16.07.2014 – Avevamo ragione noi: Micali non poteva tornare a fare il Sovrintendente a Siracusa

L’ex Sovrintendente è stato reintegrato con decreto dell’Assessorato regionale ed il giorno successivo, l’11 luglio, con un altro decreto è destituito dall’incarico per la condanna penale del Tribunale di Messina. Come avevano chiesto a gran voce, la Regione ha dato applicazione all’art.3 del D.lgs n. 39/13, che dispone l’inconferibilità di incarichi dirigenziali a coloro che – come Micali – siano stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per alcuni reati contro la pubblica amministrazione.

Nelle scorse settimane erano stati in tanti a chiedere al Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, di non sottovalutare i profili di “incompatibilità ambientale” che avrebbe comportato il reintegro dell’ex Sovrintendente. Le associazioni ambientaliste e culturali avevano raccolto l’accorato appello lanciato da personalità del mondo accademico e scientifico, tra cui Vezio De Lucia, Didier Mertens e Vittorio Cogliati Dezza, diffondendo una petizione on line attraverso il sito di SOS Siracusa, sottoscritta in due settimane da quasi mille persone.

Beatrice Basile rimane Sovrintendente di Siracusa: è una buona notizia per la città; per quanti ritengono che il futuro passi attraverso la tutela del suo patrimonio culturale e monumentale e non attraverso la speculazione edilizia e la distruzione delle risorse ambientali e paesaggistiche.

In una  fase particolarmente delicata, segnata dai grandi temi del piano paesaggistico, del Parco Archeologico e della revisione del Piano Regolatore Generale, è fondamentale che le istituzioni siano all’altezza del compito sotto il profilo della competenza e fortemente coeso nell’azione amministrativa.

Auguriamo, dunque, alla Soprintendente di continuare nel proprio lavoro di tutela e salvaguardia del territorio e di mantenere quel clima di collaborazione e confronto che sin dal suo insediamento ha saputo instaurare nei rapporti con i collaboratori e con la società civile.