Terrò la Bandiera Nera nel mio ufficio – ha dichiarato Croce – e ve la ridarò l’anno prossimo”.
Molto più rassicurante il risultato del convegno che si è tenuto sabato 20 sul lago di Ganzirri, nella Riserva di Capo Peloro. L’Arpa Sicilia, infatti, ha reso pubblici i dati – raccolti dal 2012 ad oggi – sulla qualità delle acque del bacino messinese e il quadro che ne viene fuori è molto positivo: il Ganzirri è in buona salute e raggiunge gli standard imposti dalla direttiva europea 2000/60, in scadenza proprio quest’anno. Il Circolo Legambiente dei Peloritani, inoltre, ha voluto confermare il suo appoggio alla causa dei molluschicoltori del Ganzirri, in vertenza con la Regione che da anni blocca la loro attività. Nonostante il Dipartimento di Scienze Biologiche e Ambientali dell’Università di Messina, presente al convegno, abbia effettuato delle indagini ecosistemiche più che rassicuranti, definendo la molluschicoltura non impattante per il lago, la cooperativa ha a disposizione un’unica concessione per la coltivazione delle vongole, mentre i colleghi attivi sul vicino lago di Faro portano avanti un ramificato e rigoglioso commercio.
Non gode della stessa salute, invece, il lago di Pergusa in provincia di Enna. Negli ultimi dieci anni il bacino lacustre ha subito due gravi crisi anossiche (una forte carenza di ossigeno), causando il proliferare di una tipologia d’alga particolarmente tossica (la Prymnesium parvum). Questa alga ha comportato una massiccia moria ittica. All’origine di questa grave tipologia di inquinamento c’è un sistema fognante che appare decisamente irregolare, poiché raccoglie insieme acque bianche e acque nere, rigettate nel lago in occasione di forti piogge, quando cioè il sistema di depurazione fa tracimare le acque per evitare il sovraccarico delle pompe. Legambiente Enna da tempo chiede che si provveda alla separazione di acque bianche e nere e che si giunga alla risistemazione dell’intero impianto fognante, soprattutto prima dell’apertura del nuovo Centro gravi e lungodegenti, le cui fogne rischiano di finire direttamente nelle già sature stazioni di pompaggio.
C’è poi da sottolineare il diffuso e annoso fenomeno della cosiddetta “alga rossa”, ovvero i cianobatteri, che da ormai dieci anni infestano molti bacini lacustri siciliani, dal Pozzillo al Prizzi, dal Nicoletti al Garcia fino al Trinità e al Castello. Un processo di eutrofizzazione delle acque interne che deve essere al più presto invertito: bisogna superare la gestione ‘emergenziale’ del problema. Da parte di Legambiente c’è l’impegno a seguire, approfondire e stimolare un approccio preventivo e una corretta e pronta informazione della popolazione.
“Il viaggio della Goletta dei Laghi – spiega Gianfranco Zanna, direttore di Legambiente Sicilia – oltre a sottolineare le criticità dei bacini lacustri isolani, ci ha permesso ancora una volta di dimostrare le enormi potenzialità che i laghi siciliani hanno per lo sviluppo sostenibile della regione”.
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